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IMU e TASI: in attesa della stangata di fine anno

4 Agosto 2014 10:00

financialounge -  IMU pressione fiscale settore immobiliare tasi tasse
numeri ufficiali a dirlo: il combinato disposto tra IMU e TASI comporta un aggravio pesante per le famiglie italiane. Ma non per tutte: pagano infatti meno famiglie che in passato, ma quelle paganti devono sopportare un peso maggiore.
Non che in passato non vi fosse già la percezione della stangata in arrivo, ma ora arrivano i dati a confermare il peso crescente della fiscalità sul mattone.
Proprio in un momento in cui l’attenzione alle spese è massima per la debolezza della congiuntura attuale e le incertezze che riguardano il futuro. Il dipartimento delle Finanze ha pubblicato sul proprio sito internet un documento che confronta l’Imposta municipale unica 2012 e l’IMU-TASI 2014, relativamente ai 2.178 comuni italiani che hanno già fissato le aliquote per l’anno in corso. Il confronto è con il 2012 e non con lo scorso anno, che è stato condizionato da una serie di esenzioni per le abitazioni principali, i terreni e altre categorie di immobili.

Di positivo, va rilevata la riduzione del numero di contribuenti(-29,3%), con un gettito che si è fermato a 1,2 miliardi di euro. Evidentemente le amministrazioni comunali si sono mostrate più attente verso le esigenze delle famiglie che possono contare sulla sola casa di proprietà. Un trend che trova conferma in un altro dato, il calo dei contribuenti appartenenti alla fascia fino a 50 euro, mentre si irrobustisce il numero di coloro che si trovano a pagare fino a 150 euro. Cala anche il prelievo sui terreni agricoli (-15,4%), mentre l’importo versato dai contribuenti a titolo di primo acconto cresce a 10,2 miliardi (9,5 dei quali relativi all'incasso Imu prima rata e in 730 milioni per la prima rata Tasi), 300 milioni in più rispetto a due anni fa.

Ma l’aggravio è destinato a crescere quando si conosceranno le aliquote Tasi dei 6mila comuni che non hanno ancora deliberato in merito (tra cui Roma e Milano, che da soli contano per un decimo dei contribuenti e che hanno optato per le aliquote massime). Così, per l’intero 2014 si stima un peso sul mattone di circa 19 miliardi di euro.

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