disoccupazione

Netto miglioramento della fiducia di consumatori e imprese

30 Gennaio 2015 10:27

financialounge -  disoccupazione fiducia consumatori fiducia imprese inflazione
ssere diminuito sia a novembre che a dicembre dello scorso anno, l’indice composito di fiducia delle imprese elaborato dall’Istat è rimbalzato a 91,6 a gennaio.Si tratta del livello più alto da settembre 2011 e, inoltre, rispetto a quanto avvenuto negli ultimi due mesi del 2014, la fiducia è salita nei servizi e nelle costruzioni, mentre è scesa nel manifatturiero e nel commercio al dettaglio. Sono invece rimasti stabili i giudizi sulle attese sugli ordini mentre le indicazioni sulla produzione sono miste: le imprese sono meno pessimiste sull’output corrente ma rivedono al ribasso le intenzioni di aumento della produzione per il futuro.L’indagine mostra anche un incoraggiante rimbalzo per le aspettative sia sull’economia in generale che sull’occupazione: in particolare risulta piuttosto marcato il rimbalzo per la fiducia dei consumatori, salita a 104 a gennaio da 99,9 di dicembre, un risultato superiore alle attese.
Secondo gli analisti, la lettura dei dettagli dell’indagine offre segnali ancora più confortanti dell’indice sintetico, in quanto mostra che il miglioramento è generalizzato e riguarda sia la situazione economica dell’Italia che la condizione personale degli intervistati, sia i giudizi sulla situazione corrente che le attese per il futuro.Gli analisti fanno inoltre notare che le aspettative delle famiglie sulla disoccupazione sono scese per il terzo mese consecutivo, a 41 da 48 precedente: si tratta di un minimo dai livelli pre-crisi (giugno 2008) e dovrebbe segnale il fatto che il peggio per il mercato del lavoro potrebbe essere alle spalle.Gli intervistati segnalano peraltro anche un miglioramento del bilancio familiare e delle possibilità sia attuali che future di risparmio. Salgono anche le opportunità di acquisto di beni durevoli mentre si contraggono in modo significativo i giudizi sull’inflazione.Non solo. In sintesi, secondo gli analisti, il rimbalzo della fiducia sia delle imprese che delle famiglie a gennaio rappresenta uno dei primi segnali che l’economia italiana sta cominciando a beneficiare dell’impatto dei recenti shock positivi sui mercati finanziari. Tradotto in pratica, l’impatto congiunto dagli shock su energia e tasso di cambio, nonché dal QE deciso dalla BCE, potrebbe valere potenzialmente, in base a ipotesi caute, lo 0,8% del PIL all’anno

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