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Idee di investimento - Azioni - 23 giugno 2014

23 Giugno 2014 10:10

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chio non equivale alla volatilità quanto piuttosto alla perdita permanente del capitale: la volatilità, invece, genera opportunità. Questo concetto risulta piuttosto contro intuitivo, almeno rispetto alla convinzione della maggior parte degli investitori che identifica il rischio con la volatilità di mercato: un’equazione che in molti contesti ha senso mentre in altri non ne ha affatto. Il team di Ethenea ha spiegato nell’articolo “La volatilità genera opportunità” perché e, soprattutto, quanto sia rilevante distinguere correttamente il vero rischio di portafoglio dalla volatilità.

Un aiuto al risparmiatore lo fornisce myNext, l’ultima frontiera delle soluzioni di investimento multimanager che Pioneer Investments ha sviluppato esclusivamente per i clienti UniCredit: una vera e propria piattaforma di servizi e di comunicazione, riservata a clienti e consulenti, che si caratterizza per la trasparenza e l’elevato livello di servizio a supporto del prodotto. Come spiegato nell’articolo “MyNext, l’ultima generazione di comparti multi manager”, tramite il processo di selezione di Pioneer Investments, sviluppato e affinato negli anni, chi sottoscrive myNext avrà accesso, tramite un solo prodotto, ai gestori attivi più interessanti, che si distinguono per flessibilità e per capacità di generare performance in differenti condizioni di mercato. Disciplina nella costruzione del portafoglio, allocazione dinamica e monitoraggio dei rischi permettono di gestire e affrontare con consapevolezza le diverse fasi di mercato.

Tenendo conto che il rischio corrisponde alle scelte di portafoglio e all’impatto che ognuna di esse esercita sul giardinetto complessivo d’investimento.

A proposito di scelte, Russ Koesterich, Global Chief Investment Strategist di BlackRock, nel report settimanale dedicato ai mercati del 16 giugno ne esprime due forti e chiare, riassunte nel titolo dell’articolo “Positivi sul settore energia e cauti su quelli consumer”: “L'aumento dei prezzi dell'energia, se sostenuto, rappresenterebbero un vento contrario per l'economia globale, in particolare per i consumatori degli Stati Uniti. Questo rafforza la nostra visione che ci vede favorevoli verso i titoli energetici e molto meno costruttivi sulla grande distribuzione e sugli altri settori legati ai beni voluttuari” afferma infatti Russ Koesterich.

Gérald Moser, Head of Equity Analysis di Credit Suisse, che dal canto suo preferisce mantenere una posizione neutrale sull’equity, dal momento che i driver dei mercati azionari sono ancora ampiamente bilanciati, non nasconde le sue preferenze nell’articolo “Sì a healthcare e materiali di base”: “Su base regionale continuiamo a prediligere Eurolandia e Giappone. La zona Euro dovrebbe trarre vantaggio dallo stimolo della BCE, mentre, a nostro giudizio, il Giappone presenta una valutazione attraente. I mercati britannico, elvetico e statunitense restano quelli che favoriamo di meno” precisa Gérald Moser che, alla luce delle attuali incertezze, ritiene poi prudente adottare una strategia di tipo «barbell» (bilanciata) per i settori, combinando sia titoli ciclici che difensivi: per questo ha riposizionato i titoli finanziari a neutrali, promuovendo invece il settore sanitario, che è difensivo, e il settore dei materiali di tardo ciclo a outperform (cioè con performance attesa superiore alla media di mercato).

Infine, Jean-Sylvain Perrig, Chief Investment Officer (CIO) di Union Bancaire Privée – UBP ha ricordato, nell’articolo “Perché privilegiamo l’Europa e le convertibili”, come lo scenario delineatosi a fine 2013 resti ancora valido e possa consolidarsi nei prossimi trimestri favorendo il trend verso gli asset rischiosi, soprattutto per quanto riguarda i titoli azionari, grazie anche alla ripresa mostrata sia dalla crescita sia dagli utili. Non solo. Il numero di operazioni di M&A (fusioni e acquisizioni), assieme ai programmi di buyback, dovrebbe continuare a dare sostegno ai mercati azionari. Di conseguenza, temi come l’innovazione (soprattutto sui titoli growth americani) e i Paesi europei, anche periferici, continuano a essere privilegiati. Resta comunque importante diversificare e in quest’ottica, osservando lo scenario attuale e i massimi fatti registrare di recente dai mercati azionari, i bond convertibili sembrano essere un buon veicolo d’investimento, poiché combinano la qualità difensiva del reddito fisso con il potenziale rialzista degli strumenti azionari, offrendo così il caratteristico profilo di ritorno asimmetrico.

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