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Verso un nuovo settore da megatrend, il luxury-hi tech
9 Dicembre 2014 17:10
croci tra alta moda e tecnologia non sono certo una novità. D’altra parte la definizione di tecnologia è piuttosto ampia: tutta la ricerca tecnica e scientifica che studia l'applicazione e l'uso di tutto ciò che può essere funzionale alla soluzione di problemi pratici, all'ottimizzazione delle procedure, alla scelta di strategie operative per migliorare la qualità dei processi industriali di trasformazione.
Ma la notizia diffusa la scorsa settimana dell’intesa pluriennale tra Luxottica e Intel per lo sviluppo di un occhiale sportivo di fascia alta rappresenta l’evoluzione dell’intreccio virtuoso tra due settori che sono anche tra i più seguiti in Borsa: il lusso e l’alta tecnologia. Una combinazione dalle potenzialità tutte ancora da definire ma che, per alcuni analisti, può già delineare un megatrend.
Basti pensare che il solo wearable computing (il settore degli occhiali di alta gamma con microprocessori per sfruttare la connettività in rete) è stimato possa generare in pochi anni un giro d’affari di diversi miliardi di dollari. In attesa di sapere se si tratterà effettivamente di un nuovo megatrend, il settore hi tech resta comunque sotto i riflettori e, anche per il 2015, è uno dei più seguiti e sui quali gli asset manager puntano.
Markus Stierli, Head of Fundamental Micro Themes Research di Credit Suisse, lo ha inserito in particolare nelle Quattro Migliori idee d’investimento per il 2015, insieme a crescita globale, divergenza monetaria, e bassi prezzi delle commodity.
“ll nostro quarto tema d’investimento per il 2015 coglie infatti l’enorme potenziale degli utili del settore tecnologico. Sospinti dall’innovazione e dai ritardi negli investimenti di capitali, i titoli tecnologici dovrebbero trarre vantaggio dalla continua crescita degli utili. Le aziende stanno cominciando a spendere e siamo dell’idea che i solidi fondamentali del settore non trovino ancora adeguatamente riflesso nelle valutazioni. Presentiamo un giudizio complessivamente positivo sul settore, ma apprezziamo particolarmente le società esposte alla domanda industriale e dei consumatori, oltre che gli innovatori, come gli enabler dell’Internet of Everything e il nuovo modello di business della sharing economy. Riteniamo altresì che alcuni dei giganti affermati del settore tecnologico offrano del valore essendo sottoposti a consistenti ristrutturazioni” tiene infatti a precisare Markus Stierli.
Ma la notizia diffusa la scorsa settimana dell’intesa pluriennale tra Luxottica e Intel per lo sviluppo di un occhiale sportivo di fascia alta rappresenta l’evoluzione dell’intreccio virtuoso tra due settori che sono anche tra i più seguiti in Borsa: il lusso e l’alta tecnologia. Una combinazione dalle potenzialità tutte ancora da definire ma che, per alcuni analisti, può già delineare un megatrend.
Basti pensare che il solo wearable computing (il settore degli occhiali di alta gamma con microprocessori per sfruttare la connettività in rete) è stimato possa generare in pochi anni un giro d’affari di diversi miliardi di dollari. In attesa di sapere se si tratterà effettivamente di un nuovo megatrend, il settore hi tech resta comunque sotto i riflettori e, anche per il 2015, è uno dei più seguiti e sui quali gli asset manager puntano.
Markus Stierli, Head of Fundamental Micro Themes Research di Credit Suisse, lo ha inserito in particolare nelle Quattro Migliori idee d’investimento per il 2015, insieme a crescita globale, divergenza monetaria, e bassi prezzi delle commodity.
“ll nostro quarto tema d’investimento per il 2015 coglie infatti l’enorme potenziale degli utili del settore tecnologico. Sospinti dall’innovazione e dai ritardi negli investimenti di capitali, i titoli tecnologici dovrebbero trarre vantaggio dalla continua crescita degli utili. Le aziende stanno cominciando a spendere e siamo dell’idea che i solidi fondamentali del settore non trovino ancora adeguatamente riflesso nelle valutazioni. Presentiamo un giudizio complessivamente positivo sul settore, ma apprezziamo particolarmente le società esposte alla domanda industriale e dei consumatori, oltre che gli innovatori, come gli enabler dell’Internet of Everything e il nuovo modello di business della sharing economy. Riteniamo altresì che alcuni dei giganti affermati del settore tecnologico offrano del valore essendo sottoposti a consistenti ristrutturazioni” tiene infatti a precisare Markus Stierli.
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