Alan Greenspan

Il ruggito del vecchio stregone

10 Febbraio 2015 09:34

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ì sera i mercati erano andati a dormire convinti che la Grecia fosse ormai un problema che sarebbe stato risolto in qualche modo, con alla fine un punto d’incontro a metà strada, tra Berlino e Atene, a livello di Eurogruppo.
Ci ha pensato Alan Greenspan, il mitico ma anche discusso capo della Federal Reserve negli anni di Clinton e di Bush, a svegliarli lunedì con una scarica di adrenalina, quando le agenzie hanno ribattuto una sua intervista domenicale alla BBC: l’uscita della Grecia dall’euro è solo una questione di tempo, perchè i prestatori di ultima istanza non ci sono più.

Greenspan si è limitato a ripetere quanto pensano in molti fin dal 2012, cioè che la crisi del paese ellenico non potrà essere risolta finchè resta nella moneta unica. Ma l’impatto sui mercati, vista l’autorevolezza della fonte, c’è stato eccome, soprattutto in Europa, dove a farne le spese sono stati soprattutto le Borse di Italia e Germania, anche se per motivi opposti. Se la Grecia esce, la prossima è l’Italia, è il primo ragionamento che deve essere passato per la testa dei trader. E se l’euro salta, deve essere stato il secondo, le azioni tedesche si ridimensioneranno, in marchi o in euro che sia, proprio come è successo a quelle svizzere qualche settimana fa, quindi meglio posizionarsi scontando fin d’ora i prezzi nominali più bassi.

Poi Wall Street ha ridimensionato l’allarme, il petrolio ha continuato il suo rimbalzo accompagnato dal movimento al rialzo dei tassi sulle scadenze lunghe dei T-Bond. Greenspan sarà pure uno stregone, ma la voce da ascoltare oggi è quella di Yellen, Janet Yellen.

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