asset quality review

Per l’Europa arriva il momento delle risposte

24 Maggio 2014 09:10

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prossimarsi della scadenza elettorale aumenta il nervosismo sui listini europei, con i timori per un’affermazione dei partiti euroscettici che fanno tornare a crescere lo spread tra i Bund e i titoli di Stato dei Paesi periferici. Inoltre c’è preoccupazione in merito alla capacità delle istituzioni europee di mettere in pratica gli obiettivi indicati negli ultimi mesi. Gli occhi sono puntati in primo luogo verso la BCE, che nella riunione del 5 giugno potrebbe decidere per un nuovo taglio dei tassi ufficiali (dallo 0,25% allo 0,15%), accompagnato da un’operazione di rifinanziamento a lungo termine (Ltro) condizionata a un aumento dell’erogazione di credito alle Pmi dell’Eurozona. Le prossime settimane saranno decisive anche per la nomina dei nuovi membri della Commissione europea, il cui profilo sarà fondamentale per capire quale direzione vorrà prendere Bruxelles sul tema austerità/sostegno alla crescita.

In questo scenario, il sentiment degli analisti resta fondamentalmente positivo nei confronti dei listini del Vecchio Continente. I report degli ultimi giorni sottolineano come, nonostante la delusione per la crescita debole del PIL nel primo trimestre, le quotazioni restino in buona parte attraenti. Anche in prospettiva dell’avvio di una stagione di M&A nell’area, destinata a sostenere i corsi azionari anche al di là dei fondamentali societari. A favore di questa scelta gioca inoltre l’abbondante liquidità sui mercati e la mancanza di valide alternative per gli investimenti, a fronte di livelli dei bond considerati ormai a rischio bolla.

Alcuni analisti concentrano la loro analisi su un altro tema cruciale per il futuro dell’Europa come l’Unione bancaria. Dopo l’approvazione delle linee guida da parte dell’Europarlamento, si attendono i risultati dell’asset quality review (in corso) per introdurre la supervisione bancaria unica in capo alla BCE. Se la questione troverà una definizione rapida, questo supporterà i listini europei, che peraltro potranno beneficiare della spinta statunitense, dove l’economia ha ripreso a correre, con ricadute positive sulla domanda di prodotti del Vecchio Continente.

Da segnalare, poi, che il responsabile dell’azionario europeo di Invesco, Jeff Taylor, continua ad aumentare l’esposizione sull’equity italiano nella convinzione che la Penisola sia ormai sulla strada delle riforme strutturali e della ripresa. Secondo Taylor, l’Italia sta riducendo il gap con la Spagna in termini di sforzi politico-economici per le riforme e i mercati non hanno ancora prezzato completamente questi passi in avanti.

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