consulenza finanziaria

La flessibilità e la delega di gestione pagano

9 Ottobre 2014 11:05
financialounge -  consulenza finanziaria delega di gestione fondi comuni fondi flessibili GAM mercati obbligazionari
Carlo Benetti, Head of Market Research & Business Innovation di Swiss & Global nel commento analitico "L’Alpha e Beta" del 6 ottobre 2014 spiega perché, con le valutazioni obbligazionarie vicine ad un punto di svolta e in uno scenario di incertezza, il valore della flessibilità, il ruolo cruciale della consulenza esperta e della delega di gestione, assumano un ruolo ancora più incisivo nelle scelte di investimento.

“La compressione degli spread ha molto ridotto le opportunità nel segmento delle obbligazioni «investment grade» e ha alterato il rapporto rischio rendimento nelle emissioni cosiddette «high yield». È uno scenario senza precedenti che rende obsolete, inefficienti, le strategie tradizionali nonostante le buone prove dimostrate in passato e che richiede da parte dell’investitore l’esercizio di buon senso e flessibilità, cioè «a variare, a modificarsi, ad adattarsi a situazioni o condizioni diverse» con estrema capacità” argomenta Carlo Benetti per il quale è opportuno tenere bassa l’esposizione al rischio tasso (il gestore professionale può anche fare leva sui tassi in salita con accorte posizioni short, cioè ribassiste), allungare l’orizzonte temporale, abbassare la qualità delle emissioni.

“Investitori avversi al rischio preferiranno l’esposizione a titoli USA di buona qualità (con rating da “A” a “AA”) e titoli governativi legati all’inflazione (TIPS). E’ una scelta che risponde alle esigenze di prudente diversificazione ma che non paga in termini di generazione di reddito. Per quest’ultimo sono necessari trend direzionali come quello fornito dalle obbligazioni emergenti governative e societarie in valuta forte, titoli denominati in valute con potenzialità di apprezzamento nelle economie sviluppate come in quelle emergenti” sostiene Carlo Benetti i cui suggerimenti derivano anche dall’osservazione delle diverse anomalie presenti nel mercato dei titoli governativi, a cominciare, per esempio, dal differenziale tra il decennale italiano e francese.

L’OAT a 10 anni francese continua a rendere circa 1,20%, 30 punti base sopra il Bund tedesco, oltre 100 punti base sotto il BTP italiano, nonostante il nostro paese presenti un avanzo primario (cioè il saldo dei conti pubblici al netto del costo degli interessi sul debito) a livelli tedeschi, sopra il 2% del PIL.
Si tratta di un esempio, tra i tanti, che evidenzia le contraddizioni espresse dalle quotazioni dei titoli governativi, le cui valutazioni tradiscono una diffusa incertezza.

“In almeno dieci paesi europei i titoli pubblici con scadenza a due anni presentano rendimenti reali negativi, ed è curioso notare come i risparmiatori che li sottoscrivono sembrano felici di pagare per il privilegio di prestare denaro” segnala Carlo Benetti che poi aggiunge “Inoltre, i prezzi delle opzioni sui future dei rendimenti dei tassi a breve termine negli Stati Uniti incorporano il momento del “liftoff”, cioè il primo e decisivo aumento dei tassi da parte della Federal Reserve, nel secondo trimestre del 2015. Dopo il primo incremento, la struttura dei prezzi delle opzioni stima che i tassi ufficiali saliranno di un punto percentuale all’anno fino al 2016, una rilassata gradualità che non si è mai verificata nel passato”.

Secondo Carlo Benetti tutti questi segnali possono essere letti come prossimità di una svolta, ragionevole attenderla nel livello dei rendimenti in Europa, schiacciati al pavimento. In tutti i casi, se nell’immediato futuro il mercato obbligazionario dovrà fare i conti con un passaggio delicato, tassi in salita e decoupling tra Stati Uniti ed Europa, le opportunità per l’investitore obbligazionario non sono affatto finite: i fondi comuni e le soluzioni flessibili offrono infatti tutte le declinazioni ottimali in termini di diversificazione di titoli, di settori e di strategie.
Per ulteriori informazioni, visita il sito https://my.swissglobal-am.it
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