Legal Entity Identifiers
International Editor's Picks - 04 agosto 2014
4 Agosto 2014 10:15
ati pubblici inattivi davanti al pc che passano ore a navigare sui siti porno e quando sono beccati si giustificano proprio con il fatto che non hanno niente da fare. Una foto di un ministero romano? No, anche perché lì i computer sono rari e si preferisce la lettura del Corriere dello Sport.
Siamo nell’efficientissima America, nientemeno che alla FCC, l’agenzia federale per le comunicazioni. Lo scrive il Washington Times secondo cui i casi di dipendenti federali inattivi non per cattiva volontà, ma per pura e semplice mancanza di lavoro da svolgere sono tantissimi. E tanti si rifugiano appunto nel porno. Come nel caso di un dipendente del Tesoro che in sei settimane di “non lavoro” ha trovato il tempo per scaricare 13.000 immagini da siti porno. Il fenomeno riguarda soprattutto i cosiddetti paralegals, noi li chiameremmo “a progetto”, che non possono “invertarsi” il lavoro e devono aspettare che qualcuno gli dica cosa fare. Forse quando il senatore repubblicano Rand Paul predica “meno Stato” non ha tutti i torti.
Un codice a barre per le banche? Secondo il Financial Times lo ha inventato il Financial Stability Board di Basilea e si chiama LEI, Legal Entity Identifiers. Il giornale color salmone scrive che funziona proprio come il codice a barre inventato 40 anni fa che ha rivoluzionato la logistica e la distribuzione in tutto il mondo. In pratica il Global LEI crea un etichetta elettronica per ogni entità finanziaria che può essere immediatamente riconosciuta da qualsiasi computer anche nel più sperduto angolo del mondo. In questo modo ogni transazione finanziaria ha attaccata il LEI di chi la sta eseguendo, rendendo infinitamente più facile per banche e regolatore tracciare i flussi. Se il sistema fosse esistito prima del crack Lehman questo forse non sarebbe neanche avvenuto, perché le migliaia di entità finanziarie attraverso cui la banca operava sarebbero state riconducibili a priori a Lehman grazie al LEI facendo emergere la rischiosità della situazione. Almeno secondo il FT.
Russia, tenersi alla larga o scommettere che le sanzioni dureranno poco? Se lo chiede il Wall Street Journal facendo qualche semplice ragionamento. Nel breve termine la Russia può resistere bene alla pressione finanziaria, grazie anche alle ingenti riserve valutarie accumulate (quasi mezzo trilione di dollari) e ai margini di manovra offerti dai surplus di bilancio pubblico e delle partite correnti. Sull’altro piatto della bilancia il giornale di Wall Street mette il premio che paga il debito russo denominato in valuta. L’emissione in dollari scadenza 2023 offre un rotondo 5% mentre sui corporate bond si supera il 7%. Una bella tentazione ma anche un bel rischio: le prossime settimane dovrebbero dire se vale la pena di correrlo.
Siamo nell’efficientissima America, nientemeno che alla FCC, l’agenzia federale per le comunicazioni. Lo scrive il Washington Times secondo cui i casi di dipendenti federali inattivi non per cattiva volontà, ma per pura e semplice mancanza di lavoro da svolgere sono tantissimi. E tanti si rifugiano appunto nel porno. Come nel caso di un dipendente del Tesoro che in sei settimane di “non lavoro” ha trovato il tempo per scaricare 13.000 immagini da siti porno. Il fenomeno riguarda soprattutto i cosiddetti paralegals, noi li chiameremmo “a progetto”, che non possono “invertarsi” il lavoro e devono aspettare che qualcuno gli dica cosa fare. Forse quando il senatore repubblicano Rand Paul predica “meno Stato” non ha tutti i torti.
Un codice a barre per le banche? Secondo il Financial Times lo ha inventato il Financial Stability Board di Basilea e si chiama LEI, Legal Entity Identifiers. Il giornale color salmone scrive che funziona proprio come il codice a barre inventato 40 anni fa che ha rivoluzionato la logistica e la distribuzione in tutto il mondo. In pratica il Global LEI crea un etichetta elettronica per ogni entità finanziaria che può essere immediatamente riconosciuta da qualsiasi computer anche nel più sperduto angolo del mondo. In questo modo ogni transazione finanziaria ha attaccata il LEI di chi la sta eseguendo, rendendo infinitamente più facile per banche e regolatore tracciare i flussi. Se il sistema fosse esistito prima del crack Lehman questo forse non sarebbe neanche avvenuto, perché le migliaia di entità finanziarie attraverso cui la banca operava sarebbero state riconducibili a priori a Lehman grazie al LEI facendo emergere la rischiosità della situazione. Almeno secondo il FT.
Russia, tenersi alla larga o scommettere che le sanzioni dureranno poco? Se lo chiede il Wall Street Journal facendo qualche semplice ragionamento. Nel breve termine la Russia può resistere bene alla pressione finanziaria, grazie anche alle ingenti riserve valutarie accumulate (quasi mezzo trilione di dollari) e ai margini di manovra offerti dai surplus di bilancio pubblico e delle partite correnti. Sull’altro piatto della bilancia il giornale di Wall Street mette il premio che paga il debito russo denominato in valuta. L’emissione in dollari scadenza 2023 offre un rotondo 5% mentre sui corporate bond si supera il 7%. Una bella tentazione ma anche un bel rischio: le prossime settimane dovrebbero dire se vale la pena di correrlo.
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