deflazione

Contesto favorevole a Borsa e obbligazioni

25 Novembre 2014 12:30

financialounge -  deflazione investimenti tassi di interesse
o tutte le condizioni affinchè nei prossimi mesi ci possano essere soddisfazioni sia per gli investimenti obbligazionari che quelli in Borsa.

Lo hanno sostenuto Guido Barthels (Portfolio Manager, ETHENEA) e Yves Longchamp (Head of Macroeconomic Research, ETHENEA) nella Conference Call per il Q4 /2014. “Le condizioni economiche e monetarie restano favorevoli agli investimenti a reddito fisso mentre la politica monetaria allentata e una modesta crescita dovrebbero sostenere il mercato azionario” dicono i due che poi spiegano: “A livello mondiale, l'attività economica si sta espandendo ad un ritmo moderato. Non vi è alcuna chiara indicazione di accelerazione ma nemmeno, al momento, alcun segnale di ulteriore rallentamento globale. Tuttavia gli indicatori anticipatori segnalano una divergenza nei percorsi di crescita tra gli Stati Uniti, la cui economia è in rapida espansione, e la zona euro, che invece rallenta”.

Per quanto riguarda l'inflazione, è molto bassa nella zona euro mentre tende ad attenuarsi negli Stati Uniti anche in concomitanza del fatto che i prezzi delle materie prime diminuiscono. A questo proposito, il rischio di deflazione nella zona euro è reale e la BCE lo prende molto sul serio. Non a caso, la Banca centrale europea oltre ai programmi recentemente annunciati (TLTRO, e Programma per l'acquisto delle obbligazioni ABS), si è dichiarata pronta ad agire rapidamente in caso di necessità.

Sull’altra sponda dell’Atlantico, invece, la Fed ha bloccato i suoi acquisti di asset sul mercato: secondo il consenso degli esperti, il primo rialzo dei tassi avrebbe avvenire nell’autunno 2015, per proseguire in modo piuttosto graduale fino a raggiungere il 2% nel 2017.

“I rendimenti dei titoli di Stato a lungo termine sono nella parte bassa dal media storica sia negli Stati Uniti e in Europa, ma hanno registrato un andamento divergente. Inoltre lo spread ta il Treasury Usa a 10 anni e il bund decennale viaggia sui livelli (150 punti base) sui massimi dal 1990. Tenendo conto che i tassi di interesse in Germania dovrebbero rimanere bassi in parallelo alla politica monetaria della BCE destinata a rimanere molto accomodante, ci potrebbero essere ulteriori pressioni sull’euro” puntualizzano Guido Barthels e Yves Longchamp.

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