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Come attuare una diversificazione davvero efficiente

25 Agosto 2014 16:10

financialounge -  corporate bond diversificazione Eve Tournier giappone High Yield USA
i must dell’investitore più evoluto è rappresentato dalla diversificazione. Tuttavia, come fanno notare gli esperti, l’asset allocation ottimale consiste in un corretto mix di attivi di qualità e non tanto nella quantità delle tipologie di investimento: in altre parole, per ottimizzare il profilo di rischio del portafoglio è indispensabile puntare su un’attenta e rigorosa differenziazione degli attivi e non certo su un più o meno ordinato accumulo di esposizioni in molteplici classi di investimento.

Il vero problema consiste nelle correlazioni, ovvero nell’andamento in linea (correlato) o meno (decorrelato) con il trend di fondo dei mercati finanziari. Alcuni esempi concreti di cosa significhi essere correlato ai mercati lo si può desumere dalle performance registrate nella prima settimana di agosto dalle diverse asset class.

Tra il 5 e l’8 agosto, mentre l’indice Eurostoxx perdeva il 2%, il Nikkei 225 di Tokyo lasciava sul parterre il 3,5% e l’S&P500 guadagnava lo 0,5%; l’oro recuperava l’1,97% del suo valore e il petrolio saliva dello 0,5%; lo yen giapponese guadagnava lo 0,7% e la sterlina inglese lo 0,35% mentre il dollaro USA arretrava dello 0,1%.

Andamenti che confermano come una adeguata selezione delle diverse asset class permetta di ridurre al minimo gli impatti delle correlazioni con i mercati finanziari in virtù delle dinamiche che governano i prezzi delle differenti asset class sia all’interno della propria macro categoria (azioni, obbligazioni, materie prime, valute) e sia in assoluto.

“Nel complesso, il 2014 ha sinora dimostrato l’importanza di mantenere un approccio diversificato all’investimento obbligazionario globale. Continuiamo a ravvisare buone opportunità per gli investitori che godono della flessibilità tattica necessaria per trarre vantaggio dagli squilibri di valore relativo nei mercati obbligazionari globali” tiene a precisare Eve Tournier Executive Vice President Responsabile della Gestione Pan-European Credit Portfolio di PIMCO che poi spiega quali siano gli attuali temi d’investimento della strategia Diversified Income:

“Riteniamo che il debito emergente continui a rappresentare un’importante fonte di rendimento e di crescita potenziale. Molti emittenti dei mercati emergenti con robusti fondamentali sottostanti e alte prospettive di espansione offrono rendimenti più elevati rispetto ai loro omologhi dei mercati sviluppati, il che suggerisce il persistere di interessanti opportunità relative value in questo universo. Tuttavia, ci premuriamo di evitare i paesi emergenti che, nonostante la recente sovraperformance, risentono di fondamentali deboli e sono suscettibili a shock finanziari esterni. Continuiamo a lavorare a stretto contatto con il team globale di specialisti competenti per paese e di credit analyst di PIMCO per assicurarci che i titoli selezionati per la strategia presentino un profilo di rischio-rendimento ottimale. Se consideriamo i mercati immobiliari, riteniamo sia ancora vantaggioso puntare sulla ripresa del settore residenziale statunitense, e continuiamo a ravvisare rendimenti appetibili nell’universo dei titoli ipotecari residenziali non-agency. Inoltre, privilegiamo ancora gli emittenti finanziari, poiché riteniamo che le grandi banche multinazionali continueranno a ridurre il proprio indebitamento sotto la spinta delle pressioni normative in atto negli Stati Uniti e in Europa . Con la prosecuzione del deleveraging (riduzione della leva finanziaria), le obbligazioni subordinate, il debito emesso nella parte più bassa della struttura del capitale, dovrebbero sovraperformare i titoli di grado più senior di tali emittenti finanziari. Queste obbligazioni subordinate danno inoltre un valido impulso alla performance, il che costituisce un fattore prezioso nell’odierno contesto di bassi rendimenti”.

Eve Tournier conclude poi la panoramica delle potenziali fonti reddito parlando dei corporate bond ibrid e degli high yield: “Di recente si sono registrate numerose nuove emissioni di titoli corporate ibridi. Questi strumenti di debito, emessi di norma da società di elevata qualità, presentano caratteristiche di tipo azionario, come una posizione junior nella struttura del capitale o una maggiore opzionalità. Nel caso degli emittenti con un minor rischio d’insolvenza, riteniamo che i titoli corporate ibridi offrano una maniera utile per migliorare il profilo di rendimento della strategia senza l’assunzione di un eccessivo rischio di ribasso. Per quanto concerne le emissioni corporate high yield, attualmente vediamo con favore le obbligazioni a breve termine che giungeranno a scadenza nei prossimi due-tre anni, poiché riteniamo che il rischio d’insolvenza nel breve periodo sia contenuto”.

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