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Piazza Affari, le condizioni per continuare a salire
di Redazione 23 Febbraio 2015 14:12
tione attiva azionaria globale prevede che si proceda nel privilegiare alcune aree geografiche rispetto ad altre: per esempio Wall Street rispetto all’Asia, l’Europa piuttosto che il Giappone, la Cina nei confronti degli altri paesi emergenti. Lo stesso può avvenire anche a livello di gestione azionaria relativa ad una specifica area. Per esempio, un gestore azionario attivo area euro potrebbe aumentare l’esposizione verso la Borsa di Parigi a discapito di quella di Madrid, oppure privilegiare i titoli di Francoforte a quelli di Piazza Affari.
Scelte che possono fare la differenza se il timing è quello giusto. Per esempio se un gestore azionario euro avesse investito di più nel 2012 a Francoforte (+29,06% l’indice Dax quell’anno) rispetto a Milano (+7,85%), avrebbe potuto arrotondare al rialzo il +13,79% dell’indice Eurostoxx 50; stesso discorso l’anno successivo durante il quale, a fronte di un+17,95% dell’Eurostoxx 50, il Dax ha registrato un aumento del 25,48% mentre il Ftsemib di Piazza Affari si è limitato al +16,56%. Anche l’anno scorso, pur in presenza di rendimenti annuali prossimo allo zero (Euostoxx 50: +0,87%), la scelta dell’azionario Germania (+2,65%) avrebbe premiato il gestore rispetto all’azionario Italia (+0,23%).
Dall’inizio di quest’anno, dal primo gennaio al 20 febbraio, gli andamenti sembrano invece propendere a favore di Piazza Affari (+14,89%) rispetto a Francoforte (+12,7%). Tuttavia, quel che interessa agli investitori è se tale tendenza potrà proseguire anche nei prossimi mesi.
“La visione sul listino azionario italiano, al pari degli altri europei, è positiva. A nostro avviso sono presenti le condizioni di una performance positiva del mercato azionario italiano se, come crediamo, il 2015 segnerà per l’Italia quello della ripresa economica. Si rafforzano, infatti, le aspettative di un’uscita dal tunnel della recessione: la maggiore flessibilità fiscale; il significativo deprezzamento della moneta unica; il forte calo del prezzo del petrolio; l’accelerazione del commercio mondiale; la diminuzione dei tassi di interesse a lungo termine; l’ulteriore impulso di politica monetaria in arrivo dalla Bce; sono tutti fattori la cui combinazione potrà contribuire ad una crescita positiva nel 2015 (il consensus di 0,4% di incremento del Pil appare eccessivamente prudente)” commenta Armando Carcaterra, Direttore Investimenti di Anima Sgr.
Inoltre, in base alle rilevazioni di gennaio dell’Istat, si registra un doppio incremento per quanto riguarda la fiducia di imprese e consumatori italiani. La prima balza a 91,6 rispetto agli 87,6 punti di dicembre, toccando il livello massimo da settembre del 2011. Per Armando Carcaterra, tuttavia, è indispensabile che il nostro paese prosegua sulla strada delle riforme: “In ogni caso, da parte del governo Renzi, sarà necessario proseguire sul percorso delle riforme per aumentare la competitività e rendere il nostro Paese più appetibile da parte degli investitori esteri”.
Scelte che possono fare la differenza se il timing è quello giusto. Per esempio se un gestore azionario euro avesse investito di più nel 2012 a Francoforte (+29,06% l’indice Dax quell’anno) rispetto a Milano (+7,85%), avrebbe potuto arrotondare al rialzo il +13,79% dell’indice Eurostoxx 50; stesso discorso l’anno successivo durante il quale, a fronte di un+17,95% dell’Eurostoxx 50, il Dax ha registrato un aumento del 25,48% mentre il Ftsemib di Piazza Affari si è limitato al +16,56%. Anche l’anno scorso, pur in presenza di rendimenti annuali prossimo allo zero (Euostoxx 50: +0,87%), la scelta dell’azionario Germania (+2,65%) avrebbe premiato il gestore rispetto all’azionario Italia (+0,23%).
Dall’inizio di quest’anno, dal primo gennaio al 20 febbraio, gli andamenti sembrano invece propendere a favore di Piazza Affari (+14,89%) rispetto a Francoforte (+12,7%). Tuttavia, quel che interessa agli investitori è se tale tendenza potrà proseguire anche nei prossimi mesi.
“La visione sul listino azionario italiano, al pari degli altri europei, è positiva. A nostro avviso sono presenti le condizioni di una performance positiva del mercato azionario italiano se, come crediamo, il 2015 segnerà per l’Italia quello della ripresa economica. Si rafforzano, infatti, le aspettative di un’uscita dal tunnel della recessione: la maggiore flessibilità fiscale; il significativo deprezzamento della moneta unica; il forte calo del prezzo del petrolio; l’accelerazione del commercio mondiale; la diminuzione dei tassi di interesse a lungo termine; l’ulteriore impulso di politica monetaria in arrivo dalla Bce; sono tutti fattori la cui combinazione potrà contribuire ad una crescita positiva nel 2015 (il consensus di 0,4% di incremento del Pil appare eccessivamente prudente)” commenta Armando Carcaterra, Direttore Investimenti di Anima Sgr.
Inoltre, in base alle rilevazioni di gennaio dell’Istat, si registra un doppio incremento per quanto riguarda la fiducia di imprese e consumatori italiani. La prima balza a 91,6 rispetto agli 87,6 punti di dicembre, toccando il livello massimo da settembre del 2011. Per Armando Carcaterra, tuttavia, è indispensabile che il nostro paese prosegua sulla strada delle riforme: “In ogni caso, da parte del governo Renzi, sarà necessario proseguire sul percorso delle riforme per aumentare la competitività e rendere il nostro Paese più appetibile da parte degli investitori esteri”.
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