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L’annuncio di Draghi un passo nella direzione giusta

23 Gennaio 2015 12:30
financialounge -  euro finanziamento quantitative easing
“La BCE ha previsto misure decisive per rilanciare l’economia europea e i rendimenti obbligazionari, in particolare quelli a più lunga scadenza, potrebbero trarre beneficio dall’incremento dell’inflazione. Ciò potrebbe anche rappresentare un’ulteriore spinta per la Federal Reserve ad aumentare i tassi di interesse entro la fine di quest’anno. Ecco perché, in generale, consideriamo l’annuncio del Presidente Draghi un passo nella direzione giusta” ha commentato così Tanguy Le Saout, Head of European Fixed Income di Pioneer Investments l’annuncio di ieri di Mario Draghi.

Il gestore, inoltre, se è soddisfatto della dimensione del programma di Quantitative Easing (QE), l’elemento chiave sul quale si concentravano le aspettative del mercato, si dichiara invece deluso relativamente ai rischi di credito sui titoli acquistati che saranno a carico delle diverse banche nazionali: secondo Tanguy Le Saout si tratta di un segnale non troppo positivo visto che in un’unione ogni cosa dovrebbe essere condivisa.

“Ci aspettiamo che dopo questo annuncio, i rendimenti obbligazionari dei paesi cosiddetti «core» possano essere oggetto di una certa pressione al rialzo, in quanto, di solito, gli investitori «comprano sui rumors e vendono sui fatti». La nostra aspettativa è che i mercati obbligazionari periferici potranno avere dei benefici nel breve termine grazie alla presenza di un importante e duraturo acquirente dei loro titoli obbligazionari. Considerato l’imponente volume di acquisti programmato dalla banca centrale, la nostra aspettativa è che gli spread rimangano sui livelli attuali, o che si riducano ulteriormente” fa presente Tanguy Le Saout che mantiene una visione complessivamente neutrale sulla spread duration, in quanto crede che la generazione di alfa nel 2015 nel settore del credito potrà venire dalla selezione dei singoli titoli e settori, e un sovrappeso sui titoli corporate ibridi e sui finanziari subordinati.

Nel corso degli ultimi mesi, l’Euro si è già deprezzato in modo significativo e il gestore si aspetta che questo trend continui.
“Il nostro posizionamento è in linea con questo andamento, con posizioni lunghe di Dollaro USA rispetto ad alcune valute dei paesi del G-10. Siamo altresì lunghi su altre valute «ad elevato rendimento» come la lira turca o la rupia indiana rispetto al Dollaro. In generale accogliamo con favore l'annuncio della BCE anche se probabilmente poteva essere realizzato già qualche mese fa. A nostro avviso, il vero problema in Europa rimane il gap di disponibilità di credito a basso costo. Molte piccole e medie imprese non possono accedere a prestiti bancari a bassi tassi di interesse perché è ancora in atto il processo di riduzione della leva finanziaria (“deleveraging”) da parte di molte banche europee” sottolinea Tanguy Le Saout.

Il programma annunciato dovrebbe facilitare il ricorso ai finanziamenti. Tuttavia è importante ricordare che non sempre la prima mossa fatta dalle principali banche centrali è quella giusta. Negli Stati Uniti la Fed ha posto in atto 3 programmi di QE, mentre in Giappone, per quasi 25 anni, hanno attuato dei programmi di QE sotto diverse forme. Pertanto non dovrebbe essere una sorpresa se il QE della BCE verrà rivisto e modificato nel corso dei prossimi 12-24 mesi.
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