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La sorpresa azionaria potrebbe essere l’Europa
21 Gennaio 2015 15:00
4 si è chiuso con un rialzo dell’indice di Borsa europeo di circa quatto punti percentuali e più o meno lo stesso rialzo è quello stimato dagli analisti di Thomson Reuters per i profitti delle imprese incluse nell’indice azionario Stoxx 600 europeo.
Per l’anno appena iniziato, invece, gli esperti di Thomson Reuters prevedono un incremento degli utili dell’11,6% con punte del +20,7% per i finanziari, del +20,3% per la tecnologia e del +15,6% per i beni di consumo ciclici: male invece il settore delle utilities (+1,9%) e, soprattutto, dell’energia (-7,6%).
Secondo gli esperti di J.P. Morgan Asset Management, però, ci sono cinque fattori che suggeriscono che il quadro generale per l’Europa potrebbe essere più brillante di quanto appaia:
1) una potenziale ripresa del ciclo del credito; è possibile che assisteremo a un moderato rimbalzo nella domanda e nella offerta di credito: questo dovrebbe favorire una più ampia ripresa economica;
2) una Banca Centrale disposta ad agire; c’è, infatti, al momento un’ampia aspettativa sul fatto che un programma di acquisto di titoli ufficiali, quantitative easing, su larga scala venga annunciato all’inizio del 2015;
3) un Euro più debole; con la metà dei ricavi delle aziende provenienti da fuori Europa, la debolezza della valuta potrebbe alimentare i ricavi e la profittabilità delle società europee;
4) minore austerità; il rigore fiscale ha iniziato ad allentarsi nel 2014, dopo tre anni nel corso dei quali i Governi hanno stretto la cinghia, riducendo così l’effetto sfavorevole sull’economia derivante da tagli alla spesa e aumenti delle tasse;
5) lente ma costanti riforme; graduali riforme strutturali, come dimostrato dai progressi incoraggianti osservati in Spagna e in Italia, suggeriscono che ci si stia muovendo nella giusta direzione.
Sulla scorta di queste considerazioni una strategia mista per approcciare l’investimento in Europa sembra, secondo i professionisti di JPM AM, ragionevole, con la prospettiva di un quantitative easing che rende allettanti i titoli governativi dell’area core. Inoltre, ci sono anche nel mercato azionario catalizzatori positivi che favoriscono le prospettive di crescita di azioni cicliche. “Più che mai la selettività e l’analisi delle singole aziende saranno fattori di successo in Europa” sottolinea infine Maria Paola Toschi, Global Market Strategist per l’Italia di J.P. Morgan Asset Management.
Per l’anno appena iniziato, invece, gli esperti di Thomson Reuters prevedono un incremento degli utili dell’11,6% con punte del +20,7% per i finanziari, del +20,3% per la tecnologia e del +15,6% per i beni di consumo ciclici: male invece il settore delle utilities (+1,9%) e, soprattutto, dell’energia (-7,6%).
Secondo gli esperti di J.P. Morgan Asset Management, però, ci sono cinque fattori che suggeriscono che il quadro generale per l’Europa potrebbe essere più brillante di quanto appaia:
1) una potenziale ripresa del ciclo del credito; è possibile che assisteremo a un moderato rimbalzo nella domanda e nella offerta di credito: questo dovrebbe favorire una più ampia ripresa economica;
2) una Banca Centrale disposta ad agire; c’è, infatti, al momento un’ampia aspettativa sul fatto che un programma di acquisto di titoli ufficiali, quantitative easing, su larga scala venga annunciato all’inizio del 2015;
3) un Euro più debole; con la metà dei ricavi delle aziende provenienti da fuori Europa, la debolezza della valuta potrebbe alimentare i ricavi e la profittabilità delle società europee;
4) minore austerità; il rigore fiscale ha iniziato ad allentarsi nel 2014, dopo tre anni nel corso dei quali i Governi hanno stretto la cinghia, riducendo così l’effetto sfavorevole sull’economia derivante da tagli alla spesa e aumenti delle tasse;
5) lente ma costanti riforme; graduali riforme strutturali, come dimostrato dai progressi incoraggianti osservati in Spagna e in Italia, suggeriscono che ci si stia muovendo nella giusta direzione.
Sulla scorta di queste considerazioni una strategia mista per approcciare l’investimento in Europa sembra, secondo i professionisti di JPM AM, ragionevole, con la prospettiva di un quantitative easing che rende allettanti i titoli governativi dell’area core. Inoltre, ci sono anche nel mercato azionario catalizzatori positivi che favoriscono le prospettive di crescita di azioni cicliche. “Più che mai la selettività e l’analisi delle singole aziende saranno fattori di successo in Europa” sottolinea infine Maria Paola Toschi, Global Market Strategist per l’Italia di J.P. Morgan Asset Management.
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