Eve Tournier
Massimizzare il reddito con un’enfasi sul rendimento totale
26 Agosto 2014 14:05
mparto bancario, le preferenze vanno al capitale subordinato e ibrido mentre tra i titoli periferici della zona euro, in sovrappeso, vengono privilegiate le emissioni di paesi come Italia, Spagna e Slovenia nel segmento a tre – cinque anni.
Un’altra area del mercato vista con favore è poi quella delle obbligazioni societarie aventi attualmente rating inferiore a investment grade, ma che potrebbero essere promosse alla categoria investment grade nel breve-medio termine mentre nell’high yield europeo, il focus è sui settori ciclici come il comparto automobilistico e i materiali edili, dato il miglioramento delle condizioni economiche. Il tutto riservandosi di investire fino a un terzo del portafoglio al di fuori dell’Europa.
Sono queste le linee guida della Euro Income Bond Strategy di PIMCO, una strategia income multi-settoriale e flessibile focalizzata sull’Europa, pensata per l’odierno panorama della Nuova neutralità.
Qual è stata l’evoluzione del mercato del reddito fisso europeo successivamente alla crisi del debito sovrano?
“La crisi del debito sovrano in Europa ha alimentato i timori degli investitori per il futuro del progetto europeo. Oggi, a distanza di tre anni, l’euro è sopravvissuto e la Banca centrale europea (BCE) si è impegnata a fare tutto il necessario (“whatever it takes”) per proteggere l’eurozona. Gli spread periferici hanno registrato una contrazione e il rischio di una disgregazione dell’area euro si è dissipato: ravvisiamo un crescente interesse da parte degli investitori per le strategie a reddito fisso focalizzate sull’Europa” dichiara Eve Tournier, Responsabile della gestione dei portafogli di obbligazioni societarie pan-europee di PIMCO.
Quali sono alcuni dei vostri temi più convincenti attualmente presenti nella strategia?
“Diverse aree del mercato europeo offrono oggi agli investitori opportunità interessanti nell’ambito del reddito fisso. Se consideriamo il settore bancario, i fondamentali registrano un rapido miglioramento grazie alle pressioni esercitate dalle autorità di vigilanza sulle banche per indurle a consolidare i loro bilanci, incrementando i requisiti minimi di capitale e di liquidità. In Europa, il processo di deleveraging ha evidenziato un’accelerazione in virtù dell’Asset Quality Review (Aqr) condotta dalla BCE quest’anno. Nel comparto bancario, preferiamo il capitale subordinato e ibrido, che presenta livelli di rendimento interessanti del 4-6% (sulla base dei dati di BofA Merrill Lynch a maggio 2014) e offre un maggior potenziale di compressione degli spread rispetto alla componente senior della struttura del capitale.
Un’altra area del mercato che vediamo con favore è quella degli “astri nascenti”. Si tratta di obbligazioni societarie aventi attualmente rating inferiore a investment grade, ma che potrebbero essere promosse alla categoria investment grade nel breve-medio termine. Nell’ambito dell’universo high yield europeo, reputiamo particolarmente interessanti alcune obbligazioni in settori ciclici come il comparto automobilistico e i materiali edili, dato il miglioramento delle condizioni economiche.
A fronte dell’impegno della BCE, manteniamo un sovrappeso sui titoli periferici dell’eurozona, privilegiando paesi come Italia, Spagna e Slovenia, soprattutto nel segmento a tre-cinque anni della curva. Riteniamo che queste emissioni sovrane offrano un differenziale di rendimento aggiuntivo rispetto ai titoli core in un contesto nel quale gli spread rimangono in un intervallo ristretto, con un potenziale di rialzo addizionale nell’eventualità dell’avvio di un ulteriore programma di acquisti di asset da parte della BCE.
Un nuovo mercato nel quale ravvisiamo opportunità interessanti è quello delle obbligazioni societarie ibride europee. Le obbligazioni societarie ibride sono obbligazioni irredimibili subordinate rimborsabili dopo 5-10 anni. Questi titoli offrono numerosi vantaggi agli emittenti in virtù della loro deducibilità fiscale e dell’impatto positivo sui rapporti di indebitamento. Privilegiamo obbligazioni ibride selezionate emesse da società stabili di elevata qualità, con bassi rischi d’insolvenza, dove i rendimenti del 4-5% sulle scadenze a tre-cinque anni (secondo i dati di BofA Merrill Lynch a maggio 2014) offrono uno spread pari a circa quattro volte quello del debito senior” puntualizza Eve Tournier.
Sono previste posizioni anche non europee in portafoglio?
“Possiamo investire fino a un terzo del portafoglio al di fuori dell’Europa. Attualmente, sfruttiamo le opportunità offerte dalle obbligazioni cartolarizzate negli Stati Uniti, soprattutto i mortgage-backed securities non-agency. Questo segmento è collegato al settore residenziale statunitense, dove ci attendiamo una prosecuzione della ripresa, sia pur a un ritmo modesto rispetto agli ultimi anni. Tali obbligazioni offrono interessanti rendimenti corretti per il rischio d’insolvenza e beneficiano di solidi fattori tecnici di domanda/offerta” conclude Eve Tournier.
Un’altra area del mercato vista con favore è poi quella delle obbligazioni societarie aventi attualmente rating inferiore a investment grade, ma che potrebbero essere promosse alla categoria investment grade nel breve-medio termine mentre nell’high yield europeo, il focus è sui settori ciclici come il comparto automobilistico e i materiali edili, dato il miglioramento delle condizioni economiche. Il tutto riservandosi di investire fino a un terzo del portafoglio al di fuori dell’Europa.
Sono queste le linee guida della Euro Income Bond Strategy di PIMCO, una strategia income multi-settoriale e flessibile focalizzata sull’Europa, pensata per l’odierno panorama della Nuova neutralità.
Qual è stata l’evoluzione del mercato del reddito fisso europeo successivamente alla crisi del debito sovrano?
“La crisi del debito sovrano in Europa ha alimentato i timori degli investitori per il futuro del progetto europeo. Oggi, a distanza di tre anni, l’euro è sopravvissuto e la Banca centrale europea (BCE) si è impegnata a fare tutto il necessario (“whatever it takes”) per proteggere l’eurozona. Gli spread periferici hanno registrato una contrazione e il rischio di una disgregazione dell’area euro si è dissipato: ravvisiamo un crescente interesse da parte degli investitori per le strategie a reddito fisso focalizzate sull’Europa” dichiara Eve Tournier, Responsabile della gestione dei portafogli di obbligazioni societarie pan-europee di PIMCO.
Quali sono alcuni dei vostri temi più convincenti attualmente presenti nella strategia?
“Diverse aree del mercato europeo offrono oggi agli investitori opportunità interessanti nell’ambito del reddito fisso. Se consideriamo il settore bancario, i fondamentali registrano un rapido miglioramento grazie alle pressioni esercitate dalle autorità di vigilanza sulle banche per indurle a consolidare i loro bilanci, incrementando i requisiti minimi di capitale e di liquidità. In Europa, il processo di deleveraging ha evidenziato un’accelerazione in virtù dell’Asset Quality Review (Aqr) condotta dalla BCE quest’anno. Nel comparto bancario, preferiamo il capitale subordinato e ibrido, che presenta livelli di rendimento interessanti del 4-6% (sulla base dei dati di BofA Merrill Lynch a maggio 2014) e offre un maggior potenziale di compressione degli spread rispetto alla componente senior della struttura del capitale.
Un’altra area del mercato che vediamo con favore è quella degli “astri nascenti”. Si tratta di obbligazioni societarie aventi attualmente rating inferiore a investment grade, ma che potrebbero essere promosse alla categoria investment grade nel breve-medio termine. Nell’ambito dell’universo high yield europeo, reputiamo particolarmente interessanti alcune obbligazioni in settori ciclici come il comparto automobilistico e i materiali edili, dato il miglioramento delle condizioni economiche.
A fronte dell’impegno della BCE, manteniamo un sovrappeso sui titoli periferici dell’eurozona, privilegiando paesi come Italia, Spagna e Slovenia, soprattutto nel segmento a tre-cinque anni della curva. Riteniamo che queste emissioni sovrane offrano un differenziale di rendimento aggiuntivo rispetto ai titoli core in un contesto nel quale gli spread rimangono in un intervallo ristretto, con un potenziale di rialzo addizionale nell’eventualità dell’avvio di un ulteriore programma di acquisti di asset da parte della BCE.
Un nuovo mercato nel quale ravvisiamo opportunità interessanti è quello delle obbligazioni societarie ibride europee. Le obbligazioni societarie ibride sono obbligazioni irredimibili subordinate rimborsabili dopo 5-10 anni. Questi titoli offrono numerosi vantaggi agli emittenti in virtù della loro deducibilità fiscale e dell’impatto positivo sui rapporti di indebitamento. Privilegiamo obbligazioni ibride selezionate emesse da società stabili di elevata qualità, con bassi rischi d’insolvenza, dove i rendimenti del 4-5% sulle scadenze a tre-cinque anni (secondo i dati di BofA Merrill Lynch a maggio 2014) offrono uno spread pari a circa quattro volte quello del debito senior” puntualizza Eve Tournier.
Sono previste posizioni anche non europee in portafoglio?
“Possiamo investire fino a un terzo del portafoglio al di fuori dell’Europa. Attualmente, sfruttiamo le opportunità offerte dalle obbligazioni cartolarizzate negli Stati Uniti, soprattutto i mortgage-backed securities non-agency. Questo segmento è collegato al settore residenziale statunitense, dove ci attendiamo una prosecuzione della ripresa, sia pur a un ritmo modesto rispetto agli ultimi anni. Tali obbligazioni offrono interessanti rendimenti corretti per il rischio d’insolvenza e beneficiano di solidi fattori tecnici di domanda/offerta” conclude Eve Tournier.
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