Banca Centrale Svizzera

SwExit, ecco l’impatto sulle valutazioni azionarie di Zurigo

27 Gennaio 2015 11:00

financialounge -  Banca Centrale Svizzera franco svizzero titoli di stato Vontobel
iddetta SwExit, cioè la decisione della Banca Nazionale Svizzera (BNS) di sganciare il franco elvetico dall’euro eliminando il fixing a 1,20, ha prodotto un piccolo terremoto finanziario con epicentro gli asset svizzeri: a distanza di due settimane l’indice di Borsa SMI ha lasciato sul terreno il 12% circa del suo valore (dopo aver perso quasi il 15% nei due giorni successivi all’annuncio della BNS), il franco si è assestato intorno alla parità con l’euro e i rendimenti dei governativi di Berna hanno fissato i loro minimi storici di tutti i tempi.
I rendimenti dei titoli di Stato svizzero subito dopo la mossa della banca centrale hanno infatti registrato un netto calo, in particolare il biennale ha ridotto di 89 punti base il rendimento offerto (-0,89%), il quinquennale di 55 punti base (-0,55%) e il decennale di 13 punti base (-0,13%). Attualmente il governativo di Berna scadenza giugno 2017 mostra un rendimento negativo dell’1,40% mentre quello scadenza luglio 2025 ne mostra uno del -0,28%: in pratica chi compera (o detiene in portafoglio) titoli di stato elvetici oggi paga Berna invece che ricevere interessi. Questo, tuttavia, se da un lato è la dimostrazione lampante della forza della divisa svizzera (ritenuta uno dei più validi porti sicuri per parcheggiare i capitali), indica anche un prolungato periodo di crescita negativa (o, quantomeno, più bassa) del PIL rispetto al previsto.
“La maggior parte dei titoli quotati sul listino di Zurigo e inclusi nell’indice SMI dovrebbero subire un impatto relativo dalla rivalutazione della divisa nazionale. Al contrario molte aziende di piccola e media capitalizzazione dovranno affrontare implicazioni più consistenti” fanno sapere gli esperti Vontobel Equity Research che poi aggiungono: “La maggior parte delle compagnie incluse nell’indice SMI svolgono solo una piccola quota della loro attività in Svizzera (in genere inferiore al 5%) e in gran parte affrontano solo un rischio di gestione valutaria. I loro programmi di produzione, marketing, distribuzione e investimenti sono su larga scala dalle Americhe all’Asia dalla zona euro alla Cina e quindi l’impatto del rafforzamento del franco svizzero non dovrebbe essere particolarmente sentito. Tuttavia, alcuni player dell’SMI e dei panieri azionari a media e piccola dimensione della Svizzera, evidenziano costi base molto rilevanti in Svizzera (come nel caso del Gruppo Swatch, e di Richemont, Geberit, Lonza, Sonova): compagnie che quindi dovranno fare i conti con un franco molto più forte che potrebbe incidere seriamente sui margini”.
Gli specialisti di Vontobel Equity Research hanno diminuito le loro stime sugli utili per azione (Eps, earning per share) 2015 e 2016 sul proprio universo di copertura di titoli azionari svizzeri dell’indice SMI, rispettivamente, del 12,7% e 13,5%: una revisione al ribasso che si confronta con il -12% lasciato sul parterre dal basket azionario dal giorno dell’annuncio della BNS. Inoltre, a fronte di un rendimento negativo del titolo di stato decennale svizzero, gli esperti di Vontobel Equity Research stimano che il rendimento del dividendo medio dell'SMI si attesti ora al 3,9% (dal precedente 3,3%), a dimostrazione di come le aziende elvetiche tendano, in questo contesto, ad evitare i tagli delle cedole ai soci.

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