beni di consumo
Idee di investimento - Azioni - 23 marzo 2015
23 Marzo 2015 09:40
m di analisti del Global Equity Research di Credit Suisse in uno studio pubblicato il 9 marzo scorso ha alzato il prezzo obiettivo dell’Eurostoxx 50 (da 3.600 a 3.900 punti), ed indicato un sovrappeso in Germania e Italia. Come documentato nell’articolo “Borsa Europa, ecco perché si punta su Piazza Affari” gli esperti di Credit Suisse sono positivi sull’Italia e sul mercato azionario italiano per diversi fattori. A cominciare dalla crescita del PIL stimata a +0,5% per il 2015 e a +0,9% per il 2016: Piazza Affari è poi il più conveniente tra tutti i mercati azionari principali in termini di rapporto prezzo/patrimonio netto. Inoltre c’è l’effetto del QE (Quantitative Easing) avviato dalla BCE che dovrebbe riuscire a ridurre il costo del credito per le imprese italiane che, al 5% in media, è penalizzante.
A proposito di banche centrali, Carlo Benetti, Head of Market Research & Business Innovation di Swiss & Global, nell’articolo “Le implicazioni della Grande Divergenza tra USA ed Europa” parte dal programma di acquisto titoli della BCE (con i rendimenti europei che ne hanno immediatamente beneficiato) ed osserva come, dall’altra parte dell’Atlantico, entrino in gioco le forze opposte e contrarie di una economia più avanti nel sentiero di ripresa e di normalizzazione dei tassi. Le sue conclusioni possono essere riassunte così: il dollaro americano continuerà a restare forte e ne risentiranno l’euro e le valute emergenti, queste ultime probabilmente penalizzate oltre i rapporti di cambio giustificati dai fondamentali delle rispettive economie. L’approccio in Borsa, con la volatilità destinata a continuare, deve invece essere selettivo privilegiando le società con buoni fondamentali e buona liquidità.
Approccio selettivo che è raccomandato pure da Victoria Leggett, Fund manager European Equities di Union Bancaire Privée (UBP) nell’articolo “Settore Difesa europeo, ecco chi ha margini di crescita” per la quale le revisioni sugli utili per azione delle società europee attive nel comparto della difesa saranno probabilmente più significative per le imprese che possiedono alcune o tutte le seguenti caratteristiche: a) esposizione verso i Mercati Emergenti «amici» in crescita come India, Brasile e Indonesia; b) player locali o di nicchia con tecnologie di eccellenza; c) competenze di ristrutturazione di tipo bottom-up. La manager giunge a questa conclusione dopo aver sottolineato come molte di queste compagnie abbiano un’enorme esposizione nei confronti del budget americano, che difficilmente aumenterà nel breve periodo.
Infine se Russ Koesterich, Strategist Global Chief Investment di BlackRock nell’articolo “Pronti a uscire dal settore dei beni di consumo USA” spiega perché il settore dei beni di consumo discrezionali può essere vulnerabile se le vendite non iniziano ad accelerare, tanto più che ora risulta essere il secondo settore con le quotazioni più care (dietro soltanto all’healthcare) nella graduatoria dei 10 settori più importanti in Borsa, c’è chi argomenta le ragioni della sua fiducia nel segmento delle energie alternative e rinnovabili.
Stiamo parlando di Luciano Diana, gestore del comparto Pictet – Clean Energy, che, nell’articolo “Le opportunità da cogliere nel settore delle energie alternative” delinea un prezzo del petrolio che dovrebbe oscillare nel corso dell’anno tra i 40 e i 60 dollari al barile con una possibile tendenza leggermente rialzista nella seconda metà del 2015 e diverse opportunità da cogliere non soltanto nei segmenti del mercato più penalizzati dal calo del greggio ma anche in quello relativo ai semiconduttori usati in campo industriale, automobilistico e dell'elettronica di consumo per ridurre i consumi, e pure tra i player dell'infrastruttura del gas naturale negli Stati Uniti.
A proposito di banche centrali, Carlo Benetti, Head of Market Research & Business Innovation di Swiss & Global, nell’articolo “Le implicazioni della Grande Divergenza tra USA ed Europa” parte dal programma di acquisto titoli della BCE (con i rendimenti europei che ne hanno immediatamente beneficiato) ed osserva come, dall’altra parte dell’Atlantico, entrino in gioco le forze opposte e contrarie di una economia più avanti nel sentiero di ripresa e di normalizzazione dei tassi. Le sue conclusioni possono essere riassunte così: il dollaro americano continuerà a restare forte e ne risentiranno l’euro e le valute emergenti, queste ultime probabilmente penalizzate oltre i rapporti di cambio giustificati dai fondamentali delle rispettive economie. L’approccio in Borsa, con la volatilità destinata a continuare, deve invece essere selettivo privilegiando le società con buoni fondamentali e buona liquidità.
Approccio selettivo che è raccomandato pure da Victoria Leggett, Fund manager European Equities di Union Bancaire Privée (UBP) nell’articolo “Settore Difesa europeo, ecco chi ha margini di crescita” per la quale le revisioni sugli utili per azione delle società europee attive nel comparto della difesa saranno probabilmente più significative per le imprese che possiedono alcune o tutte le seguenti caratteristiche: a) esposizione verso i Mercati Emergenti «amici» in crescita come India, Brasile e Indonesia; b) player locali o di nicchia con tecnologie di eccellenza; c) competenze di ristrutturazione di tipo bottom-up. La manager giunge a questa conclusione dopo aver sottolineato come molte di queste compagnie abbiano un’enorme esposizione nei confronti del budget americano, che difficilmente aumenterà nel breve periodo.
Infine se Russ Koesterich, Strategist Global Chief Investment di BlackRock nell’articolo “Pronti a uscire dal settore dei beni di consumo USA” spiega perché il settore dei beni di consumo discrezionali può essere vulnerabile se le vendite non iniziano ad accelerare, tanto più che ora risulta essere il secondo settore con le quotazioni più care (dietro soltanto all’healthcare) nella graduatoria dei 10 settori più importanti in Borsa, c’è chi argomenta le ragioni della sua fiducia nel segmento delle energie alternative e rinnovabili.
Stiamo parlando di Luciano Diana, gestore del comparto Pictet – Clean Energy, che, nell’articolo “Le opportunità da cogliere nel settore delle energie alternative” delinea un prezzo del petrolio che dovrebbe oscillare nel corso dell’anno tra i 40 e i 60 dollari al barile con una possibile tendenza leggermente rialzista nella seconda metà del 2015 e diverse opportunità da cogliere non soltanto nei segmenti del mercato più penalizzati dal calo del greggio ma anche in quello relativo ai semiconduttori usati in campo industriale, automobilistico e dell'elettronica di consumo per ridurre i consumi, e pure tra i player dell'infrastruttura del gas naturale negli Stati Uniti.
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