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Google Shopping Express, alla conquista dell’e-commerce

21 Luglio 2014 09:00

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ere nel proprio settore di mercato è la chiave di volta per ambire alla conquista di nuovi settori.
Sembra questa la policy diffusa tra le grandi compagnie, lanciate alla conquista del business online. A rafforzare tale convinzione arriva il recente annuncio da parte di Google, voler investire in maniera consistente sul Google Shopping Express, un servizio di differente dal classico e-commerce di Amazon che pone BigG quale intermediario degli acquisti online attraverso una fitta rete di distribuzione che consentirebbe il recapito della merce in giorno stesso.

La società di Mountain View prende coraggio e si prepara a dar battaglia ad Amazon, leader assoluto del e-commerce con milioni di acquirenti attivi.
Il direttore di Google Shopping Express Tom Fallow ha dichiarato che Google investirà 500 milioni di dollari nel processo di espansione del servisio che, partito un anno fa nelle aree di San Francisco, Los Angeles e New York, è in procinto di ampliarsi all'intero territorio USA. La somma investita permetterà di ampliare il numero di autisti, imballatori e mezzi di trasporto necessari per il rafforzamento del business.

Il sistema ideato da Google non prevede l'utilizzo di enormi centri di distribuzione sui quali invece ha investito Jeff Bezos, fondatore e CEO di Amazon. I prodotti rimarranno nei magazzini dei fornitori originari da cui verranno prelevati e consegnati direttamente: il tutto in tempo record e con un costo per il compratori pari a 4,99 dollari per ogni negozio visitato.

Una politica di prezzo destinata ad evolvere verso la flat fee, come quella di Amazon Prime, che assicura la consegna gratuita per un anno, pagando 99 dollari. L’espansione di Google in questo territorio poteva essere facilmente prevista, e Keith Andreson di RetailNet Group con la sua dichiarazione ci aiuta a capirne le ragioni: “Google non può rinunciare alle ricerche sugli acquisti online e questo non è altro che un altro percorso per chiudere il cerchio per gli inserzionisti pubblicitari”.

Il servizio è infatti legato al core business pubblicitario di BigG che, secondo una stima, potrebbe crescere di 3,5 miliardi di dollari se il colosso riuscisse a strappare le fette di mercato della ricerca online dei prodotti, ad Amazon.
Tom Fallow ha concluso il suo annuncio dicendo: "Vogliamo che questo sia un servizio accessibile al maggior numero di persone possibile. Stiamo cercando di democratizzare il mondo delle consegne in giornata".

Google si dimostra sempre più attivo e da colosso indiscusso dell'online potrebbe aumentare la sua presenza anche nel mondo fisico. Se infatti Amazon è il primo riconoscibile competitor del servizio, l'impatto della sua diffusione potrebbe colpire, a meno di accordi differenti e di modifiche del progetto così come concepito ora, il settore dei trasporti e delle spedizioni: DHL, FedEx, UPS e altri sono avveriti.

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