diversificazione

Fattori chiave: gestione dei rischi e diversificazione

21 Ottobre 2014 14:10

financialounge -  diversificazione Pioneer Investments
ordano Lombardo Group CIO di Pioneer Investments, le principali ragioni del recente movimento di mercato sono dovute ai nuovi timori per la crescita globale in decelerazione e all’aumento dello spettro della deflazione, soprattutto in Europa. Ma la perdita di slancio dell'economia tedesca potrebbe mettere ulteriore pressione alle politiche monetarie e fiscali più accomodanti. Inoltre, sempre secondo Lombardo, esistono rischi nello scenario principale sul piano delle tensioni geopolitiche e delle preoccupazioni generate dal propagarsi del virus dell’Ebola.

Alla luce di tutto questo, Lombardo, ritiene che, in prospettiva, l'attenzione sulla gestione dei rischi e la diversificazione di portafoglio, siano destinati a restare fattori chiave.
“Negli ultimi giorni abbiamo assistito ad un improvviso cambiamento nel sentiment di mercato che ha interessato tutte le principali classi di attività e che ha visto la volatilità, con l'indice VIX vicino a 30, livello registrato durante la crisi dell'euro. Movimenti di mercato che trovano spiegazione nelle crescenti preoccupazioni circa il rallentamento della crescita globale e per l’incremento dei rischi di deflazione, in particolare in Europa” fa presente Lombardo per il quale questi rinnovati timori hanno sollevato dubbi sulla tesi d’investimento che ha prevalso finora negli anni recenti.

Vale a dire che:
1. L'economia globale potesse avanzare lentamente con tassi di crescita subpar, ma comunque positivi;
2. Le Banche Centrali fossero, in ogni caso, pronte ad intervenire non solo per mantenere sotto controllo la volatilità, ma anche per sostenere i mercati nei periodi più critici.

In prospettiva, secondo Lombardo, ci sono due fattori principali da considerare, strettamente connessi. Il primo è che l’indebolimento del ciclo economico, soprattutto in Europa, ma anche nei mercati emergenti, possa portare a un rallentamento globale della crescita, poiché gli Stati Uniti da soli non sarebbero in grado di realizzare un tasso di crescita sostenuto. Il secondo è che, in questa fase, la politica monetaria sembra avere armi spuntate: dopo 5 anni di misure monetarie accomodanti, il beneficio incrementale di ulteriori misure in tale direzione è visto come marginale, soprattutto negli Stati Uniti.

Ma quali sono, le implicazioni per gli investimenti?
“Per i motivi appena citati, prevediamo un periodo di incertezza dei mercati. Già nel corso dell'estate, con il trend rialzista del mercato che stava diventando maturo, abbiamo iniziato ad adottare un approccio più cauto nella nostra allocazione di portafoglio, chiudendo la posizione di sovrappeso nel credito. Abbiamo, finora, mantenuto una visione costruttiva sui mercati azionari, perché ci aspettavamo azioni più efficaci da parte delle Banche Centrali (in particolare in Europa e in Giappone), riforme strutturali necessarie per la sostenibilità del percorso di ripresa (ad esempio la riforma del mercato del lavoro in Italia) e un approccio più pragmatico delle Autorità europee per evitare un ulteriore deterioramento del ciclo economico. Ma allo stesso tempo, abbiamo anche implementato molte strategie di protezione nella nostra asset allocation, per esempio, coprendo i rischi principali del nostro scenario (soprattutto pericoli geopolitici e deflazione in Europa). Questa decisione ha contribuito a mitigare gli effetti della volatilità nelle attuali condizioni di mercato” risponde Lombardo che, in prospettiva, ritiene che la cura rigorosa della gestione dei rischi e un’ampia diversificazione di portafoglio restino le strategie centrali delle politiche d’investimento di Pioneer Investments.

“Siamo stati particolarmente attenti nell’implementazione dei nostri principi di gestione del drawdown, come ad esempio la disciplina nel rispettare livelli di stop loss (soprattutto nei portafogli a reddito fisso) per proteggere il più possibile gli investimenti dei nostri clienti” commenta Lombardo che poi però avverte: “Gli investitori dovrebbero comunque considerare che i rendimenti attesi su tutte le classi di attività nei prossimi anni saranno inferiori rispetto al passato e che lo scenario economico-finanziario che ci attende è particolarmente complesso. Nel breve termine, riteniamo che l'attuale fase di volatilità sia destinata a perdurare fino a quando non si avranno segnali di un cambiamento deciso nel mix di politiche monetarie e fiscali che ha finora prevalso e che ha dimostrato di essere poco efficace nel sostenere il tasso di crescita dell'economia globale”.

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