Federal Reserve
Ora il rischio si chiama “liquidity crunch”
24 Marzo 2015 10:40
uano i segnali di allarme lanciati ai mercati sul rischio per chi detiene bond, non solo quelli corporate high yield, ma anche quelli ritenuti super sicuri, soprattutto sulle scadenze molto lunghe, 20-30 anni.
Financial Times e Wall Street Journal si fanno portavoce delle preoccupazioni. Il giornale USA parla di rischio di liquidity crunch, in pratica una corsa all’uscita che può scattare anche a seguito di rialzi minimi dei rendimenti sulla parte lunga della curva dei tassi che non riesce a trovare la liquidità necessaria ad assorbire la domanda di chi vuol realizzare.
Il Journal cita il capo di Allianz Global Investor, Franck Dixmier, secondo cui le allocation in reddito fisso non sono mai state così rischiose nella storia.
Intanto la Fed si prepara proprio ad alzare i tassi. Il capo della Fed di St Louis Bullard spiega al giornale della City che la banca centrale USA deve “normalizzare” i tassi il prima possibile, per evitare di dover alzarli in modo più aggressivo più tardi, causando forte volatilità. Bullard non è tra quelli che votano al Fomc, quindi può permettersi di parlare con una certa libertà. Ma il braccio di ferro continua.
Da una parte la Yellen che “deve” normalizzare, dall’altra chi è stracarico di bond e vuol rinviare il momento della verità.
Un gioco pericoloso. Quando tutti prima o poi corrono verso l’uscita qualcuno può farsi male, soprattutto i risparmiatori fai da te che spesso non sono consapevoli dei rischi che può comportare possedere di questi tempi uno o pochi titoli obbligazionari, sia governativi sia societari e bancari. Ecco perché è importante essere informati e approfondire le tematiche di mercato grazie anche ai consigli dei consulenti, che possono agevolare la costruzione di portafogli a reddito fisso flessibili e più resilienti al rialzo dei tassi di interesse.
Financial Times e Wall Street Journal si fanno portavoce delle preoccupazioni. Il giornale USA parla di rischio di liquidity crunch, in pratica una corsa all’uscita che può scattare anche a seguito di rialzi minimi dei rendimenti sulla parte lunga della curva dei tassi che non riesce a trovare la liquidità necessaria ad assorbire la domanda di chi vuol realizzare.
Il Journal cita il capo di Allianz Global Investor, Franck Dixmier, secondo cui le allocation in reddito fisso non sono mai state così rischiose nella storia.
Intanto la Fed si prepara proprio ad alzare i tassi. Il capo della Fed di St Louis Bullard spiega al giornale della City che la banca centrale USA deve “normalizzare” i tassi il prima possibile, per evitare di dover alzarli in modo più aggressivo più tardi, causando forte volatilità. Bullard non è tra quelli che votano al Fomc, quindi può permettersi di parlare con una certa libertà. Ma il braccio di ferro continua.
Da una parte la Yellen che “deve” normalizzare, dall’altra chi è stracarico di bond e vuol rinviare il momento della verità.
Un gioco pericoloso. Quando tutti prima o poi corrono verso l’uscita qualcuno può farsi male, soprattutto i risparmiatori fai da te che spesso non sono consapevoli dei rischi che può comportare possedere di questi tempi uno o pochi titoli obbligazionari, sia governativi sia societari e bancari. Ecco perché è importante essere informati e approfondire le tematiche di mercato grazie anche ai consigli dei consulenti, che possono agevolare la costruzione di portafogli a reddito fisso flessibili e più resilienti al rialzo dei tassi di interesse.
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