Il modello Italia per il Mozambico del futuro

e agli ultimi dati elaborati dalla Banca Mondiale nell’elenco dei 20 paesi con il maggior tasso di crescita previsto tra il 2013 e il 2015 figurano ben 11 stati africani. Fra questi spicca il Mozambico che vanta non soltanto ingenti risorse energetiche (grazie anche alle recenti scoperte petrolifere del gruppo Eni nel paese) ma anche rilevanti opportunità di sviluppo in campo agroalimentare e nelle infrastrutture.

Il tasso di crescita atteso per i prossimi anni è del 7%, tra i più elevati al mondo ma sarà indispensabile allestire un piano di sviluppo capace di sfruttare le risorse naturali tramite infrastrutture che colleghino tutto il paese e garantiscano una riduzione della povertà nelle aree meno progredite del Mozambico. Proprio in questo progetto, possono giocare un ruolo primario le piccole e medie imprese italiane che, in virtù del loro know how (sviluppato sia in patria che all’estero, dal dopoguerra fino ai giorni nostri), possono insegnare un approccio di sviluppo sostenibile e duraturo.

Il sistema imprenditoriale italiano si candida a modello di sviluppo per il Mozambico del futuro in virtù dello scambio tra know how e tecnologia da una parte (quella italiana) e di risorse naturali (soprattutto, ma non solo, energetiche) da parte del paese africano: dopotutto la consolidata tradizione delle nostre imprese all’estero è rappresentata dal favorire l’occupazione locale e favorire il benessere dell’intera comunità nella quale sono chiamate ad operare.