Fondi obbligazionari
Credito, perché la view è positiva per il 2015
30 Dicembre 2014 16:57
testo di crescita nominale quasi nulla nell’Eurozona giustifica una politica monetaria più accomodante volta ad ampliare il bilancio dell’istituto centrale fino a dimensioni vicine al picco di inizio 2012.
L’espansione supplementare, per circa mille miliardi di euro, richiederà probabilmente l’estensione del programma di acquisti di asset, attualmente limitato ai covered bond e ai titoli ABS, ai Titoli di Stato. La possibilità che la BCE acquisti debito sovrano ha contribuito ad innescare un ribasso dei rendimenti senza precedenti. Se il Bund a 10 anni è sceso sotto lo 0,6%, gli spread sul debito dei paesi core e periferici evidenziano una tendenza al ribasso senza precedenti: basti ricordare che il rendimento del btp decennale è sceso dal 4,09% di inizio 2014 fino all’1,94% del 23 dicembre scorso. Un quadro che, nel suo insieme, induce la divisione Fixed Income di Natixis Asset Management a confermare la view positiva sul debito dei paesi periferici.
Inoltre le aspettative di un quantitative easing esteso al debito sovrano si sono tradotte in una maggiore inclinazione delle curve dei rendimenti italiani e spagnoli, che potrebbe però subire una correzione nel corso dei prossimi mesi.
Nei mercati del debito privato, le obbligazioni corporate mantengono un trend favorevole nell’attuale contesto economico, dato che la BCE potrebbe includere le emissioni societarie nel proprio programma. La contrazione degli spread sui covered bond, scesi verso i 30-40 punti base per la maggior parte delle scadenze, rende l’asset class, secondo gli esperti di Natixis , meno interessante, specialmente rispetto al debito sovrano di riferimento. L’inasprimento della politica monetaria della Fed si avvicina in parallelo al rafforzamento della crescita statunitense: ciò dovrebbe favorire un nuovo appiattimento della curva americana, anche se lo spread di 150 punti base contro il Bund potrebbe limitare il rischio al rialzo sul Treasury a 10 anni.
“Le aspettative sul quantitative easing della BCE a inizio 2015, unite all’inflazione contenuta e alla debolezza della crescita, spingono i tassi al ribasso e incoraggiano il carry trade. Continuiamo a preferire il debito spagnolo e italiano. Privilegiamo le scadenze a lungo termine, che offrono rendimenti interessanti data l’inclinazione della curva dei tassi. La tendenza all’appiattimento delle curve dovrebbe proseguire” fanno sapere dalla divisione Fixed Income di Natixis AM che, per quanto riguarda la scelta degli asset, mantiene l’obiettivo di diversificazione sugli emittenti corporate: secondo gli esperti di Natixis, i fondi monetari possono acquistare Titoli di Stato italiani e spagnoli con scadenza massima di 18 mesi, tenendo conto che le posizioni complessive sui titoli italiani e spagnoli sono soggette a un limite massimo del 15% dell’attivo dei fondi.
“Manteniamo una view positiva sulle obbligazioni corporate. La domanda rimane sostenuta, come dimostra il successo dei collocamenti di nuovi bond sul mercato primario, con richieste costantemente superiori all’offerta. La BCE potrebbe ampliare il proprio bilancio anche tramite acquisti di emissioni corporate non finanziarie; questa voce ha accentuato in generale la contrazione degli spread di credito. Le misure mirate al settore bancario (AQR, stress test) sostengono gli spread sulle emissioni finanziarie, in quanto rassicurano gli investitori e inducono gli istituti di credito a risanare i propri bilanci. Nel mese in esame lo spread di credito medio dell’Indice Barclays Euro Aggregate Corporate è rimasto stabile a 63 punti base” dicono gli specialisti di Natixis che confidano anche sulle convertibili: “Una view positiva giustificata dalla correzione del mercato azionario e dalle valutazioni estremamente interessanti dei titoli convertibili in termini di volatilità implicita. L’assenza di attività sul mercato primario e la ricerca di convessità rafforzano il nostro giudizio. Confermiamo la nostra esposizione, con un delta (sensibilità rispetto alle variazioni del mercato azionario di riferimento) superiore al benchmark”.
Prospettive moderatamente positive, infine, pure sugli high yield. “I risultati societari sono, nel complesso positivi, mentre il focus resta sulla riduzione dell’indebitamento. Si tratta di un mercato tecnicamente poco liquido, ma l’offerta sul mercato primario rimane estremamente limitata. Si registrano flussi in entrata volti a beneficiare di rendimenti divenuti interessanti. Dopo la correzione di ottobre, le valutazioni si sono riportate su livelli interessanti, soprattutto nel segmento con rating B” concludono i professionisti di Natixis.
L’espansione supplementare, per circa mille miliardi di euro, richiederà probabilmente l’estensione del programma di acquisti di asset, attualmente limitato ai covered bond e ai titoli ABS, ai Titoli di Stato. La possibilità che la BCE acquisti debito sovrano ha contribuito ad innescare un ribasso dei rendimenti senza precedenti. Se il Bund a 10 anni è sceso sotto lo 0,6%, gli spread sul debito dei paesi core e periferici evidenziano una tendenza al ribasso senza precedenti: basti ricordare che il rendimento del btp decennale è sceso dal 4,09% di inizio 2014 fino all’1,94% del 23 dicembre scorso. Un quadro che, nel suo insieme, induce la divisione Fixed Income di Natixis Asset Management a confermare la view positiva sul debito dei paesi periferici.
Inoltre le aspettative di un quantitative easing esteso al debito sovrano si sono tradotte in una maggiore inclinazione delle curve dei rendimenti italiani e spagnoli, che potrebbe però subire una correzione nel corso dei prossimi mesi.
Nei mercati del debito privato, le obbligazioni corporate mantengono un trend favorevole nell’attuale contesto economico, dato che la BCE potrebbe includere le emissioni societarie nel proprio programma. La contrazione degli spread sui covered bond, scesi verso i 30-40 punti base per la maggior parte delle scadenze, rende l’asset class, secondo gli esperti di Natixis , meno interessante, specialmente rispetto al debito sovrano di riferimento. L’inasprimento della politica monetaria della Fed si avvicina in parallelo al rafforzamento della crescita statunitense: ciò dovrebbe favorire un nuovo appiattimento della curva americana, anche se lo spread di 150 punti base contro il Bund potrebbe limitare il rischio al rialzo sul Treasury a 10 anni.
“Le aspettative sul quantitative easing della BCE a inizio 2015, unite all’inflazione contenuta e alla debolezza della crescita, spingono i tassi al ribasso e incoraggiano il carry trade. Continuiamo a preferire il debito spagnolo e italiano. Privilegiamo le scadenze a lungo termine, che offrono rendimenti interessanti data l’inclinazione della curva dei tassi. La tendenza all’appiattimento delle curve dovrebbe proseguire” fanno sapere dalla divisione Fixed Income di Natixis AM che, per quanto riguarda la scelta degli asset, mantiene l’obiettivo di diversificazione sugli emittenti corporate: secondo gli esperti di Natixis, i fondi monetari possono acquistare Titoli di Stato italiani e spagnoli con scadenza massima di 18 mesi, tenendo conto che le posizioni complessive sui titoli italiani e spagnoli sono soggette a un limite massimo del 15% dell’attivo dei fondi.
“Manteniamo una view positiva sulle obbligazioni corporate. La domanda rimane sostenuta, come dimostra il successo dei collocamenti di nuovi bond sul mercato primario, con richieste costantemente superiori all’offerta. La BCE potrebbe ampliare il proprio bilancio anche tramite acquisti di emissioni corporate non finanziarie; questa voce ha accentuato in generale la contrazione degli spread di credito. Le misure mirate al settore bancario (AQR, stress test) sostengono gli spread sulle emissioni finanziarie, in quanto rassicurano gli investitori e inducono gli istituti di credito a risanare i propri bilanci. Nel mese in esame lo spread di credito medio dell’Indice Barclays Euro Aggregate Corporate è rimasto stabile a 63 punti base” dicono gli specialisti di Natixis che confidano anche sulle convertibili: “Una view positiva giustificata dalla correzione del mercato azionario e dalle valutazioni estremamente interessanti dei titoli convertibili in termini di volatilità implicita. L’assenza di attività sul mercato primario e la ricerca di convessità rafforzano il nostro giudizio. Confermiamo la nostra esposizione, con un delta (sensibilità rispetto alle variazioni del mercato azionario di riferimento) superiore al benchmark”.
Prospettive moderatamente positive, infine, pure sugli high yield. “I risultati societari sono, nel complesso positivi, mentre il focus resta sulla riduzione dell’indebitamento. Si tratta di un mercato tecnicamente poco liquido, ma l’offerta sul mercato primario rimane estremamente limitata. Si registrano flussi in entrata volti a beneficiare di rendimenti divenuti interessanti. Dopo la correzione di ottobre, le valutazioni si sono riportate su livelli interessanti, soprattutto nel segmento con rating B” concludono i professionisti di Natixis.