Banca Centrale Svizzera
Industria finanziaria svizzera, la reazione alla mossa della BNS
13 Febbraio 2015 12:00
uazione per le aziende che operano in Svizzera ha subito un drammatico contraccolpo a seguito della decisione della Banca Nazionale Svizzera (BNS) di sospendere il tasso minimo di cambio del franco svizzero nei confronti dell'euro fissato nel 2011 a quota 1,20.
Dal 15 gennaio, giorno in cui la BNS ha ufficializzato che non avrebbe più contribuito a mantenere il cambio fisso eur / chf, il fixing si è assestato intorno a quota 1,05 e l’indice SMI della Borsa di Zurigo ha lasciato sul terreno sei punti percentuali mentre l’Eurostoxx si è rivalutato di quasi il 10% e l’S&P500 di poco meno del 3%.
Secondo gli analisti finanziari, le attuali quotazioni delle azioni elvetiche riflettono gli impatti che presumibilmente si faranno sentire nei prossimi trimestri a livello di minori margini operativi e di utili. Anche il settore finanziario svizzero ha inevitabilmente risentito della mossa adottata dalla BNS e tra i player di mercato anche il gruppo Vontobel è tra i colpiti dallo sviluppo della mossa della banca centrale, ma è ben posizionato per assorbire gli impatti dei cambiamenti nel tasso di cambio a causa della sua forte crescita negli ultimi anni.
Ciò è dimostrato dall’aumento della sua base patrimoniale: alla fine di gennaio 2015, Vontobel vantava infatti 128,5 miliardi di franchi svizzeri in fondi della clientela, rispetto alla media degli investimenti di 124,3 miliardi nel 2014.
A livello globale, Vontobel rimane impegnata nella sua politica di gestione del business con la ferma intenzione di perseguire la sua attuale direzione strategica che consiste sostanzialmente nell’individuare obiettivi di crescita definiti e centrare i target in modo graduale e sostenibile.
Nel Private Banking, per esempio, continuerà a perfezionare il suo modello di consulenza e si posizionerà in una costante attenzione sull'offerta di consulenza e di gestione del portafoglio nei mandati di eccellenza (state-of-the-art) puntando, al contempo, ad un'ulteriore crescita organica.
Nell’Asset Management, invece, tenderà a concentrarsi sul reddito fisso d'impresa e all'approccio Multi-Asset: l'unità di Asset Management con sede in New York, in particolare, dovrebbe accelerare ulteriormente la diversificazione delle attività in prodotti azionari globali.
Investment Banking, dal canto suo, si concentrerà sul mantenimento della forte posizione di mercato in Svizzera e sulla procedere con l'espansione delle sue attività in Germania, Scandinavia e Asia.
Un’altra priorità per il 2015 sarà infine quella di posizionarsi tra i primi 5 fornitori di EAM (external asset management) Desk in Svizzera.
Dal 15 gennaio, giorno in cui la BNS ha ufficializzato che non avrebbe più contribuito a mantenere il cambio fisso eur / chf, il fixing si è assestato intorno a quota 1,05 e l’indice SMI della Borsa di Zurigo ha lasciato sul terreno sei punti percentuali mentre l’Eurostoxx si è rivalutato di quasi il 10% e l’S&P500 di poco meno del 3%.
Secondo gli analisti finanziari, le attuali quotazioni delle azioni elvetiche riflettono gli impatti che presumibilmente si faranno sentire nei prossimi trimestri a livello di minori margini operativi e di utili. Anche il settore finanziario svizzero ha inevitabilmente risentito della mossa adottata dalla BNS e tra i player di mercato anche il gruppo Vontobel è tra i colpiti dallo sviluppo della mossa della banca centrale, ma è ben posizionato per assorbire gli impatti dei cambiamenti nel tasso di cambio a causa della sua forte crescita negli ultimi anni.
Ciò è dimostrato dall’aumento della sua base patrimoniale: alla fine di gennaio 2015, Vontobel vantava infatti 128,5 miliardi di franchi svizzeri in fondi della clientela, rispetto alla media degli investimenti di 124,3 miliardi nel 2014.
A livello globale, Vontobel rimane impegnata nella sua politica di gestione del business con la ferma intenzione di perseguire la sua attuale direzione strategica che consiste sostanzialmente nell’individuare obiettivi di crescita definiti e centrare i target in modo graduale e sostenibile.
Nel Private Banking, per esempio, continuerà a perfezionare il suo modello di consulenza e si posizionerà in una costante attenzione sull'offerta di consulenza e di gestione del portafoglio nei mandati di eccellenza (state-of-the-art) puntando, al contempo, ad un'ulteriore crescita organica.
Nell’Asset Management, invece, tenderà a concentrarsi sul reddito fisso d'impresa e all'approccio Multi-Asset: l'unità di Asset Management con sede in New York, in particolare, dovrebbe accelerare ulteriormente la diversificazione delle attività in prodotti azionari globali.
Investment Banking, dal canto suo, si concentrerà sul mantenimento della forte posizione di mercato in Svizzera e sulla procedere con l'espansione delle sue attività in Germania, Scandinavia e Asia.
Un’altra priorità per il 2015 sarà infine quella di posizionarsi tra i primi 5 fornitori di EAM (external asset management) Desk in Svizzera.
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