Antonio Bottillo
Le mid e small cap europee meritano attenzione
28 Maggio 2014 10:55
™articolo “Il
valore di Borsa va ricercato con la massima cura" Antonio Bottillo,
amministratore delegato per l’Italia di Natixis Global Asset Management, e due
esperti azionari del gruppo Natixis Global Asset Management hanno approfondito
le caratteristiche fondamentali dei mercati azionari statunitensi ed europei,
indicando le possibili opportunità ma anche i rischi.
In questo articolo, altri
due esperti azionari del gruppo Natixis Global Asset Management proseguono
nella discussione spigando perché c’è ancora valore nell’azionario Europa, e in
particolare nel segmento delle mid e small cap, e, in modo selettivo,
nell’equity giapponese, sebbene il quadro di mercato del 2014 si sia rivelato
più incerto rispetto alle previsioni di inizio anno.
"Anche se i profitti
sono elevati e la crescita degli utili dell'S&P 500 è buona negli Stati
Uniti, le valutazioni hanno raggiunto livelli elevati: il rapporto prezzo-utili
(p/e) 2013 è di 17,5 a Wall Street, di 16 in Europa, e a 14,5 nel Regno Unito.
Tuttavia la crescita degli utili è stata piuttosto deludente per molti anni e
le previsioni appaiono eccessivamente ottimistiche" afferma Yves Maillot,
Head of European Equities di Natixis Asset Management per il quale il quadro
macroeconomico globale resta piuttosto eterogeneo.
"Il trend di crescita è
nettamente migliore, ma ora le aspettative sono messe in dubbio perchè la
ripresa economica europea ha apparentemente perso lo slancio iniziale, i dati
economici sottostanti del Giappone non sono entusiasmanti, la crescita dei
mercati emergenti appare stagnante e perfino gli Stati Uniti hanno cominciato a
produrre dati meno convincenti" sottolinea Yves Maillot, che ritiene che le azioni, nonostante la
ripresa della crescita e a seguito delle performance a doppia cifra dei
mercati negli ultimi 12 mesi, abbiano già scontato gran parte delle notizie
economiche positive.
Maillot sostiene però che in Europa vi siano maggiori
opportunità d’investimento nei titoli di società a bassa e media
capitalizzazione rispetto a quelli delle grandi aziende.
"Sebbene due
terzi dell'Indice STOXX® Europe 600 siano rappresentati da piccole e medie
imprese, queste costituiscono solo il 20% della capitalizzazione complessiva
del mercato. In media, le valutazioni delle piccole e medie società quotate
sono lievemente superiori a quelle delle large-cap, ma la crescita prevista è
maggiore e lascia spazio per una ulteriore espansione" afferma Maillot.
Per le large-cap, il cash return sarà un tema di grande importanza per tutto il
2014 poiché la liquidità nei bilanci delle aziende è molto elevata e crea
spazio per operazioni di fusione, acquisizioni, e distribuzione di dividendi.
Nella ricerca di dividendi elevati e regolari, emergono alcuni nomi interessanti
nel settore delle telecomunicazioni e nel settore energetico alla luce della
lenta crescita delle spese per investimenti che consente potenzialmente
maggiori flussi di cassa (free cash flow) e pagamenti di dividendi.
Inoltre,
Maillot continua a ritenere interessanti i titoli del settore farmaceutico a
causa della maggiore visibilità , oltre al settore automobilistico per
l'accelerazione dei profitti. Anche le valutazioni di alcune banche potrebbero
aumentare ulteriormente.
Robert Taylor, International Research Director,
Portfolio Manager di Harris Associates, dal canto suo, ammette che oggi, i
titoli non sono più scambiati ai prezzi incredibili dei primi mesi del 2009 o
perfino di inizio 2012 ma poi aggiunge: “Tuttavia, alla luce della probabile
accelerazione della crescita economica globale e delle valutazioni azionarie
ancora interessanti, ritengo che le azioni globali possano continuare a
rappresentare un’asset class interessante". Taylor, osservando il PIL
globale in crescita intorno al 3%, la forte redditività di molte aziende e la
liquidità nei bilanci aziendali a livelli mai visti finora, reputa inoltre
l’attuale scenario ottimo per investire in aziende di qualità globalmente
diversificate.
In quest’ottica, Taylor ritiene che oggi sia consigliabile investire
in Europa per diversi motivi. "Il Fondo Monetario Internazionale prevede
una crescita globale superiore al 3% nel 2014, un contesto in cui le imprese
europee possono operare con profitto, visto la forte propensione all’export di
molte aziende del Vecchio Continente".
Per quanto riguarda poi il mercato
azionario giapponese Taylor osserva con favore i progressi che Tokyo sta
raggiungendo per ridurre le proprie carenze strutturali. "Le societÃ
giapponesi sono un po’ indietro rispetto al resto del mondo in termini di
corporate governance e di redditività . Ma le cose stanno cambiando. Per
esempio, alcune società stanno rafforzando il proprio Consiglio di
Amministrazione introducendo molti amministratori indipendenti ed esterni"
afferma Taylor.
Inoltre, il nuovo Partito Democratico Liberale al governo sta
contribuendo a spingere per le riforme. "Infine, dal punto di vista
economico, la debolezza dello yen risultante dalla politica monetaria più
accomodante, non solo ha contribuito alla redditività delle società ma ha anche
migliorato notevolmente il sentiment degli investitori" conclude Taylor
per il quale la selezione a Tokyo è la strategia capace di garantire maggiori
soddisfazioni agli investitori.
valore di Borsa va ricercato con la massima cura" Antonio Bottillo,
amministratore delegato per l’Italia di Natixis Global Asset Management, e due
esperti azionari del gruppo Natixis Global Asset Management hanno approfondito
le caratteristiche fondamentali dei mercati azionari statunitensi ed europei,
indicando le possibili opportunità ma anche i rischi.
In questo articolo, altri
due esperti azionari del gruppo Natixis Global Asset Management proseguono
nella discussione spigando perché c’è ancora valore nell’azionario Europa, e in
particolare nel segmento delle mid e small cap, e, in modo selettivo,
nell’equity giapponese, sebbene il quadro di mercato del 2014 si sia rivelato
più incerto rispetto alle previsioni di inizio anno.
"Anche se i profitti
sono elevati e la crescita degli utili dell'S&P 500 è buona negli Stati
Uniti, le valutazioni hanno raggiunto livelli elevati: il rapporto prezzo-utili
(p/e) 2013 è di 17,5 a Wall Street, di 16 in Europa, e a 14,5 nel Regno Unito.
Tuttavia la crescita degli utili è stata piuttosto deludente per molti anni e
le previsioni appaiono eccessivamente ottimistiche" afferma Yves Maillot,
Head of European Equities di Natixis Asset Management per il quale il quadro
macroeconomico globale resta piuttosto eterogeneo.
"Il trend di crescita è
nettamente migliore, ma ora le aspettative sono messe in dubbio perchè la
ripresa economica europea ha apparentemente perso lo slancio iniziale, i dati
economici sottostanti del Giappone non sono entusiasmanti, la crescita dei
mercati emergenti appare stagnante e perfino gli Stati Uniti hanno cominciato a
produrre dati meno convincenti" sottolinea Yves Maillot, che ritiene che le azioni, nonostante la
ripresa della crescita e a seguito delle performance a doppia cifra dei
mercati negli ultimi 12 mesi, abbiano già scontato gran parte delle notizie
economiche positive.
Maillot sostiene però che in Europa vi siano maggiori
opportunità d’investimento nei titoli di società a bassa e media
capitalizzazione rispetto a quelli delle grandi aziende.
"Sebbene due
terzi dell'Indice STOXX® Europe 600 siano rappresentati da piccole e medie
imprese, queste costituiscono solo il 20% della capitalizzazione complessiva
del mercato. In media, le valutazioni delle piccole e medie società quotate
sono lievemente superiori a quelle delle large-cap, ma la crescita prevista è
maggiore e lascia spazio per una ulteriore espansione" afferma Maillot.
Per le large-cap, il cash return sarà un tema di grande importanza per tutto il
2014 poiché la liquidità nei bilanci delle aziende è molto elevata e crea
spazio per operazioni di fusione, acquisizioni, e distribuzione di dividendi.
Nella ricerca di dividendi elevati e regolari, emergono alcuni nomi interessanti
nel settore delle telecomunicazioni e nel settore energetico alla luce della
lenta crescita delle spese per investimenti che consente potenzialmente
maggiori flussi di cassa (free cash flow) e pagamenti di dividendi.
Inoltre,
Maillot continua a ritenere interessanti i titoli del settore farmaceutico a
causa della maggiore visibilità , oltre al settore automobilistico per
l'accelerazione dei profitti. Anche le valutazioni di alcune banche potrebbero
aumentare ulteriormente.
Robert Taylor, International Research Director,
Portfolio Manager di Harris Associates, dal canto suo, ammette che oggi, i
titoli non sono più scambiati ai prezzi incredibili dei primi mesi del 2009 o
perfino di inizio 2012 ma poi aggiunge: “Tuttavia, alla luce della probabile
accelerazione della crescita economica globale e delle valutazioni azionarie
ancora interessanti, ritengo che le azioni globali possano continuare a
rappresentare un’asset class interessante". Taylor, osservando il PIL
globale in crescita intorno al 3%, la forte redditività di molte aziende e la
liquidità nei bilanci aziendali a livelli mai visti finora, reputa inoltre
l’attuale scenario ottimo per investire in aziende di qualità globalmente
diversificate.
In quest’ottica, Taylor ritiene che oggi sia consigliabile investire
in Europa per diversi motivi. "Il Fondo Monetario Internazionale prevede
una crescita globale superiore al 3% nel 2014, un contesto in cui le imprese
europee possono operare con profitto, visto la forte propensione all’export di
molte aziende del Vecchio Continente".
Per quanto riguarda poi il mercato
azionario giapponese Taylor osserva con favore i progressi che Tokyo sta
raggiungendo per ridurre le proprie carenze strutturali. "Le societÃ
giapponesi sono un po’ indietro rispetto al resto del mondo in termini di
corporate governance e di redditività . Ma le cose stanno cambiando. Per
esempio, alcune società stanno rafforzando il proprio Consiglio di
Amministrazione introducendo molti amministratori indipendenti ed esterni"
afferma Taylor.
Inoltre, il nuovo Partito Democratico Liberale al governo sta
contribuendo a spingere per le riforme. "Infine, dal punto di vista
economico, la debolezza dello yen risultante dalla politica monetaria più
accomodante, non solo ha contribuito alla redditività delle società ma ha anche
migliorato notevolmente il sentiment degli investitori" conclude Taylor
per il quale la selezione a Tokyo è la strategia capace di garantire maggiori
soddisfazioni agli investitori.