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La manifattura cinese tonifica gli investitori

3 Giugno 2014 09:30

financialounge -  cina crescita economica esportazioni Europa Li Keqiang settore manifatturiero
portante indicatore manifatturiero cinese, il Purchasing Managers' index (PMI) elaborato da HSBC Holdings Plc e Markit Economics, è salito ad un massimo da quattro mesi, segnalando che l'economia si sta stabilizzando sebbene i tagli di posti di lavoro e la debolezza del mercato immobiliare facciano pressione sul governo d Pechino a fare di più per sostenere la crescita.

L’indice analitico PMI si è attestato a 49,4 a maggio, in rialzo rispetto al 48,1 di aprile: un bel salto in avanti sebbene inferiore alla previsione mediana di 49,7 formulata da un sondaggio di analisti internazionali.
Il governo taglierà i requisiti delle riserve patrimoniali per alcune banche, aumenterà il sostegno alle piccole imprese e accelererà la spesa dei fondi in bilancio con l’ obiettivo, ribadito dal premier Li Keqiang, di raggiungere un’espansione ufficiale a circa il 7,5 per cento per quest'anno.

"La lettura finale dell’indice PMI di maggio ha confermato che l'economia cinese si sta stabilizzando ma è ancora troppo presto per dire che si sia toccato il fondo, soprattutto alla luce di un settore immobiliare debole" ha sottolineato Qu Hongbin , capo economista per il mercato cinese della HSBC a Hong Kong , che ha poi aggiunto: "Il sostegno politico forte è garantito e ci aspettiamo che la politica monetaria e quella fiscale siano allentate gradualmente nel corso dei prossimi mesi".

Il dato di maggio della manifattura cinese porta un po’ di sereno tra gli investitori.
Infatti se la seconda economia al mondo riprende a crescere, l’Europa, sempre più orientata all’export, e i principali esportatori di materie prime traggono rilevanti benefici con ricadute positive sull’economia mondiale e sui profitti aziendali.

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