Barbie
Disney dopo 20 anni divorzia dalle Barbie
8 Ottobre 2014 09:40
ncipesse Disney abbandonano Mattel chiudendo 20 anni di collaborazione con la Società produttrice dell’intramontabile Barbie. A soffiare i diritti di licensing per i personaggi femminili delle principesse Disney, è stata Hasbro che con questa mossa contende, proprio al colosso rivale della Mattel, il primato di società di giochi più grande al mondo.
Non si conoscono ancora i termini finanziari dell’accordo con il nuovo partner, ma i diritti di utilizzo per la produzione di giochi a marchio Disney avranno decorrenza a partire dal 2016. Le principesse fruttano a Disney più di 4 miliardi l’anno tra spettacoli, licenze e vendita di diritti per il merchandising, collocandosi al secondo posto tra i prodotti top del brand Disney, solo dopo Mickey Mouse.
Hasbro, società con sede a Rhode Island fondata nel 1940 e che ha prodotto successi globali come il Monopoli, nella sua storia si è focalizzata principalmente nella produzione di giocattoli con target maschile come le action figure di G.I. Joe, Star Wars, Transformers o come Nerf guns, armi giocattolo che stanno spopolando tra i più giovani. Tuttavia, negli ultimi anni, si è potuto notare un cambio di rotta che ha visto la società interessarsi maggiormente al mondo femminile, dove di recente è riuscita a farsi strada con prodotti adattati alle ragazze, come dimostra il successo di Nerf Rebelle, una versione delle armi giocattolo in rosa.
Dai bilanci dello scorso anno è emerso che un quarto dei profitti proviene proprio dai giocattoli femminili: un grande risultato, rispetto al 3% di 10 anni fa, che sembra dare ragione ad Hasbro. La nuova strategia ha convinto Disney che ha deciso di affidare alla società i diritti delle sue principesse. Il presidente e CEO di Hasbro Brian Goldner si dice “felice e soddisfatto di essere stato scelto” soprattutto perché la selezione premia la nuova vision dell'azienda che vuole rinnovarsi e concentrarsi anche sul segmento femminile.
Hasbro appare come un astro in ascesa rispetto alle ultime performance di Mattel, il cui prodotto-simbolo, la Barbie, ha registrato nell’ultimo trimestre un calo delle vendite del 15%, mentre i giocattoli delle principesse Disney hanno segnato un incremento del 10%.
Dopo i dati deludenti, Mattel ha dovuto incassare anche questo abbandono. La sfida per il mantenimento delle quote di mercato dei giocattoli sembra diventare sempre più difficile. Resta il fatto che, almeno per il momento, la notizia non sembra aver avuto una eco importante a Wall Street: il titolo Hasbro ha chiuso con una perdita dello 0,63% (in una seduta di Borsa che ha visto gli indici S&P500 e Nasdaq composite chiudere, rispettivamente, a -1,51% e a -1,55%), e quello Marvel Technology a -0,84% (proseguendo peraltro una correzione, che dura da settembre, e che è arrivata a sfiorare il 7 per cento).
Non si conoscono ancora i termini finanziari dell’accordo con il nuovo partner, ma i diritti di utilizzo per la produzione di giochi a marchio Disney avranno decorrenza a partire dal 2016. Le principesse fruttano a Disney più di 4 miliardi l’anno tra spettacoli, licenze e vendita di diritti per il merchandising, collocandosi al secondo posto tra i prodotti top del brand Disney, solo dopo Mickey Mouse.
Hasbro, società con sede a Rhode Island fondata nel 1940 e che ha prodotto successi globali come il Monopoli, nella sua storia si è focalizzata principalmente nella produzione di giocattoli con target maschile come le action figure di G.I. Joe, Star Wars, Transformers o come Nerf guns, armi giocattolo che stanno spopolando tra i più giovani. Tuttavia, negli ultimi anni, si è potuto notare un cambio di rotta che ha visto la società interessarsi maggiormente al mondo femminile, dove di recente è riuscita a farsi strada con prodotti adattati alle ragazze, come dimostra il successo di Nerf Rebelle, una versione delle armi giocattolo in rosa.
Dai bilanci dello scorso anno è emerso che un quarto dei profitti proviene proprio dai giocattoli femminili: un grande risultato, rispetto al 3% di 10 anni fa, che sembra dare ragione ad Hasbro. La nuova strategia ha convinto Disney che ha deciso di affidare alla società i diritti delle sue principesse. Il presidente e CEO di Hasbro Brian Goldner si dice “felice e soddisfatto di essere stato scelto” soprattutto perché la selezione premia la nuova vision dell'azienda che vuole rinnovarsi e concentrarsi anche sul segmento femminile.
Hasbro appare come un astro in ascesa rispetto alle ultime performance di Mattel, il cui prodotto-simbolo, la Barbie, ha registrato nell’ultimo trimestre un calo delle vendite del 15%, mentre i giocattoli delle principesse Disney hanno segnato un incremento del 10%.
Dopo i dati deludenti, Mattel ha dovuto incassare anche questo abbandono. La sfida per il mantenimento delle quote di mercato dei giocattoli sembra diventare sempre più difficile. Resta il fatto che, almeno per il momento, la notizia non sembra aver avuto una eco importante a Wall Street: il titolo Hasbro ha chiuso con una perdita dello 0,63% (in una seduta di Borsa che ha visto gli indici S&P500 e Nasdaq composite chiudere, rispettivamente, a -1,51% e a -1,55%), e quello Marvel Technology a -0,84% (proseguendo peraltro una correzione, che dura da settembre, e che è arrivata a sfiorare il 7 per cento).
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