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Fondi comuni in Europa, a novembre torna a correre la raccolta

20 Gennaio 2015 15:50

financialounge -  fondi comuni raccolta netta risk off
n debole mese di ottobre, in Europa i fondi comuni a lungo termine (quelli cioè indicati per un investimento con orizzonte temporale superiore ai 12 mesi) hanno beneficiato di una raccolta netta a novembre molto positiva (+21,6 miliardi di euro).

Questi afflussi sono stati principalmente guidata dalle sottoscrizioni in quote di fondi misti patrimoniali (+10,3 miliardi) e di fondi obbligazionari (+9 miliardi), ma anche i fondi azionari (+3,3 miliardi) e quelli immobiliari (+0,7 miliardi) anche contribuito positivamente. In rosso, al contrario, i saldi mensili relativi ai prodotti alternativi/hedge (-0,3 miliardi), agli «altri» fondi (-0,7 miliardi), e ai prodotti specializzati sulle materie prime (-0,7 miliardi).

Osservando le principali categorie, si scopre che a novembre i flussi di adesione hanno premiato soprattutto i prodotti di asset allocation (+6,4 miliardi), seguiti dagli obbligazionari corporate bond euro investment-grade (+4,3 miliardi), dai fondi obbligazionari euro (+ 2,7 miliardi), dagli obbligazionari flessibili (+2,6 miliardi), dagli azionari Nord America (+2,4 miliardi), dagli azionari globali internazionali (+2,3 miliardi) e dagli azionari Giappone (+1,9 miliardi).
Sull’estremità opposta, i riscatti hanno colpito con maggiore intensità i fondi azionari Germania (-2,6 miliardi), gli azionari area euro (-1,4 miliardi), gli azionari Regno Unito (-1,2 miliardi), gli obbligazionari Usa high yield (-855 milioni) e gli azionari euro small e mid cap (-74 milioni).

I dati rilevati da Lipper (gruppo Thomson Reuters) consentono poi, come di consueto, di fare alcune stime anche per il mese di dicembre. Guardando i fondi a lungo termine domiciliati in Lussemburgo e in Irlanda, si prevede che i prodotti misti e di asset al location dovrebbero essere stati quelli più gettonati nell’ultimo mese del 2014 con circa 6,7 miliardi di raccolta netta mensile mentre sui fondi obbligazionari (-700 milioni) e su quelli azionari (-1,3 miliardi) dovrebbero essere prevalsi i riscatti.

Sebbene si tratti ancora di stime, sembrerebbe quindi che, a fine 2014, gli investitori europei siano tornati in una modalità risk off (avversione al rischio) vendendo i fondi azionari e, in parte, quelli obbligazionari.

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