commodities
Come dollaro e commodity possono apprezzarsi insieme
24 Marzo 2015 10:06
Stati Uniti la Fed si sta avvicinando al rialzo dei tassi e questo probabilmente porterà a un continuo rafforzamento del dollaro. “Se ciò sarà accompagnato dal proseguimento della crescita economica positiva, sia il biglietto verde sia le materie prime potranno muoversi al rialzo” fanno sapere Alastair Baker e Patrick Brenner, gestori fondi Multi Asset di Schroders che poi aggiungono: “Nel caso in cui la stretta monetaria si dovesse rivelare un errore, o se dovesse esercitare troppa pressione sulle economie dei Mercati Emergenti, tanto da farle entrare in una fase di crisi (rallentamento della crescita e esacerbazione della domanda di dollari), probabilmente le materie prime ne soffriranno”.
I due manager non accettano infatti l’estrema semplificazione secondo la quale tutto quello che serve per avere una view sulle materie prime è sapere la direzione del dollaro americano. Altro discorso è invece comprendere il tipo di quadro di riferimento in cui il dollaro americano si stia muovendo. Questo perché, se è vero che non si può prescindere dal fatto che le materie prime siano espresse nella divisa di Washington è altrettanto vero che la relazione tra commodity e biglietto verde non è sempre stata univoca.
Dopo la crisi finanziaria globale del 2008, per esempio, c’è stata una relazione inversa molto forte tra le materie prime e il dollaro, mentre durante i gloriosi anni ’90, non c’è quasi mai stata una relazione tra materie prime e moneta USA,
“Guardando al periodo tra il 1990 e il 2015, per il 61% del tempo abbiamo riscontrato una correlazione negativa tra il dollaro americano e le materie prime; per il 39% del tempo, una correlazione positiva. Quest’ultima percentuale può essere ulteriormente suddivisa in un 23% di tempo in cui sia le commodity sia il dollaro si sono mossi al rialzo, e per un 16% del tempo in cui entrambi hanno mostrato performance negative” spiegano i due esperti.
In linea generale, ricordano Alastair Baker e Patrick Brenner , durante i cicli di rialzo dei tassi di interesse della Federal Reserve, si è constatato un regime di correlazione positiva in cui sia il dollaro sia le materie prime sono saliti: ciò è particolarmente evidente nei periodi da giugno 1996 a marzo 1997, da marzo 1999 a gennaio 2000 e da giugno 2003 a dicembre 2005: tutte queste fasi si sono contraddistinte per rialzi dei tassi di interesse e per una forte crescita economica.
I due manager non accettano infatti l’estrema semplificazione secondo la quale tutto quello che serve per avere una view sulle materie prime è sapere la direzione del dollaro americano. Altro discorso è invece comprendere il tipo di quadro di riferimento in cui il dollaro americano si stia muovendo. Questo perché, se è vero che non si può prescindere dal fatto che le materie prime siano espresse nella divisa di Washington è altrettanto vero che la relazione tra commodity e biglietto verde non è sempre stata univoca.
Dopo la crisi finanziaria globale del 2008, per esempio, c’è stata una relazione inversa molto forte tra le materie prime e il dollaro, mentre durante i gloriosi anni ’90, non c’è quasi mai stata una relazione tra materie prime e moneta USA,
“Guardando al periodo tra il 1990 e il 2015, per il 61% del tempo abbiamo riscontrato una correlazione negativa tra il dollaro americano e le materie prime; per il 39% del tempo, una correlazione positiva. Quest’ultima percentuale può essere ulteriormente suddivisa in un 23% di tempo in cui sia le commodity sia il dollaro si sono mossi al rialzo, e per un 16% del tempo in cui entrambi hanno mostrato performance negative” spiegano i due esperti.
In linea generale, ricordano Alastair Baker e Patrick Brenner , durante i cicli di rialzo dei tassi di interesse della Federal Reserve, si è constatato un regime di correlazione positiva in cui sia il dollaro sia le materie prime sono saliti: ciò è particolarmente evidente nei periodi da giugno 1996 a marzo 1997, da marzo 1999 a gennaio 2000 e da giugno 2003 a dicembre 2005: tutte queste fasi si sono contraddistinte per rialzi dei tassi di interesse e per una forte crescita economica.