BES12
La rinascita di Blackberry guarda al passato
24 Settembre 2014 10:15
corsa evolutiva delle interfacce mobili, Blackberry ignora la “touch-mania” dei competitor e decide di concentrarsi sul proprio device rilanciandosi sul segmento business. Alla fine dello scorso novembre la società era in forte sofferenza, con perdite per 4,4 miliardi di dollari e 4.500 posti di lavoro a rischio, pari al 40% della propria forza lavoro.
Poi, da gennaio, il miracolo: BlackBerry annuncia il ritorno ai profitti nel primo trimestre dell’anno, le azioni salgono del 40% e il CEO John Kent dichiara la previsione al ritorno in positivo della redditività annuale entro il 2016. Insomma, dopo essere stata data per morta da molti, sembra che la società stia rinascendo dalle proprie ceneri come l’araba fenice. Ma cosa è cambiato?
Le ragioni di questa inversione di tendenza sono in primo luogo da ricercarsi in un cambio netto della strategia e l’abbandono di logiche che avevano portato la società a mettersi in competizione diretta con altri colossi come Apple o Samsung, alla ricerca di un incremento incondizionato delle vendite dei propri dispositivi. Una rinnovata strategia che guarda al passato storico della società e dei suoi servizi, rivolti principalmente al mondo delle aziende.
A confermare il ritorno alla rotta originaria è John Sims, a capo della divisione business and government, che sostiene di voler sviluppare la nuova linea partendo proprio dai clienti più fidelizzati di Blackberry, concentrandosi sui servizi più che sulle mode dettate dai dispositivi moderni. Per fare questo, Sims intende far leva sul concetto di sicurezza, da sempre insito nei valori della compagnia e sempre più attuale soprattutto in settori, come quello finanziario e assicurativo, alla spasmodica ricerca di soluzioni che garantiscano la salvaguardia dei dati.
È infatti previsto per novembre il lancio del BES12, una piattaforma applicativa che permetterà alle società di gestire informazioni da mobile, a prescindere dal sistema operativo dei dispositivi, permettendo quindi ad ognuno di scegliere il proprio device portatile. Sempre in quest’ottica si colloca il recente acquisto della società Movirtu, che ha sviluppato un applicativo che permetterebbe di mantenere, all’interno del device personale, sia il numero privato che quello lavorativo, separandone anche il traffico telefonico.
Un percorso quello di Blackberry che vede al centro la storica identità del marchio e che punta a irrobustire le barriere di ingresso nel mercato business, un segmento a cui è interessata anche Apple, come dimostra la recente partnership tra la Società di Cupertino e IBM per lo sviluppo di nuovi software aziendali dedicati ad iPhone ed iPad. Intanto proprio oggi è stato lanciato sul mercato il nuovo BlackBerry Passport, che presenta un’insolita forma quadrata ed è munito di tastiera fisica, in controtendenza rispetto agli smartphone più moderni.
Oltre al nuovo modello, la società è in procinto di lanciare Blackberry Classic, restyling dei classici modelli della gamma, e un device esclusivo di alta gamma. È infatti di mercoledì scorso, l’annuncio di una collaborazione con Porsche Design per la produzione di un telefono rivolto al segmento luxury, dai tasti che sembrano vetro e dalla vernice scintillante: il dispositivo avrà il sistema operativo Blackberry 10 e arriverà nei negozi il prossimo mese. Non è ancora stato rivelato il prezzo di questo nuovo “gioiello della tecnologia”, ma l’ultimo prodotto del già sperimentato sodalizio con Porsche Design si aggirava sui 2000 dollari.
Al di là di questi nuovi device portatili, realizzati più come esercizio di stile che per un concreto incremento della fetta di mercato, la strategia Blackberry è limpida: non tradire la propria natura e andare a ricercare nuove sfide nel mercato. Perché forse, qualche volta, la chiave del successo è rimanere fedeli a sé stessi.
Poi, da gennaio, il miracolo: BlackBerry annuncia il ritorno ai profitti nel primo trimestre dell’anno, le azioni salgono del 40% e il CEO John Kent dichiara la previsione al ritorno in positivo della redditività annuale entro il 2016. Insomma, dopo essere stata data per morta da molti, sembra che la società stia rinascendo dalle proprie ceneri come l’araba fenice. Ma cosa è cambiato?
Le ragioni di questa inversione di tendenza sono in primo luogo da ricercarsi in un cambio netto della strategia e l’abbandono di logiche che avevano portato la società a mettersi in competizione diretta con altri colossi come Apple o Samsung, alla ricerca di un incremento incondizionato delle vendite dei propri dispositivi. Una rinnovata strategia che guarda al passato storico della società e dei suoi servizi, rivolti principalmente al mondo delle aziende.
A confermare il ritorno alla rotta originaria è John Sims, a capo della divisione business and government, che sostiene di voler sviluppare la nuova linea partendo proprio dai clienti più fidelizzati di Blackberry, concentrandosi sui servizi più che sulle mode dettate dai dispositivi moderni. Per fare questo, Sims intende far leva sul concetto di sicurezza, da sempre insito nei valori della compagnia e sempre più attuale soprattutto in settori, come quello finanziario e assicurativo, alla spasmodica ricerca di soluzioni che garantiscano la salvaguardia dei dati.
È infatti previsto per novembre il lancio del BES12, una piattaforma applicativa che permetterà alle società di gestire informazioni da mobile, a prescindere dal sistema operativo dei dispositivi, permettendo quindi ad ognuno di scegliere il proprio device portatile. Sempre in quest’ottica si colloca il recente acquisto della società Movirtu, che ha sviluppato un applicativo che permetterebbe di mantenere, all’interno del device personale, sia il numero privato che quello lavorativo, separandone anche il traffico telefonico.
Un percorso quello di Blackberry che vede al centro la storica identità del marchio e che punta a irrobustire le barriere di ingresso nel mercato business, un segmento a cui è interessata anche Apple, come dimostra la recente partnership tra la Società di Cupertino e IBM per lo sviluppo di nuovi software aziendali dedicati ad iPhone ed iPad. Intanto proprio oggi è stato lanciato sul mercato il nuovo BlackBerry Passport, che presenta un’insolita forma quadrata ed è munito di tastiera fisica, in controtendenza rispetto agli smartphone più moderni.
Oltre al nuovo modello, la società è in procinto di lanciare Blackberry Classic, restyling dei classici modelli della gamma, e un device esclusivo di alta gamma. È infatti di mercoledì scorso, l’annuncio di una collaborazione con Porsche Design per la produzione di un telefono rivolto al segmento luxury, dai tasti che sembrano vetro e dalla vernice scintillante: il dispositivo avrà il sistema operativo Blackberry 10 e arriverà nei negozi il prossimo mese. Non è ancora stato rivelato il prezzo di questo nuovo “gioiello della tecnologia”, ma l’ultimo prodotto del già sperimentato sodalizio con Porsche Design si aggirava sui 2000 dollari.
Al di là di questi nuovi device portatili, realizzati più come esercizio di stile che per un concreto incremento della fetta di mercato, la strategia Blackberry è limpida: non tradire la propria natura e andare a ricercare nuove sfide nel mercato. Perché forse, qualche volta, la chiave del successo è rimanere fedeli a sé stessi.
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