Chiara Bellon

Investitori USA, ora preferiscono FTSEMIB e IBEX al DAX

30 Luglio 2014 11:05

financialounge -  Chiara Bellon dax Europa germania portogallo spagna USA
petito degli investitori americani per le azioni tedesche si sta raffreddando in concomitanza del fatto che la più grande economia europea ha cominciato a mostrare segnali di indebolimento e che le azioni di Francoforte stazionano su livelli record.

I trader hanno riscattato quasi 817 milioni di dollari nelle ultime sei settimane dagli ETF americani focalizzati sulle azioni tedesche, investendo invece 270 milioni di dollari in ETF orientati sull’intero mercato azionario del Vecchio Continente: una decisione presa mentre l’indice DAX della Borsa di Francoforte è balzato a un nuovo record questo mese, avvicinando la sua valutazione più alta dal 2009.

D’altra parte occorre notare che, mentre i dati dalla Spagna e dell'Italia segnalano un miglioramento della ripresa economica dei due paesi, i dati tedeschi, dalla produzione industriale alla fiducia degli investitori, sono invece diminuiti.

Secondo Todd Lowenstein, money manager di Highmark Capital Management Inc, casa d’investimento di Los Angeles, gli investitori statunitensi che desiderino scommettere su una ripresa della zona euro sono orientati a farlo puntando sui fondi specializzati sui mercati periferici, visto che il DAX ha quasi triplicato il suo valore dal minimo del 2009.
"Stiamo assistendo a una certa rotazione sui titoli tedeschi perché c'è stato qualche rallentamento dell'economia rispetto ad alcuni altri paesi in Europa. Stiamo invece notando una forza relativa nella periferia della zona euro. Quando si raggiungono livelli record come ha fatto il DAX, gli investitori possono cambiare atteggiamento, modificando le aspettative e preferendo intascare i profitti" sottolinea infatti Lowenstein.

L'indice azionario tedesco è balzato sopra quota 10.000 per la prima volta il mese scorso e ha fissato il record di 10,029.43 il 3 luglio, ma poi è calato del 2,9 per cento in parallelo alle accresciute preoccupazioni per la crisi in Ucraina. In contemporanea, la fiducia degli investitori tedeschi è diminuita per il settimo mese consecutivo a luglio, la produzione industriale è scesa per il terzo mese a maggio e gli ordinativi in fabbrica sono diminuiti più di quanto gli economisti avevano previsto.

Tutto questo contrasta con la Spagna, dove l'indice della produzione è salito nel mese di giugno più delle previsioni, e le vendite al dettaglio e la produzione industriale sono decisamente migliorati in maggio: le vendite al dettaglio sono aumentate anche in Italia nel mese di aprile e in Portogallo nel mese di maggio. Se si tiene conto che mentre il DAX di Francoforte è sui massimi storici, mentre l’IBEX di Madrid dista oltre il 50% dal suo picco del 2007, e il FTSEMIB di Piazza Affari e il PSI 20 INDEX di Lisbona dovrebbero più che raddoppiare per recuperare i propri massimi , allora si può capire perché gli investitori americano stiano cambiando il cavallo azionario su cui puntare in Europa.

Una tesi condivisa sostanzialmente anche da Chiara Bellon, Head of Portfolio Management Italy di Vontobel sebbene non siano da trascurare alcune opportunità anche a Wall Street come spiega a FinanciaLounge: “In funzione del nostro scenario di base di una crescita globale e di persistenti politiche monetarie espansive, nel nostro portafoglio consigliato favoriamo le asset class rischiose e l’azionario in particolare. I settori che preferiamo sono le Banche Usa e le società del settore tecnologico americano, mentre a livello geografico pensiamo che le migliori opportunità si trovino nella Zona Euro, nel Regno Unito e in Giappone. All’interno della zona Euro uno dei mercati meno attraenti sulla base del nostro modello scorecard è quello italiano, dovuto soprattutto a un andamento della revisione degli utili meno positivo rispetto a quanto si verifica in Spagna. Il punteggio riflette anche l’ evoluzione della situazione macroeconomica migliore in Spagna che in Italia. Guardando al di là della zona Euro, un punteggio molto elevato viene assegnato al Giappone, ai mercati emergenti e al Regno Unito”.

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