Belgio
L'ombra della Cina dietro agli acquisti del Belgio
7 Agosto 2014 09:05
sto periodo il Belgio sta attirando l’attenzione su di sé per l’imponente programma di acquisto dei titoli di stato americani.
A rivelarlo sono i dati mensili del Dipartimento del Tesoro USA; il Paese europeo detiene 362 miliardi di dollari in titoli e ha fatto registrare un incremento del 187% rispetto ad un anno fa, diventando il terzo paese con il maggior numero di titoli americani, dietro solo a Cina e Giappone che detengono più di 1,2 trilioni di dollari ciascuno.
Sui mercati si stanno diffondendo diverse teorie tra le quali quella che dietro gli acquisti del Belgio si nasconda in realtà la Cina. Infatti, nel momento in cui il Paese asiatico ha ceduto 47 milioni di dollari di titoli, il Belgio ne ha acquistati una somma pari a 56 milioni di dollari. Movimenti che si sono protratti nel tempo e che potrebbero confermare la teoria degli esperti.
Dopo questo exploit di acquisti da parte del paese belga, il tasso dei titoli ha registrato una rapida diminuzione dal 3% al 2,46%.
Secondo gli analisti raramente gli investitori esteri comprano titoli di stato per i loro rendimenti, quanto piuttosto per sicurezza o, nel caso delle banche centrali, per agevolare il rapporto con la valuta locale.
Una convinzione che avvalorerebbe ulteriormente la teoria della mano cinese dietro all’operazione di acquisto, che ha visto la valuta della Cina, lo yuan, deprezzarsi nei confronti del dollaro.
Ricordiamo infatti che una moneta debole agevola le esportazioni verso paesi con valuta forte, offrendo ampi spazi di manovra per la crescita economica del paese.
Al centro del mistero si inserisce Euroclear, società internazionale di deposito il cui compito è quello di detenere i titoli per conto delle istituzioni dei diversi paesi. Il deposito dei bond americani attraverso la compagnia potrebbe essere infatti una mossa da parte della Cina per camuffare le proprie operazioni di acquisto, nascondendosi dietro alle regole di riservatezza della società.
Ad ogni modo, sebbene ci sia stata una correlazione, quanto meno temporale, tra il boom di acquisti del Belgio e la riduzione del tasso dei titoli di stato USA, molti esperti non sono d’accordo con la teoria cinese, sostenendo che il più grande fattore di influenza sui prezzi dei Tresury americani rimane la Fed che, attraverso il proprio programma di acquisto, avrebbe sovrastato gli acquisti da parte del Belgio.
A rivelarlo sono i dati mensili del Dipartimento del Tesoro USA; il Paese europeo detiene 362 miliardi di dollari in titoli e ha fatto registrare un incremento del 187% rispetto ad un anno fa, diventando il terzo paese con il maggior numero di titoli americani, dietro solo a Cina e Giappone che detengono più di 1,2 trilioni di dollari ciascuno.
Sui mercati si stanno diffondendo diverse teorie tra le quali quella che dietro gli acquisti del Belgio si nasconda in realtà la Cina. Infatti, nel momento in cui il Paese asiatico ha ceduto 47 milioni di dollari di titoli, il Belgio ne ha acquistati una somma pari a 56 milioni di dollari. Movimenti che si sono protratti nel tempo e che potrebbero confermare la teoria degli esperti.
Dopo questo exploit di acquisti da parte del paese belga, il tasso dei titoli ha registrato una rapida diminuzione dal 3% al 2,46%.
Secondo gli analisti raramente gli investitori esteri comprano titoli di stato per i loro rendimenti, quanto piuttosto per sicurezza o, nel caso delle banche centrali, per agevolare il rapporto con la valuta locale.
Una convinzione che avvalorerebbe ulteriormente la teoria della mano cinese dietro all’operazione di acquisto, che ha visto la valuta della Cina, lo yuan, deprezzarsi nei confronti del dollaro.
Ricordiamo infatti che una moneta debole agevola le esportazioni verso paesi con valuta forte, offrendo ampi spazi di manovra per la crescita economica del paese.
Al centro del mistero si inserisce Euroclear, società internazionale di deposito il cui compito è quello di detenere i titoli per conto delle istituzioni dei diversi paesi. Il deposito dei bond americani attraverso la compagnia potrebbe essere infatti una mossa da parte della Cina per camuffare le proprie operazioni di acquisto, nascondendosi dietro alle regole di riservatezza della società.
Ad ogni modo, sebbene ci sia stata una correlazione, quanto meno temporale, tra il boom di acquisti del Belgio e la riduzione del tasso dei titoli di stato USA, molti esperti non sono d’accordo con la teoria cinese, sostenendo che il più grande fattore di influenza sui prezzi dei Tresury americani rimane la Fed che, attraverso il proprio programma di acquisto, avrebbe sovrastato gli acquisti da parte del Belgio.
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