Asia Pacifico
ETP, a luglio continuano a correre i prodotti azionari
12 Agosto 2014 14:25
si degli ETP (Exchange traded products), cioè l’insieme aggregato di ETF, ETC ed ETN, si sono diretti soprattutto sui prodotti a indirizzo azionario privilegiando in particolare le large cap USA e l’equity emerging markets: bene anche il reddito fisso mentre le commodity hanno attratto nuovi consensi sulla scia di un miglioramento delle prospettive di crescita economica.
Il totale mensile dei flussi netti è ammontato a 32 miliardi di dollari, risultato che porta il saldo da inizio anno a 155,5 miliardi e che proietta il totale delle masse in gestione (AUM, asset under management) a quota 2.631 miliardi, il 9,8% in più rispetto al dato di fine dicembre 2013: il totale di tutti gli ETP azionari ammonta a 27 miliardi, mentre quelli obbligazionari hanno raccolto 2,8 miliardi, quelli specializzati sulle materie prime 1,6 miliardi e gli ETP con strategie sottostanti alternative 358 milioni.
Come anticipato, tra i migliori del mese figurano gli ETP azionari USA large cap che sono riusciti a raccogliere 13,9 miliardi di dollari, seguiti dagli ETP azionari emerging markets (6,3 miliardi) e da quelli Asia Pacific (1,9 miliardi dei quali 1,5 miliardi per i soli ETP azionari Giappone): saldo appena sopra lo zero invece per gli ETP Europa (66 milioni) sui quali ha pesato il forte deflusso accusato dagli ETP azionari Germania (-698 milioni). Da segnalare che l’azionario emergente ha registrato flussi positivi per il quarto mese consecutivo, con una raccolta pari a 6,3 miliardi di dollari ( 22,1 miliardi da inizio anno) principalmente per prodotti che garantiscono un’esposizione ampia e diversificata all’area grazie al sentiment positivo anche a seguito dei dati di crescita della Cina.
Per quanto riguarda invece gli ETP obbligazionari, molto gettonati quelli globali diversificati a livello internazionale (1,3 miliardi di raccolta netta mensile), i governativi (1,5 miliardi) e gli obbligazionari corporate bond investment grade (1,2 miliardi) mentre hanno accusato forti disinvestimenti soprattutto gli ETP high yield (-3,2 miliardi). Infine uno sguardo anche agli ETP specializzati sulle commodity: bene quelli focalizzati sull’oro (630 milioni di sottoscrizioni nette nel mese), sui metalli industriali (117 milioni), e diversificati su tutte le materie prime (936 milioni), mentre gli ETP agricolture (-74 milioni) e quelli orientati sull’argento (-46 milioni) hanno sofferto.
I dati di luglio dimostrano che i grandi investitori internazionali, che alimentano il trading nel mercato mondiale degli ETP, stanno puntando ancora molto sulle large cap americane, sulle Borse asiatiche e sui mercati emergenti a discapito dell’Europa la cui crescita stenta a prendere vigore. In ambito obbligazionario, invece, i deflussi sugli high yield sembrerebbero i primi segnali di affaticamento di un’asset class che ha dato grosse soddisfazioni negli ultimi anni e che ha perlomeno bisogno di rifiatare.
Il totale mensile dei flussi netti è ammontato a 32 miliardi di dollari, risultato che porta il saldo da inizio anno a 155,5 miliardi e che proietta il totale delle masse in gestione (AUM, asset under management) a quota 2.631 miliardi, il 9,8% in più rispetto al dato di fine dicembre 2013: il totale di tutti gli ETP azionari ammonta a 27 miliardi, mentre quelli obbligazionari hanno raccolto 2,8 miliardi, quelli specializzati sulle materie prime 1,6 miliardi e gli ETP con strategie sottostanti alternative 358 milioni.
Come anticipato, tra i migliori del mese figurano gli ETP azionari USA large cap che sono riusciti a raccogliere 13,9 miliardi di dollari, seguiti dagli ETP azionari emerging markets (6,3 miliardi) e da quelli Asia Pacific (1,9 miliardi dei quali 1,5 miliardi per i soli ETP azionari Giappone): saldo appena sopra lo zero invece per gli ETP Europa (66 milioni) sui quali ha pesato il forte deflusso accusato dagli ETP azionari Germania (-698 milioni). Da segnalare che l’azionario emergente ha registrato flussi positivi per il quarto mese consecutivo, con una raccolta pari a 6,3 miliardi di dollari ( 22,1 miliardi da inizio anno) principalmente per prodotti che garantiscono un’esposizione ampia e diversificata all’area grazie al sentiment positivo anche a seguito dei dati di crescita della Cina.
Per quanto riguarda invece gli ETP obbligazionari, molto gettonati quelli globali diversificati a livello internazionale (1,3 miliardi di raccolta netta mensile), i governativi (1,5 miliardi) e gli obbligazionari corporate bond investment grade (1,2 miliardi) mentre hanno accusato forti disinvestimenti soprattutto gli ETP high yield (-3,2 miliardi). Infine uno sguardo anche agli ETP specializzati sulle commodity: bene quelli focalizzati sull’oro (630 milioni di sottoscrizioni nette nel mese), sui metalli industriali (117 milioni), e diversificati su tutte le materie prime (936 milioni), mentre gli ETP agricolture (-74 milioni) e quelli orientati sull’argento (-46 milioni) hanno sofferto.
I dati di luglio dimostrano che i grandi investitori internazionali, che alimentano il trading nel mercato mondiale degli ETP, stanno puntando ancora molto sulle large cap americane, sulle Borse asiatiche e sui mercati emergenti a discapito dell’Europa la cui crescita stenta a prendere vigore. In ambito obbligazionario, invece, i deflussi sugli high yield sembrerebbero i primi segnali di affaticamento di un’asset class che ha dato grosse soddisfazioni negli ultimi anni e che ha perlomeno bisogno di rifiatare.
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