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Pronti a uscire dal settore dei beni di consumo USA

18 Marzo 2015 10:00

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oesterich, Strategist Global Chief Investment di BlackRock, ha cambiato la sua visione sulle azioni dei beni di consumo discrezionali USA lo scorso autunno.
“Da allora possiamo sostenere che le famiglie americane si trovano in una posizione migliore di quanto non fossero solo pochi anni fa: il debito dei consumatori è in calo mentre la ricchezza delle famiglie è in rialzo, i prezzi della benzina sono molto più bassi di un anno fa e gli Stati Uniti continuano a creare nuovi posti di lavoro al ritmo più veloce dal 1990. Tuttavia, i consumatori americani non sembrano aver ancora ingranato la marcia. Mentre i consumi delle famiglie sono stati robusti nel quarto trimestre del 2014, a inizio anno c’è stato un rallentamento. Allo stesso tempo, i titoli azionari dei beni di consumo discrezionali sono saliti molto nella speranze prenda corpo un rimbalzo della spesa che, se non si materializza presto, potrebbe creare le premesse per una brusca ritirata da questo settore” fa sapere Russ Koesterich nel commento ai mercati del 16 marzo il cui punto di partenza è nella constatazione che i mercati azionari continuano ad essere guidati da due tendenze divergenti: politiche monetarie interconnesse ma differenti (tra Fed, da un lato, e BCE e BoJ, dall’alto) e un dollaro più forte.
Secondo lo strategist, la recente sottoperformance di Wall Street è in gran parte una conseguenza di queste due dinamiche, in aggiunta a valutazioni dei titoli azionari USA più tirate. Alcuni investitori stanno reagendo a questa tendenza concentrandosi sui titoli delle società focalizzate sui beni di consumo domestico: una strategia che, sebbene ragionevole, espone gli investitori al rischio correzione qualora le vendite al dettaglio continuassero ad essere deboli.
La pressione esercitata dal dollaro forte sugli esportatori americani e la recente forza del mercato del lavoro USA, farebbe sembrare ragionevole concentrarsi sulle aziende orientate prevalentemente ai consumatori degli Stati Uniti: dopo tutto, oltre all’incremento dei posti di lavoro, il biglietto verde più forte è un vantaggio, in quanto estende il potere d'acquisto per i consumatori americani.
In realtà, le vendite al dettaglio sono in difficoltà: febbraio è infatti il terzo mese consecutivo in cui sono diminuite. Anche escludendo fattori volatili (come i prodotti alimentari, auto, gas e costruzioni) e straordinari (come il maltempo), le vendite al dettaglio sono risultate ancora piatte. Ne deriva, fa notare Russ Koesterich, che il settore dei beni di consumo discrezionali può essere vulnerabile se le vendite non iniziano ad accelerare, tanto più che ora risulta essere il secondo con le quotazioni più care (dietro soltanto all’healthcare) nella graduatoria dei 10 settori più importanti in Borsa.

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