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Idee di investimento - Azioni - 15 settembre 2014

15 Settembre 2014 09:40

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sto contesto meglio l’equity del bond. Sono diverse le case d’investimento a sottolineare il vantaggio relativo di cui godono i mercati azionari rispetto a quelli del reddito fisso come, per esempio, Nannette Hechler-Fayd'herbe, Head of Investment Strategy di Credit Suisse che, nel commento mensile di settembre a proposito della strategia d’investimento globale ripreso ampiamente nell’articolo ”Preferenza per le azioni rispetto alle obbligazioni” afferma: “Raccomandiamo gli investimenti alternativi ai fini di una diversificazione ma continuiamo a prediligere le azioni rispetto alle obbligazioni”.

Approccio, quest’ultimo, condiviso da Christophe Bernard, Chief Strategist di Vontobel nell’articolo “Sovrappeso nelle attività rischiose ma con un preciso target price”: “L’indirizzo espansivo della BCE è di buon auspicio per i mercati emergenti. Questo perché qualsiasi altra manovra di allentamento da parte della BCE, sia attraverso nuove misure di liquidità o con l’acquisto di obbligazioni, andrebbe a vantaggio delle azioni in generale e degli asset dei mercati emergenti in particolare. A condizioni immutate, i mercati azionari beneficeranno probabilmente di qualsiasi manovra della BCE destinata a combattere il rischio di deflazione, purché gli utili societari rimangano robusti”.
Lo strategist di Vontobel tiene tuttavia a formulare una raccomandazione agli investitori: pur optando per un sovrappeso negli asset più rischiosi, e all’azionario in primis, occorre alleggerire tempestivamente le posizioni qualora siano raggiunti i prezzi obiettivo.

Il tema dell’investimento in emerging markets è ripreso anche da altri asset manager. Joost Van Leenders di BNP Paribas Investment Partners nell’articolo “La crescita USA pare destinata a rallentare” conferma infatti di mantenere posizioni sovrappesate nella cosiddetta Greater China (che comprende Cina, Hong Kong e Taiwan) oltre che nell’area dell’euro rispetto al Regno Unito.

Più articolata, invece, la convinzione formulata da Nick Price, Gestore del FF Emerging Markets Fund. Nell’articolo “Emerging markets, è il momento di ampliare l’esposizione” il money manager di Fidelity Worldwide Investment spiega perché potrebbe essere il momento opportuno per ampliare l'esposizione a un'asset class attualmente sottovalutata, ma che dovrebbe continuare a beneficiare di una serie di importanti fattori di crescita strutturali nel medio e lungo termine e che, in particolare in Asia, sta attirando crescenti flussi di investimento da parte degli investitori.
“I mercati emergenti sono negoziati a notevole sconto rispetto alla maggior parte dei parametri di valutazione. I multipli sono ai livelli più bassi degli ultimi 10 anni se confrontati con l'indice globale e alla fine di giugno 2014 mostravano sconti del 30% circa rispetto ai titoli azionari dei mercati sviluppati” puntualizza Nick Price.

Swiss & Global Asset Management, dal canto suo, continua a sovrappesare l’equity e, come rivela nell’articolo “Sovrappeso per bond societari ed equity”, preferisce le azioni europee e i settori delle telecomunicazioni, della salute e dell’information technology.

A proposito dell’IT, Olivier P. Müller, Research Product Management di Credit Suisse, ritiene che le più interessanti opportunità di investimento nel settore della tecnologia non si limiteranno ai segmenti dei player di mercato di smartphone e tablet ma anche a quelli dell’hardware, delle infrastrutture tecniche dei provider hi-tech, e dell’automazione. Olivier P. Müller, nell’articolo “Attenzione puntata sui titoli tecnologici” infatti puntualizza: “A trarre vantaggio dall’incremento delle spese in conto capitale/operative, non sono solamente le società informatiche ma anche le imprese industriali che, a nostro giudizio, sono ancora più sensibili a questo sviluppo. Inoltre, nell’ambito del settore industriale, favoriamo il trend dell’automazione. Riteniamo che l’automazione sia un investimento con un effetto leva nell’ambito della crescita economica globale. L’automazione industriale, l’automazione degli stabilimenti e l’automazione dei processi consentono volumi commerciali maggiori e rendono la movimentazione molto più efficiente, e quindi redditizia”.

Infine, restando nel settore della tecnologia, non possiamo che concludere con un’interessante valutazione sull’IPO di Alibaba prevista questa settimana, raccontata nei dettagli nell’articolo “Alibaba, il collocamento è ad un prezzo interessante” da Mark Hawtin, portfolio manager del fondo GAM Star Technology e che può essere sintetizzata così: “Le dimensioni di Alibaba, i margini e il profilo di crescita non sono dissimili a quelli Facebook. Come riferimento, Facebook ha attualmente una capitalizzazione di mercato di 200 miliardi di dollari e prevediamo un ulteriore rialzo vicino alla soglia di 250 miliardi di dollari. Sulla base dei titoli comparables potremmo vedere Alibaba raggiungere lo stesso valore, o forse di più, se si considera la crescita più veloce dei ricavi. Ebay quota 14 volte il multiplo enterprise value (EV/EBITDA); mentre Alibaba è quotata 26 volte l’enterprise value. Entrambi questi parametri suggeriscono che all'interno del range proposto, Alibaba sia quotata ad un buon prezzo”.

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