approccio contrarian
Perché i picchi di volatilità possono offrire opportunità
2 Aprile 2015 09:35
lle massime attribuite a Warren Buffet e consigliate agli investitori suona più o meno così: «Siate molto prudenti nel corso delle fasi Toro di mercato e avidi durante i periodi Orso». Quest’approccio contrarian prende spunto dall’atteggiamento dei risparmiatori che fanno prevalere l’euforia nelle fasi rialziste (perdendo in tal modo di vista i fondamentali dei titoli) e si deprimono nelle fasi ribassiste (durante le quali la percezione del valore effettivo del titolo in portafoglio risulta annebbiata): il risultato è che, molto spesso i risparmiatori (in particolare, ma non solo, quelli «fai da te») comprano sui massimi e vendono sui minimi di Borsa.
È anche vero, poi, che di solito le fasi toro sono caratterizzate da una volatilità di mercato più contenuta rispetto alla media mentre quelle orso sono contraddistinte da una variabilità più accentuate delle quotazioni. Proprio quest’ultima particolarità, però, può essere sfruttata per cogliere opportunità durante una fase rialzista di lungo termine. In pratica se il trend di fondo è orientato al rialzo allora i periodi di tensione sui mercati, legati a eventi non strutturali ma momentanei, possono essere sfruttati a proprio vantaggio.
Facciamo due esempi concreti. Nel maggio 2013 l’annuncio del possibile avvio del tapering da parte della Fed (ovvero la riduzione del programma di acquisto di obbligazioni Usa) fece rialzare i tassi di interesse e portò a una correzione delle Borse superiore ai 15 punti percentuali; un buon fondo bilanciato globale, dal 22 maggio al 25 giugno 2013, avrebbe perso il 7% circa: ci avrebbe messo 7 mesi per recuperare tutta la perdita e avrebbe guadagnato il 10,8% se la sottoscrizione fosse avvenuta dopo la correzione. Stesso copione a settembre dello scorso anno: dal 9 settembre al 16 ottobre un buon fondo bilanciato globale avrebbe lasciato sul terreno 5 punti percentuali del proprio valore: approfittando di quella correzione, un risparmiatore attento avrebbe potuto acquistare le quote «a sconto» e oggi, a distanza di circa cinque mesi, contabilizzare una plusvalenza del 13,7%.
“I mercati finanziari globali sono caratterizzati da un ritorno della volatilità, alimentata principalmente dalla differenziazione fra le politiche delle banche centrali attualmente impegnate in programmi restrittivi (prima la Banca Nazionale Svizzera, poi la Federal Reserve statunitense e la Banca d'Inghilterra in un prossimo futuro) e quelle delle banche centrali che stanno completando il quantitative easing, tra cui la Banca centrale europea (BCE). Di fronte alla prospettiva di ulteriori sorprese da parte di banche centrali costrette ad effettuare operazioni di normalizzazione, gli investitori devono fare i conti con una carenza di sistemi di protezione affidabili (come l'utilizzo di strumenti a duration lunga o la posizione lunga, cioè rialzista, sul dollaro statunitense), in uno scenario di bassi tassi di interesse e valute troppo instabili” fanno sapere gli esperti di Natixis Global Asset management per i quali assume un ruolo importante la flessibilità per individuare valore a livello globale.
“In questo nuovo e difficile scenario, sono avvantaggiati i gestori che adottano approcci e tecniche alternativi realmente globali ed estremamente reattivi. Strategie lievemente direzionali ed essenzialmente relative value sono indispensabili per ottenere buone performance, in quanto, oggi, è possibile trovare valore trasversalmente in asset class, mercati, settori, etc” sottolinea Vincent Chailley, Chief Investment Officer H2OAsset Management (gruppo Natixis Global Asset management) che poi aggiunge: “I team di gestione devono essere organizzati di conseguenza, non per asset class o per aree geografiche, ma sulla base dei fattori che guidano la performance relativa dei mercati. È inoltre necessaria una notevole esperienza nella gestione delle valute ed una comprensione perfino maggiore delle correlazioni e della loro dinamicità”.
È anche vero, poi, che di solito le fasi toro sono caratterizzate da una volatilità di mercato più contenuta rispetto alla media mentre quelle orso sono contraddistinte da una variabilità più accentuate delle quotazioni. Proprio quest’ultima particolarità, però, può essere sfruttata per cogliere opportunità durante una fase rialzista di lungo termine. In pratica se il trend di fondo è orientato al rialzo allora i periodi di tensione sui mercati, legati a eventi non strutturali ma momentanei, possono essere sfruttati a proprio vantaggio.
Facciamo due esempi concreti. Nel maggio 2013 l’annuncio del possibile avvio del tapering da parte della Fed (ovvero la riduzione del programma di acquisto di obbligazioni Usa) fece rialzare i tassi di interesse e portò a una correzione delle Borse superiore ai 15 punti percentuali; un buon fondo bilanciato globale, dal 22 maggio al 25 giugno 2013, avrebbe perso il 7% circa: ci avrebbe messo 7 mesi per recuperare tutta la perdita e avrebbe guadagnato il 10,8% se la sottoscrizione fosse avvenuta dopo la correzione. Stesso copione a settembre dello scorso anno: dal 9 settembre al 16 ottobre un buon fondo bilanciato globale avrebbe lasciato sul terreno 5 punti percentuali del proprio valore: approfittando di quella correzione, un risparmiatore attento avrebbe potuto acquistare le quote «a sconto» e oggi, a distanza di circa cinque mesi, contabilizzare una plusvalenza del 13,7%.
“I mercati finanziari globali sono caratterizzati da un ritorno della volatilità, alimentata principalmente dalla differenziazione fra le politiche delle banche centrali attualmente impegnate in programmi restrittivi (prima la Banca Nazionale Svizzera, poi la Federal Reserve statunitense e la Banca d'Inghilterra in un prossimo futuro) e quelle delle banche centrali che stanno completando il quantitative easing, tra cui la Banca centrale europea (BCE). Di fronte alla prospettiva di ulteriori sorprese da parte di banche centrali costrette ad effettuare operazioni di normalizzazione, gli investitori devono fare i conti con una carenza di sistemi di protezione affidabili (come l'utilizzo di strumenti a duration lunga o la posizione lunga, cioè rialzista, sul dollaro statunitense), in uno scenario di bassi tassi di interesse e valute troppo instabili” fanno sapere gli esperti di Natixis Global Asset management per i quali assume un ruolo importante la flessibilità per individuare valore a livello globale.
“In questo nuovo e difficile scenario, sono avvantaggiati i gestori che adottano approcci e tecniche alternativi realmente globali ed estremamente reattivi. Strategie lievemente direzionali ed essenzialmente relative value sono indispensabili per ottenere buone performance, in quanto, oggi, è possibile trovare valore trasversalmente in asset class, mercati, settori, etc” sottolinea Vincent Chailley, Chief Investment Officer H2OAsset Management (gruppo Natixis Global Asset management) che poi aggiunge: “I team di gestione devono essere organizzati di conseguenza, non per asset class o per aree geografiche, ma sulla base dei fattori che guidano la performance relativa dei mercati. È inoltre necessaria una notevole esperienza nella gestione delle valute ed una comprensione perfino maggiore delle correlazioni e della loro dinamicità”.
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