Banca Centrale Brasile

Brasile, cosa succederà dopo i Mondiali di calcio?

4 Luglio 2014 11:35

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be essere più impegnativo essere brasiliano dopo i Mondiali.

Ne sono convinti Claudio Borrelli, Head of equity research di Union Bancaire Privée e Louhichi Khaled, Senior Analyst Emerging Markets di Union Bancaire Privée (UBP), che si sono interrogati sullo scenario post mondiali di calcio per il paese sudamericano, delineando molte sfide da affrontare e aspetti critici da superare.

“Il quadro macro-economico e politico sembrerà meno "allegro" e i brasiliani avranno decisioni importanti da prendere, se il Paese vuole prosperare nei prossimi anni. L’agenda è ricca, in un contesto di disagio sociale, di continua crescita debole del PIL e di una perdurante inflazione” dichiarano i due esperti.

La crescita del PIL è stata debole dal 2011 e dall’inizio dell’anno le aspettative per il 2014 sono state costantemente riviste al ribasso (dal 2,3% su base annua all’1,8% di oggi). La perdurante inflazione, al limite massimo rispetto al target della banca centrale (6,4%) e la paura di un’accelerazione del tapering da parte della Federal Reserve (cioè la riduzione del riacquisto di titoli obbligazionari a lungo termine in dollari) non rendono la vita facile.

Questo ha spinto la Banca centrale brasiliana ad aumentare drasticamente il SELIC rate (dal 7,5% nel 2013 all’attuale 11%). Guardando ai lati positivi, la disoccupazione è ai minimi storici. Sul fronte politico, il 5 ottobre (o il 26, in caso di un secondo turno) i brasiliani dovranno eleggere il proprio Presidente, il Congresso Nazionale, i governatori di Stato e le legislature statali.
Le principali critiche che potremmo avanzare all’attuale Governo riguarderebbero i massicci programmi di spesa pubblica, le importanti sovvenzioni al settore dell'energia e l'ingerenza dello Stato in Petrobras, Electrobras e Vale.

“Attualmente il presidente Rousseff conduce i sondaggi con il 38% di consensi e secondo noi la questione principale è capire in che modo attuerà le riforme necessarie per stimolare la crescita e migliorare gli standard di vita. Riteniamo che in un’economia caratterizzata da una bassa disoccupazione, l’unico modo per favorire la crescita è quello di migliorare la produttività attraverso obiettivi secondari di offerta, come: investire nelle risorse umane; affrontare il tema della produttività del lavoro e del capitale, della mobilità del lavoro, della ricerca e sviluppo; promuovere la concorrenza; incoraggiare le start-up e le espansioni aziendali. Ci sono due possibili risultati: o viene mantenuto l’attuale status quo oppure ci sarà un trade-off tra i programmi sociali e le riforme dal lato dell'offerta” fanno presente Claudio Borrelli e Louhichi Khaled che poi concludono:

“Il tempo vola e gli occhi di tutto il mondo saranno nuovamente puntati sul Brasile, con le Olimpiadi del 2016. Speriamo quindi che verrà presentato e avviato un programma di riforme e che gli effetti positivi da esso derivanti possano essere già visibili nel 2016. Ringraziamo i brasiliani per aver organizzato questo evento magnifico e guardiamo avanti per brindare ai prossimi Giochi Olimpici”.

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