Janet Yellen
La corretta valutazione del settore biotech
24 Settembre 2014 14:05
fine del 2013, alcuni dei principali indici azionari hanno toccato nuovi massimi storici su base nominale. Ma a luglio i parametri di valutazione del mercato azionario nel complesso non risultavano di gran lunga superiori ai valori medi storici, il che indica un ottimismo non esagerato da parte degli investitori per quel che concerne le azioni. Tuttavia le valutazioni di taluni settori risultavano alquanto eccessive, soprattutto in riferimento alle piccole aziende nel settore dei media sociali e delle biotecnologie, nonostante il sensibile arretramento delle quotazioni azionarie di queste aziende verificatosi all’inizio dell’anno".
Non si tratta della valutazione casuale espressa da un anonimo analista finanziario di una società d’investimento di Wall Street di poco conto bensì del commento del presidente della Fed, Janet Yellen, fatto il 15 luglio al Congresso degli Stai Uniti. In questo articolo gli analisti azionari di ETHENEA vorrebbero delineare quale sia la corretta valutazione del settore della biotecnologia partendo da una famosa citazione dello studioso e analista finanziario Benjamin Graham, deceduto di recente e considerato il padre della filosofia d’investimento «value», che si può riassumere così: "In una prospettiva di breve termine il mercato si comporta come uno strumento di votazione, ma in un’ottica di lunga durata è piuttosto una bilancia".
Ora, se è vero che la reazione iniziale del mercato (dal 15 al 17 luglio 2014) si possa considerare un’espressione di votazione (con relativa bocciatura) può essere corretto tenere a mente tre fatti che, nel medio lungo termine, potrebbero rappresentare la "bilancia" del mercato per il settore biotech.
1) Esiste una stretta relazione tra l’andamento rialzista dell’S&P 500 e l’espansione del bilancio della Fed dalla crisi finanziaria del 2008 in poi. Tale relazione vale, in modo ancora più evidente, con le aziende del settore dei media sociali e delle biotecnologie che hanno rappresentato negli ultimi tempi la principale componente beta del mercato azionario. Ci si chiede allora perché mai la Fed definisca eccessivi i livelli assoluti dei due settori se ha contribuito essa stessa al loro impetuoso rialzo.
2) È vero che il mercato, come abbiamo già ricordato, ha punito il settore biotech nei due giorni successivi alla relazione di Janet Yellen, ma dal 17 luglio in poi il settore biotecnologico statunitense ha sovraperformato di gran lunga il mercato nel complesso (di circa il 10 %). Inoltre, ciò è avvenuto in un’estate nel corso della quale gli investitori (su entrambe le sponde dell’Atlantico, e in maniera particolare quelli europei) sono stati influenzati dall’emergere di nuovi rischi geopolitici, dalle preoccupazioni circa la normalizzazione della politica monetaria da parte della banca centrale statunitense e, infine, dalla stagnazione degli indicatori economici europei.
3) Lunedì 25 agosto, una delle aziende farmaceutiche più importanti, innovative e prestigiose al mondo, Roche, ha deciso di rendere nota la sua acquisizione di InterMune Inc, un’azienda statunitense del settore biotecnologico specializzata nella produzione di farmaci per la cura di malattie rare. Prezzo di acquisto: 8,3 miliardi di dollari, da versare interamente in contanti. Tale prezzo presentava un premio del 38% rispetto alla quotazione di chiusura del giorno precedente e addirittura del 63% rispetto all’ultimo valore precedente al 12 agosto, quando sono iniziate a trapelare le prime indiscrezioni riguardo all’acquisizione in oggetto. Se il settore biotecnologico è piuttosto caro, come mai InterMune non è stata giudicata troppo cara da uno dei più scaltri insider dell’industria farmaceutica mondiale?
Non si tratta della valutazione casuale espressa da un anonimo analista finanziario di una società d’investimento di Wall Street di poco conto bensì del commento del presidente della Fed, Janet Yellen, fatto il 15 luglio al Congresso degli Stai Uniti. In questo articolo gli analisti azionari di ETHENEA vorrebbero delineare quale sia la corretta valutazione del settore della biotecnologia partendo da una famosa citazione dello studioso e analista finanziario Benjamin Graham, deceduto di recente e considerato il padre della filosofia d’investimento «value», che si può riassumere così: "In una prospettiva di breve termine il mercato si comporta come uno strumento di votazione, ma in un’ottica di lunga durata è piuttosto una bilancia".
Ora, se è vero che la reazione iniziale del mercato (dal 15 al 17 luglio 2014) si possa considerare un’espressione di votazione (con relativa bocciatura) può essere corretto tenere a mente tre fatti che, nel medio lungo termine, potrebbero rappresentare la "bilancia" del mercato per il settore biotech.
1) Esiste una stretta relazione tra l’andamento rialzista dell’S&P 500 e l’espansione del bilancio della Fed dalla crisi finanziaria del 2008 in poi. Tale relazione vale, in modo ancora più evidente, con le aziende del settore dei media sociali e delle biotecnologie che hanno rappresentato negli ultimi tempi la principale componente beta del mercato azionario. Ci si chiede allora perché mai la Fed definisca eccessivi i livelli assoluti dei due settori se ha contribuito essa stessa al loro impetuoso rialzo.
2) È vero che il mercato, come abbiamo già ricordato, ha punito il settore biotech nei due giorni successivi alla relazione di Janet Yellen, ma dal 17 luglio in poi il settore biotecnologico statunitense ha sovraperformato di gran lunga il mercato nel complesso (di circa il 10 %). Inoltre, ciò è avvenuto in un’estate nel corso della quale gli investitori (su entrambe le sponde dell’Atlantico, e in maniera particolare quelli europei) sono stati influenzati dall’emergere di nuovi rischi geopolitici, dalle preoccupazioni circa la normalizzazione della politica monetaria da parte della banca centrale statunitense e, infine, dalla stagnazione degli indicatori economici europei.
3) Lunedì 25 agosto, una delle aziende farmaceutiche più importanti, innovative e prestigiose al mondo, Roche, ha deciso di rendere nota la sua acquisizione di InterMune Inc, un’azienda statunitense del settore biotecnologico specializzata nella produzione di farmaci per la cura di malattie rare. Prezzo di acquisto: 8,3 miliardi di dollari, da versare interamente in contanti. Tale prezzo presentava un premio del 38% rispetto alla quotazione di chiusura del giorno precedente e addirittura del 63% rispetto all’ultimo valore precedente al 12 agosto, quando sono iniziate a trapelare le prime indiscrezioni riguardo all’acquisizione in oggetto. Se il settore biotecnologico è piuttosto caro, come mai InterMune non è stata giudicata troppo cara da uno dei più scaltri insider dell’industria farmaceutica mondiale?