Andreas Zoellinger
Idee di investimento - Azioni - 4 agosto 2014
4 Agosto 2014 10:30
sto contesto, anche in virtù del miglioramento dei dati economici della Cina, il momento potrebbe essere adatto a riportare un po’ di esposizione internazionale all’interno dei portafogli, favorendo inizialmente i mercati emergenti e alcuni mercati selezionati. La pensa così Jean-Sylvain Perrig, CIO di Union Bancaire Privée (UBP) che, nell’articolo: “Il contesto generale resta positivo per gli asset rischiosi” spiega: “Restiamo rialzisti sul settore tecnologico e in particolare sulle società legate alla digitalizzazione dell’economia. Privilegiamo il mercato statunitense che è molto resiliente e probabilmente più resistente a qualsiasi sorpresa geopolitica negativa proveniente dall’Ucraina o dal Medio Oriente. Negli Stati Uniti è in corso la stagione degli utili, le cui notizie finora risultano piuttosto positive. Il comparto tecnologico sta andando particolarmente bene. Le attività di M&A stanno correndo al rialzo e le operazioni di buyback sono numerose, il che sta tenendo a galla i mercati azionari, soprattutto in momenti come quello attuale in cui i volumi sono bassi”.
Intanto, come ha dimostrato la scorsa settimana, i mercati sono suscettibili di forti variazioni in presenza di notizie negative sul fronte geopolitico o macroeconomico. Per questo, la principale raccomandazione formulata dalla Pictet Asset Management Strategy Unit (PSU), il gruppo di investimento responsabile delle linee guida di asset allocation in ambito azionario e obbligazionario, nonché in materia di valute e commodity, è quella di prepararsi ad un aumento della volatilità coprendo le esposizioni lunghe o ridimensionando i rischi. Nell’articolo “Come prepararsi ad una volatilità in aumento” la PSU ipotizza che un’improvvisa impennata della volatilità si ripercuoterebbe probabilmente sui segmenti più affollati, tra cui le azioni europee, le obbligazioni dei paesi periferici dell’eurozona e anche i mercati del credito. Tuttavia, fa sempre notare la PSU, un’impennata della volatilità non avrebbe conseguenze negative per tutte le asset class. Sebbene un aumento della volatilità sarà inizialmente accompagnato da una correzione dei mercati, avendo luogo nel contesto di un miglioramento delle prospettive di crescita, i mercati ciclici, convenienti o sottopesati, come il Giappone e le piazze emergenti, dovrebbero dimostrare una maggiore tenuta che in passato. Per le stesse ragioni, un’accentuazione della volatilità non giustificherebbe una riallocazione strategica dalle azioni verso asset class più sicure, come la liquidità e l’oro. Una volatilità più pronunciata, tuttavia, dovrebbe rendere più interessanti le strategie alfa (quelle orientate all’extra rendimento rispetto alla media di mercato) e market neutral (cioè con esposizione di portafoglio complessiva neutrale al mercato tra posizioni rialziste e posizioni ribassiste).
Andreas Zoellinger, Co-Manager del BGF European Equity Income Fund di BlackRock, è invece positivo sul Vecchio Continente. Il gestore, nell’articolo “Equity Europa: focus su infrastrutture, immobiliare e assicurativo”, sottolinea come in Europa emergano interessanti opportunità nei titoli con un elevato rendimento dei dividendi, in particolare nei settori delle infrastrutture, immobiliare e assicurativo. “Per quanto concerne i titoli con un elevato rendimento dei dividendi in Europa, il settore delle infrastrutture, immobiliare e assicurativo vantano un numero elevato di società che offre dividend yields buoni e sostenibili anche nei prossimi anni. Ad esempio Swiss Re, compagnia assicurativa con un bilancio particolarmente solido, distribuisce dividendi sostenibili attorno al 5%, che sono il riflesso di utili in crescita, e attualmente ha un prezzo attraente, perchè sui mercati tratta ad un valore inferiore al Net Asset Value, cioè al proprio patrimonio netto” puntualizza Andreas Zoellinger.
Intanto, come ha dimostrato la scorsa settimana, i mercati sono suscettibili di forti variazioni in presenza di notizie negative sul fronte geopolitico o macroeconomico. Per questo, la principale raccomandazione formulata dalla Pictet Asset Management Strategy Unit (PSU), il gruppo di investimento responsabile delle linee guida di asset allocation in ambito azionario e obbligazionario, nonché in materia di valute e commodity, è quella di prepararsi ad un aumento della volatilità coprendo le esposizioni lunghe o ridimensionando i rischi. Nell’articolo “Come prepararsi ad una volatilità in aumento” la PSU ipotizza che un’improvvisa impennata della volatilità si ripercuoterebbe probabilmente sui segmenti più affollati, tra cui le azioni europee, le obbligazioni dei paesi periferici dell’eurozona e anche i mercati del credito. Tuttavia, fa sempre notare la PSU, un’impennata della volatilità non avrebbe conseguenze negative per tutte le asset class. Sebbene un aumento della volatilità sarà inizialmente accompagnato da una correzione dei mercati, avendo luogo nel contesto di un miglioramento delle prospettive di crescita, i mercati ciclici, convenienti o sottopesati, come il Giappone e le piazze emergenti, dovrebbero dimostrare una maggiore tenuta che in passato. Per le stesse ragioni, un’accentuazione della volatilità non giustificherebbe una riallocazione strategica dalle azioni verso asset class più sicure, come la liquidità e l’oro. Una volatilità più pronunciata, tuttavia, dovrebbe rendere più interessanti le strategie alfa (quelle orientate all’extra rendimento rispetto alla media di mercato) e market neutral (cioè con esposizione di portafoglio complessiva neutrale al mercato tra posizioni rialziste e posizioni ribassiste).
Andreas Zoellinger, Co-Manager del BGF European Equity Income Fund di BlackRock, è invece positivo sul Vecchio Continente. Il gestore, nell’articolo “Equity Europa: focus su infrastrutture, immobiliare e assicurativo”, sottolinea come in Europa emergano interessanti opportunità nei titoli con un elevato rendimento dei dividendi, in particolare nei settori delle infrastrutture, immobiliare e assicurativo. “Per quanto concerne i titoli con un elevato rendimento dei dividendi in Europa, il settore delle infrastrutture, immobiliare e assicurativo vantano un numero elevato di società che offre dividend yields buoni e sostenibili anche nei prossimi anni. Ad esempio Swiss Re, compagnia assicurativa con un bilancio particolarmente solido, distribuisce dividendi sostenibili attorno al 5%, che sono il riflesso di utili in crescita, e attualmente ha un prezzo attraente, perchè sui mercati tratta ad un valore inferiore al Net Asset Value, cioè al proprio patrimonio netto” puntualizza Andreas Zoellinger.
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