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Brillano i piumini Moncler sulle nuvole della moda italiana

18 Settembre 2014 09:20

financialounge -  borsa esportazioni internazionalizzazione italia moda Moncler Remo Ruffini
sti ultimi giorni il titolo Moncler sta volando in Borsa e la maison ha festeggiato con apprezzamenti positivi da parte di numerosi analisti.

Un momento d’oro per i piumini e per la società guidata da Remo Ruffini, presidente e direttore creativo dal 2003. Al netto delle strategie aziendali, se gli analisti sono così favorevoli verso Moncler, il merito principale è da attribuirsi ai ricavi in crescita: nel primo semestre 2014, la società ha prodotto un utile netto di 18,1 milioni di euro (da 8,3 milioni nello stesso periodo 2013) e i piani futuri puntano ad aumentare ulteriormente i 144 store monomarca.

Era il 1954 e, ancora lontani dall’essere un must-have del fashion, i piumini nascevano, due anni dopo la fondazione della casa, come giubbotti pesanti per proteggere dal freddo gli operai. Nei decenni successivi conquistarono il settore sportivo-invernale e Moncler diventò il brand ufficiale delle scalate più importanti (in Alaska, Himalaya e K2) nonché fornitore ufficiale della nazionale francese ai Giochi Olimpici invernali di Grenoble. Dagli anni ’70 e, definitivamente, nel decennio successivo, con l’affermazione sociale del turismo sulla neve, il segmento dei piumini è entrato nel guardaroba quotidiano. Negli anni ’90 Moncler passa all’Italia e nel decennio successivo, sotto la guida di Ruffini, la società si apre ai mercati internazionali, con un boom di vendite e la consacrazione del marchio.

I piumini risplendono, eppure il settore della moda italiana è in un momento controverso. Tra i riflettori della Settimana della Moda, si affacciano gli spettri della crisi e della contrazione dei consumi. Secondo le previsioni di Mario Boselli, Presidente della Camera Nazionale della Moda Italiana a fine 2014, il fatturato del settore aumenterà di circa il 4% rispetto al 2013, ma il dato è al di sotto delle aspettative iniziali.

L’impatto dell’embargo russo potrebbe infatti essere controbilanciato dal successo del Made In Italy in altri mercati, ad esempio in quello asiatico. Moncler proseguirà lo sviluppo internazionale con l’ampliamento della rete di negozi monomarca anche oltre i confini nazionali, con l’apertura di nuovi punti vendita che, entro la fine dell’anno, supereranno i 160, secondo le parole dell’AD Ruffini.

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