Diversified Alpha Plus Fund

Diversified Alpha Plus Fund - 15 novembre 2014

27 Novembre 2014 08:00

financialounge -  Diversified Alpha Plus Fund
le ultime due settimane, i dati sulla crescita globale sono stati abbastanza deludenti, sopratutto per le economie emergenti. L'economia cinese continu a mostrare segni di decellerazione, la crescita del credito ha subito un ulteriore rallentamento nonostante i tassi più bassi e le iniezioni di liquidità della banca centrale. Nelle prime due settimane di novembre i mercati emergenti hanno registrato le performance peggiori, i mercati azionari hanno perso il 2,5% (MSCI EM Index in USD), le valute si sono deprezzate del 2,5% (JP Morgan Emerging Markets Currency Index) e e gli spread dei titoli governativi si sono allargati di 25 punti base (JP Morgan EMBI Global Index). Hanno subito un crollo anche le materie prime, con in testa il petrolio (il Brent ha accusato una flessione del 7,5%).

2. Le aspettative di inflazione hanno continuato a perdere terreno alla luce dell'indebolimento della crescita globale e della riduzione dei prezzi del petrolio; i tassi di breakeven negli USA sono leggermente calati mentre i rendimenti nominali dei titoli del Tesoro sono rimasti pressoché invariati. Prevalgono le discussioni sui rischi di deflazione, eppure il mercato del lavoro statunitense appare in progressivo miglioramento e il tasso di disoccupazione continua a ridursi (attualmente è al 5,8%). Secondo le nostre analisi, ciò fa presagire un'accelerazione della crescita dei salari.

3. Il Giappone ha continuato a portare avanti quello che secondo noi è un incauto esperimento di svalutazione valutaria. Lo yen si è contratto del 3,4%, ma la reazione del mercato azionario è stata smorzata dalla crescita del TOPIX non superiore all'1,2% in dollari USA. Il picco di crescita atteso nel terzo trimestre non si è concretizzato nella misura prevista, alimentando la nostra percezione che l'Abenomics abbia fatto poco per modificare le dinamiche fondamentali di crescita in Giappone.

4. Il comparto ha registrato un rendimento pari al -0,3% nelle prime due settimane di novembre, poiché la nostra posizione tattica lunga in azioni dell'area euro, e le nostre posizioni corte sul dollaro neozelandese e sulle azioni del settore aerospaziale rispetto ai titoli azionari globali hanno controbilanciato i guadagni provenienti da una posizione lunga sul dollaro USA rispetto a un ampio paniere di valute dei mercati emergenti, e dalla nostra posizione corta sulle azioni del settore dei beni di prima necessità nei paesi emergenti rispetto a quelle dei mercati sviluppati.

5. Durante le prime due settimane di novembre, sono state riaperte posizioni corte coperte nel settore estrattivo del minerale di ferro, per il quale prevediamo un ulteriore 20% di ribasso, e in azioni bancarie australiane i cui fondamentali, a nostro avviso, si stanno indebolendo e le cui valutazioni appaiono costose. Abbiamo aumentato le posizioni corte su azioni globali del settore dei macchinari e in Treasury USA a 10 anni. Abbiamo effettuato uno stop-out delle posizioni lunghe coperte in azioni USA del settore energetico, e in azioni bancarie dell'area euro, abbiamo inoltre ridotto la posizione corta sul dollaro neozelandese rispetto al dollaro USA, registrando degli utili.

6. Prevediamo che nel 2015 si assisterà a una ripresa della crescita nell'area euro, dimostratasi quest'anno notevolmente deludente. L'indebolimento dell'euro, il calo dei prezzi del petrolio e l'indebolimento dell'effetto delle scarse esportazioni verso la Russia, sono tutti elementi suscettibili di contribuire al miglioramento delle condizioni economiche. Le attività dell'area euro sensibili alla crescita hanno registrato una notevole sottoperformance nell'anno in corso, offrendo un'opportunità potenzialmente interessante di trarre beneficio dalla ripresa della crescita.


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