corporation USA
Conflitto d’interessi, le nuove regole delle corporation USA
6 Ottobre 2014 16:05
n Sachs sta cambiando la politica interna per affrontare i conflitti di interesse. A far filtrare l’indiscrezione sarebbe stato un alto funzionario del gruppo bancario che, ovviamente, ha mantenuto l’anonimato vista la delicatezza dell’argomento e della riservatezza a cui sarebbe tenuto dal momento che si tratta di una comunicazione interna non ufficiale.
Resta il fatto che, dalla scorsa settimana, tutti i dipendenti della società leader mondiale nelle transazioni dell’alta finanza, sono tenuti a non detenere azioni e obbligazioni delle società coinvolte nei dossier su cui stanno lavorando e, inoltre, non potranno investire né in hedge fund attivisti e nemmeno in fondi speculativi di tipo event driven: i primi sono caratterizzati dalla vocazione a sensibilizzare il management e gli altri grandi azionisti sull’opportunità di modifiche nell’ azienda, focalizzandosi su acquisizioni e dismissioni, riserve di cassa, miglioramenti nella governance, cambiamenti nel business plan, mentre gli hedge fund event drive sono interessati a tutte le operazioni di finanza straordinaria (fusioni, acquisizioni, risanamento, rifinanziamento).
Le nuove restrizioni di Goldman Sachs si applicano anche ad alcuni dipendenti al di fuori dell’investment banking, compresi quelli che potrebbero avere accesso a informazioni riservate. Chiamati a commentare la notizia, i portavoce di Bank of America Corp., Citigroup e Morgan Stanley hanno rifiutato di esprimersi e, soprattutto, di esplicitare la loro politica aziendale in tema di conflitto di interessi.
Un argomento, quest’ultimo, che a corrente alternata è molto seguito negli Stati Uniti sia dai media che dalle autorità di controllo finanziarie (la Sec) e dall’FBI: l’insider trading, cioè l’abuso di informazioni riservate per speculare in Borsa, è infatti uno dei reati finanziari più perseguiti e , inoltre, prevede pene severissime fino alla prigione e all’interdizione a vita nel campo delle attività finanziarie.
Vedremo se la svolta della banca d'affari USA riuscirà a migliorare almeno in parte il funzionamento dei mercati dove spesso, purtroppo, operano investitori di serie A (che abusano di informazioni riservate) e i piccoli risparmiatori che, al contrario, subiscono questa disparità ingiustificata.
Resta il fatto che, dalla scorsa settimana, tutti i dipendenti della società leader mondiale nelle transazioni dell’alta finanza, sono tenuti a non detenere azioni e obbligazioni delle società coinvolte nei dossier su cui stanno lavorando e, inoltre, non potranno investire né in hedge fund attivisti e nemmeno in fondi speculativi di tipo event driven: i primi sono caratterizzati dalla vocazione a sensibilizzare il management e gli altri grandi azionisti sull’opportunità di modifiche nell’ azienda, focalizzandosi su acquisizioni e dismissioni, riserve di cassa, miglioramenti nella governance, cambiamenti nel business plan, mentre gli hedge fund event drive sono interessati a tutte le operazioni di finanza straordinaria (fusioni, acquisizioni, risanamento, rifinanziamento).
Le nuove restrizioni di Goldman Sachs si applicano anche ad alcuni dipendenti al di fuori dell’investment banking, compresi quelli che potrebbero avere accesso a informazioni riservate. Chiamati a commentare la notizia, i portavoce di Bank of America Corp., Citigroup e Morgan Stanley hanno rifiutato di esprimersi e, soprattutto, di esplicitare la loro politica aziendale in tema di conflitto di interessi.
Un argomento, quest’ultimo, che a corrente alternata è molto seguito negli Stati Uniti sia dai media che dalle autorità di controllo finanziarie (la Sec) e dall’FBI: l’insider trading, cioè l’abuso di informazioni riservate per speculare in Borsa, è infatti uno dei reati finanziari più perseguiti e , inoltre, prevede pene severissime fino alla prigione e all’interdizione a vita nel campo delle attività finanziarie.
Vedremo se la svolta della banca d'affari USA riuscirà a migliorare almeno in parte il funzionamento dei mercati dove spesso, purtroppo, operano investitori di serie A (che abusano di informazioni riservate) e i piccoli risparmiatori che, al contrario, subiscono questa disparità ingiustificata.
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