Fondi obbligazionari

Reddito fisso, tante opportunità anche in un mondo di tassi a zero

29 Gennaio 2015 11:15

financialounge -  Fondi obbligazionari volatilità
52% di tutti i titoli governativi in giro per il mondo offre un rendimento inferiore all’1%. Ci sono titoli di stato della zona euro, della Svizzera e del Giappone, per un controvalore di circa 8.300 miliardi di dollari, che mostrano un rendimento negativo mentre 1,4 miliardi di persone a livello internazionale sta sperimentando tassi di interesse reali negativi” ha puntualizzato Hervè Hanoune, gestore obbligazionario di Vontobel Asset Management, nella premessa del suo intervento durante l’incontro con gli investitori qualificati tenutosi martedi a Milano, che ha poi aggiunto: “tuttavia, siamo convinti, che anche in questo contesto complesso, riusciremo ad allestire portafogli efficienti in grado di registrare interessanti performance con un profilo di rischio rigorosamente controllato”.

La convinzione di Hervè Hanoune si basa sul suo solido track record che, dopo cinque anni di gestione in un’altra casa d’investimento durante i quali ha creato e portato al successo l’approccio di portafoglio «Bond Global Aggregate», dal luglio 2014 è entrato a far parte della boutique fixed income di Vontobel per replicare tale approccio nel fondo omologo della casa svizzera.
“L’universo obbligazionario è davvero eccellente per creare valore attraverso una gestione combinata delle inefficienze presenti all’interno di ciascuno dei singoli segmenti che lo compongono e delle inefficienze e valutazioni tra un segmento e l’altro. Un ulteriore aiuto proviene poi dall’ampia diversificazione sia a livello di asset class, che di strategie di investimento e di orizzonti temporali dedicati ai singoli impieghi” ha argomentato Hervè Hanoune che poi ha tenuto a precisare un elemento distintivo del suo approccio: “Noi allochiamo i rischi di portafoglio e non le asset class, al fine di ridurre ai minimi termini i possibili drawdowns e limitare la volatilità totale di portafoglio. Per questo il nostro è un approccio globale, flessibile e con uno stile di gestione attivo”.

L’obiettivo è quello di avere costantemente sotto controllo la volatilità dell’investimento puntando sulla massimizzazione dell’ottimizzazione derivante dalla diversificazione. Per raggiungerlo, sono state fissate regole precise che evitino di essere eccessivamente dipendenti da una singolo segmento di mercato per quanto attraente.
Il fondo, che mira ad avere un rating medio di tipo Investment grade, può spingersi fino al 25% in corporate bond high yield, fino al 40% in debito di Paesi emergenti, fino al 20% di prodotti Abs / Mbs (investment grade), fino al 15% in obbligazioni convertibili: inoltre molta enfasi viene riposta anche alla gestione attiva delle valute.

Ma dove è investito ora il fondo?
“Al 21 gennaio, per esempio, eravamo posizionati prevalentemente short (al ribasso) sulla curva dei tassi con l’eccezione di una posizione long (rialzista) sulla curva a 5 anni americana. Nel credito, invece, eravamo overweight sulle emissioni subordinate di emittenti finanziari e sugli high yield di più alta qualità. Nell’ambito del debito emergente, invece, preferivamo adottare una rigorosa selezione degli emittenti ad elevato spread ma con buona solidità patrimoniale mentre a livello valutario evidenziavamo una posizione long sul dollaro Usa e posizioni short su euro, sterlina inglese e dollaro neozelandese” ha risposto infine Hervè Hanoune.

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