spending review
Conti pubblici in pericolo con i maxi-risarcimenti ASL
14 Ottobre 2014 09:45
un nuovo potenziale pericolo nei bilanci delle ASL italiane e, a cascata, sui futuri conti pubblici. Non riguarda né la mancata adozione dei centri unici di costo e nemmeno l’incremento della spesa per gli effetti demografici: si tratta invece dei maxi risarcimenti, cioè di quanto le aziende sanitarie locali pagano in termini di liquidazione per danni ai pazienti.
Un’indagine sviluppata da Sda Bocconi in collaborazione con quattro tra i principali broker assicurativi attivi sul mercato italiano (Aon, Marsh, Trust Risk Group, Willis) che per la prima volta hanno messo a disposizione le informazioni dei loro database, ha permesso di conoscere meglio questo nuovo fenomeno.
In particolare, la ricerca ha riguardato circa 40 mila richieste di risarcimento in tutta Italia (sebbene la maggior parte di esse abbiano interessato le ASL di Lombardia, Liguria e Lazio) nel periodo 2001- 2012, 15.869 delle quali accolte e liquidate.
Ma a far riflettere gli operatori del mercato sono due trend: l’exploit del numero delle richieste e, soprattutto, l’importo dei risarcimenti.
Per esempio, nella divisione di chirurgia l’evoluzione annua dei risarcimenti si stima sia del 32% in termini di risarcimento medio e del 31% per quanto riguarda i picchi massimi al punto che il risarcimento massimo liquidato per lesioni in un reparto di medicina è stato pari a 5,4 milioni, persino superiore ai 4,7 milioni del risarcimento massimo riconosciuto per lesioni da parto. Secondo gli esperti del settore questo fenomeno sta passando sotto traccia oscurato dalle esigenze crescenti di spending review ma rappresenta un pericoloso rischio per i prossimi anni.
Per almeno due ragioni.
Da un lato si utilizzano male (anzi il rischio è di sprecarle) risorse che dovrebbero essere destinate alla cura dei malati mentre dall’altro si espongono a forti rischi la già precaria sostenibilità dei bilanci delle ASL. Secondo i broker assicurativi, la corretta programmazione finanziaria abbinata ad un maggior controllo della copertura dei costi derivanti da errori medici è l’unica strada percorribile per mantenere sotto controllo il fenomeno dei risarcimenti sanitari ed evitare nuovi buchi di bilancio nella ASL e, indirettamente, nei conti pubblici. Al contempo, si aprirebbe un nuovo importante mercato assicurativo italiano dalle prospettive a medio lungo termine molto interessanti.
Un’indagine sviluppata da Sda Bocconi in collaborazione con quattro tra i principali broker assicurativi attivi sul mercato italiano (Aon, Marsh, Trust Risk Group, Willis) che per la prima volta hanno messo a disposizione le informazioni dei loro database, ha permesso di conoscere meglio questo nuovo fenomeno.
In particolare, la ricerca ha riguardato circa 40 mila richieste di risarcimento in tutta Italia (sebbene la maggior parte di esse abbiano interessato le ASL di Lombardia, Liguria e Lazio) nel periodo 2001- 2012, 15.869 delle quali accolte e liquidate.
Ma a far riflettere gli operatori del mercato sono due trend: l’exploit del numero delle richieste e, soprattutto, l’importo dei risarcimenti.
Per esempio, nella divisione di chirurgia l’evoluzione annua dei risarcimenti si stima sia del 32% in termini di risarcimento medio e del 31% per quanto riguarda i picchi massimi al punto che il risarcimento massimo liquidato per lesioni in un reparto di medicina è stato pari a 5,4 milioni, persino superiore ai 4,7 milioni del risarcimento massimo riconosciuto per lesioni da parto. Secondo gli esperti del settore questo fenomeno sta passando sotto traccia oscurato dalle esigenze crescenti di spending review ma rappresenta un pericoloso rischio per i prossimi anni.
Per almeno due ragioni.
Da un lato si utilizzano male (anzi il rischio è di sprecarle) risorse che dovrebbero essere destinate alla cura dei malati mentre dall’altro si espongono a forti rischi la già precaria sostenibilità dei bilanci delle ASL. Secondo i broker assicurativi, la corretta programmazione finanziaria abbinata ad un maggior controllo della copertura dei costi derivanti da errori medici è l’unica strada percorribile per mantenere sotto controllo il fenomeno dei risarcimenti sanitari ed evitare nuovi buchi di bilancio nella ASL e, indirettamente, nei conti pubblici. Al contempo, si aprirebbe un nuovo importante mercato assicurativo italiano dalle prospettive a medio lungo termine molto interessanti.
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