cina
Cosa lega l’oro allo shadow banking cinese
18 Aprile 2014 10:00
larlo è una fonte autorevole a livello mondiale: la World Gold Council (WGC), la massima autorità in tema di mercato aurifero. Anche se la stima del fenomeno è stata delegata da parte del WGC alla Precious Metals Insights Ltd, una società specializzata in servizi di consulenza su oro, argento, platino e palladio. In tutti i casi la notizia è che negli ultimi tre anni mille tonnellate di oro potrebbero essere state importate in Cina come garanzia collaterale di crediti.
È quello che in gergo tecnico è definito come commodity financing, l’operazione tramite la quale ci si finanzia a breve con lettere di credito abbinate all’importazione di materie prime, per poi impegnarle in cambio di altri fondi: queste risorse, a loro volta, possono poi essere utilizzate o per sostenere le aziende cinesi alle prese con la stretta creditizia oppure per attività speculative all’interno dello shadow banking cinese il sistema bancario ombra cinese che si sta sviluppando al di fuori del sistema legale bancario).
Il commodity financing, nato inizialmente con il rame come collaterale di garanzia, si è rapidamente esteso ad altre merci - metalli industriali e beni agricoli come i semi di soia - ma è con l’oro che ha trovato la combinazione ottimale: il metallo giallo è infatti reputato un’eccellente riserva di valore, relativamente facile da conservare (tenendo nel dovuto conto i problemi di sicurezza) e facilmente rivendibile sul mercato in breve tempo e a un prezzo certo.
Mille tonnellate di oro in tre anni, cioè circa 330 tonnellate l’anno, equivalgono a circa un terzo della domanda cinese di oro prevista dal WGC per quest’anno (1.066 tonnellate) e potrebbero avere un forte effetto ribassista sui prezzi qualora anche solo una parte dovesse essere immessa su mercato per effetto, per esempio, di controlli più rigidi sull'emissione delle lettere di credito e sullo shadow banking.
È quello che in gergo tecnico è definito come commodity financing, l’operazione tramite la quale ci si finanzia a breve con lettere di credito abbinate all’importazione di materie prime, per poi impegnarle in cambio di altri fondi: queste risorse, a loro volta, possono poi essere utilizzate o per sostenere le aziende cinesi alle prese con la stretta creditizia oppure per attività speculative all’interno dello shadow banking cinese il sistema bancario ombra cinese che si sta sviluppando al di fuori del sistema legale bancario).
Il commodity financing, nato inizialmente con il rame come collaterale di garanzia, si è rapidamente esteso ad altre merci - metalli industriali e beni agricoli come i semi di soia - ma è con l’oro che ha trovato la combinazione ottimale: il metallo giallo è infatti reputato un’eccellente riserva di valore, relativamente facile da conservare (tenendo nel dovuto conto i problemi di sicurezza) e facilmente rivendibile sul mercato in breve tempo e a un prezzo certo.
Mille tonnellate di oro in tre anni, cioè circa 330 tonnellate l’anno, equivalgono a circa un terzo della domanda cinese di oro prevista dal WGC per quest’anno (1.066 tonnellate) e potrebbero avere un forte effetto ribassista sui prezzi qualora anche solo una parte dovesse essere immessa su mercato per effetto, per esempio, di controlli più rigidi sull'emissione delle lettere di credito e sullo shadow banking.
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