dollaro
Lo yen si indebolirà ancora rispetto al dollaro
2 Luglio 2014 09:30
i swap a due anni del Giappone sono scesi al livello più basso dal luglio 2005 la scorsa settimana, e lo sconto rispetto agli analoghi contratti degli Stati Uniti ha raggiunto il punto più alto negli ultimi tre anni nel mese di giugno.
In particolare i tassi swap a due anni del Giappone sono scesi fino a 0,165 per cento rispetto allo 0,588 per cento per i contratti equivalenti americani: il divario tra i due contratti derivati USA-Giappone è salito a 0,423 punti percentuali. Ricordiamo che il tasso swap è ciò che i possessori o richiedenti un mutuo pagano per scambiare i loro pagamenti di interessi a tasso fisso con quelli a tasso variabile. Secondo la previsione di oltre 50 analisti interpellati da un noto broadcaster finanziario americano, lo yen si indebolirà in media del 4 per cento portandosi a 106 yen per dollaro entro la fine dell'anno (dall’attuale fixing di 101,3).
Ma c’è anche chi è ancora più pessimista circa le sorti dello yen.
"Dal momento che gli investitori giapponesi non possono ottenere un ritorno interessante dai governativi nipponici, stanno incrementando gli acquisti di titoli di debito estero che garantiscono cedole più generose", ha affermato Sho Aoyama, analista senior di mercato presso Mizuho Securities Co. a Tokyo, il terzo più grande gruppo finanziario del Giappone per valore di mercato che prevede per fine anno un fixing di 108 -110 yen per dollaro a fine anno.
Se queste previsioni fossero confermate, gli investitori interessati a sottoscrivere fondi azionari Giappone farebbero bene a orientarsi sui prodotti cosiddetti euro hedged, ovvero che coprono il portafoglio dal rischio di cambio: in questo modo tutto il rialzo dei titoli azionari sottostanti sarebbe contabilizzato in euro senza l’impatto negativo della svalutazione della divisa giapponese rispetto alla moneta unica europea.
In particolare i tassi swap a due anni del Giappone sono scesi fino a 0,165 per cento rispetto allo 0,588 per cento per i contratti equivalenti americani: il divario tra i due contratti derivati USA-Giappone è salito a 0,423 punti percentuali. Ricordiamo che il tasso swap è ciò che i possessori o richiedenti un mutuo pagano per scambiare i loro pagamenti di interessi a tasso fisso con quelli a tasso variabile. Secondo la previsione di oltre 50 analisti interpellati da un noto broadcaster finanziario americano, lo yen si indebolirà in media del 4 per cento portandosi a 106 yen per dollaro entro la fine dell'anno (dall’attuale fixing di 101,3).
Ma c’è anche chi è ancora più pessimista circa le sorti dello yen.
"Dal momento che gli investitori giapponesi non possono ottenere un ritorno interessante dai governativi nipponici, stanno incrementando gli acquisti di titoli di debito estero che garantiscono cedole più generose", ha affermato Sho Aoyama, analista senior di mercato presso Mizuho Securities Co. a Tokyo, il terzo più grande gruppo finanziario del Giappone per valore di mercato che prevede per fine anno un fixing di 108 -110 yen per dollaro a fine anno.
Se queste previsioni fossero confermate, gli investitori interessati a sottoscrivere fondi azionari Giappone farebbero bene a orientarsi sui prodotti cosiddetti euro hedged, ovvero che coprono il portafoglio dal rischio di cambio: in questo modo tutto il rialzo dei titoli azionari sottostanti sarebbe contabilizzato in euro senza l’impatto negativo della svalutazione della divisa giapponese rispetto alla moneta unica europea.
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