crescita economica

Azionario Europa, non è ancora il momento di uscire

25 Marzo 2015 09:49

financialounge -  crescita economica Europa mercati azionari Natixis Investment Managers quantitative easing
i indici dei mercati azionari europei in crescita di circa il 16% da inizio anno, alcuni investitori potrebbero essere molto interessati a intascare i profitti realizzati: ma è una buona idea? In termini assoluti, molto probabilmente lo è. Tuttavia, ci sono ancora alcuni motivi solidi che suggeriscono che il rally possa proseguire e diversi analisti non solo consigliano di non vendere l’equity Europa ma di valutare di posizionarsi a tutti coloro che sono poco investiti (o non lo sono affatto) nell’equity europeo.
Scopriamo insieme le loro ragioni. Innanzitutto le previsioni di crescita economica sono state riviste al rialzo e i principali indicatori della zona euro continuano a migliorare, grazie ad una combinazione di prezzi del petrolio in forte calo, rendimenti obbligazionari vicino allo zero, un euro più debole, e un costante miglioramento delle condizioni di credito con le banche che cominciano ad incrementare i prestiti a famiglie e imprese. Alla luce di tutto questo, fanno presente gli analisti, le previsioni di crescita potrebbe benissimo essere riviste fino ad un massimo di +1,5%.
A tutto questo occorre aggiungere l’impatto positivo del QE della BCE (già ampiamente scontato dal mercato obbligazionario ma non ancora riflesso del tutto nel segmento azionario europeo) e gli afflussi di investimenti che, grazie alla abbondante liquidità dei mercati, continuano a dirigersi verso l’Europa che, al momento, risulta ancora sottopesata nei portafogli dei grandi investitori internazionali.
Quali invece le incertezze e i rischi da tenere sotto controllo? I negoziati tra Grecia e UE per il finanziamento di cassa di Atene, un ulteriore calo del petrolio che potrebbe comportare molti fallimenti di imprese energetiche americane e una serie di rialzi dei tassi di interesse della Fed prima del previsto e di entità superiore alle attese. In ogni caso, c’è anche chi, pur mantenendo un posizionamento neutrale nell’equity Europa, ha cominciato a fare precise scelte di portafoglio.
“Nonostante un contesto macroeconomico in miglioramento in Europa, restiamo neutrali sulle azioni europee che sono diventate meno attraenti in termini di valutazione assoluta dopo l'apprezzamento del mercato. In termini di ripartizione settoriale manteniamo un sovrappeso su healthcare, assicurazioni, telecomunicazioni, tecnologia e immobiliare per il dividend yield (rendimento dei dividendi attesi). Nel settore dei consumi discrezionali, abbiamo un sovrappeso nei media a discapito dei beni di lusso. Siamo neutrali per quanto riguarda invece i settori energia, banche, beni di prima necessita, beni strumentali e utilities. Sottoponderiamo globalmente i materiali di base ad eccezione del settore chimico. Privilegiamo in ogni caso la zona euro e le small cap” tiene a precisare per esempio il team azionario di Natixis Global Asset Management.

Trending