Andrew Wells
QE della BCE, le soluzioni per approfittarne al meglio
16 Aprile 2015 14:13
investitori si stanno già muovendo sui mercati sulla base della consapevolezza che la Bce prosegua il suo vasto programma di acquisto di asset, per un ammontare di 60 miliardi di euro al mese, almeno fino a settembre 2016. Stanno cioè spingendo i prezzi delle obbligazioni a livelli molto elevati facendo crollare i rendimenti (che si muovono in direzione opposta alle quotazioni) , proprio perché sanno che la BCE continuerà a comprare: non prevediamo dunque mosse avventate da parte della Banca centrale europea e ci attendiamo che il programma di acquisti continui nei modi e tempi già annunciati” sostiene Andrew Wells, Global Chief Investment Officer Obbligazionario di Fidelity Worldwide Investment in un commento sul programma di quantitative easing europeo.
Lo strategist, in particolare, sottolinea come il QE abbia fatto confluire i capitali degli investitori sul mercato obbligazionario e da qui verso altre asset class, come si evince dal forte apprezzamento dei listini azionari europei. Il programma, in sostanza, ha innescato una circolazione di capitali, che sono fluiti anche verso asset class diverse da quelle direttamente interessate dal programma, con ricadute positive per l'attività economica. “A mio avviso, dunque, gli effetti sono stati positivi, evidenti da subito e vasti. Il QE, inoltre, ha significativamente indebolito l'euro, il cui deprezzamento sta ovviamente favorendo gli esportatori europei” asserisce Andrew Wells che subito dopo sposta l’attenzione su un altro tema correlato al QE, quello della disponibilità di asset oggetto degli acquisti della BCE: “Guardando alle conseguenze del QE, osserviamo che è aumentata la domanda di obbligazioni societarie di alta qualità e che molti investitori puntano sull'high yield. Tutto ciò è positivo per le aziende, che possono emettere obbligazioni a spread inferiori e beneficiare di costi di finanziamento più bassi, accedendo più agevolmente a finanziamenti a lungo termine. Ciò supporta dunque l'attività economica” constata Andrew Wells.
Dal punto di vista degli investitori, invece, come è possibile sfruttare l’onda lunga sui mercati che il QE sta producendo e, soprattutto, potrà produrre nei prossimi mesi?
“Nell’area Euro i rendimenti delle obbligazioni governative sono sempre meno attraenti. Le obbligazioni a spread costituiscono quindi lo sbocco naturale per gli investitori che nell’ambito delle obbligazioni di elevato merito creditizio, ricercano rendimenti più interessanti rispetto al debito governativo. Possono quindi risultare efficaci i portafogli cosiddetti «aggregate», ossia che selezionano un mix delle più interessanti obbligazioni governative e societarie, come il FF Euro Bond Fund, o soluzioni esclusivamente orientate alla selezione dei bond societari con il miglior profilo rischio-rendimento, come il FF Euro Corporate Bond Fund” è la prima indicazione formulata da Paolo Federici, Managing Director Southern Europe and Latin America di Fidelity Worldwide Investment per il quale gli investitori alla ricerca di soluzioni obbligazionarie capaci di erogare livelli di reddito interessanti possono invece beneficiare delle soluzioni obbligazionarie gestite attivamente e con mandato globale.
“In particolare FF Global Income Fund è un fondo obbligazionario flessibile, con esposizione internazionale, che mira a distribuire cedole nell’ordine del 4% annuo attraverso l’investimento in obbligazioni governative e societarie, incluse le obbligazioni high yield e quelle dei Paesi emergenti, mantenendo comunque sempre un rating medio elevato, cioè l’investment grade” puntualizza Paolo Federici che, infine, spiega cosa dovrebbero fare i risparmiatori alla ricerca della stabilità: “Risulteranno premianti le soluzioni obbligazionarie flessibili orientate specificamente a questo obiettivo. FF Global Strategic Bond Fund è il fondo di Fidelity capace di stabilizzare i rendimenti dei portafogli grazie ad un andamento che si è storicamente dimostrato particolarmente stabile e, cosa molto importante, sostanzialmente non correlato con l’azionario”.
Lo strategist, in particolare, sottolinea come il QE abbia fatto confluire i capitali degli investitori sul mercato obbligazionario e da qui verso altre asset class, come si evince dal forte apprezzamento dei listini azionari europei. Il programma, in sostanza, ha innescato una circolazione di capitali, che sono fluiti anche verso asset class diverse da quelle direttamente interessate dal programma, con ricadute positive per l'attività economica. “A mio avviso, dunque, gli effetti sono stati positivi, evidenti da subito e vasti. Il QE, inoltre, ha significativamente indebolito l'euro, il cui deprezzamento sta ovviamente favorendo gli esportatori europei” asserisce Andrew Wells che subito dopo sposta l’attenzione su un altro tema correlato al QE, quello della disponibilità di asset oggetto degli acquisti della BCE: “Guardando alle conseguenze del QE, osserviamo che è aumentata la domanda di obbligazioni societarie di alta qualità e che molti investitori puntano sull'high yield. Tutto ciò è positivo per le aziende, che possono emettere obbligazioni a spread inferiori e beneficiare di costi di finanziamento più bassi, accedendo più agevolmente a finanziamenti a lungo termine. Ciò supporta dunque l'attività economica” constata Andrew Wells.
Dal punto di vista degli investitori, invece, come è possibile sfruttare l’onda lunga sui mercati che il QE sta producendo e, soprattutto, potrà produrre nei prossimi mesi?
“Nell’area Euro i rendimenti delle obbligazioni governative sono sempre meno attraenti. Le obbligazioni a spread costituiscono quindi lo sbocco naturale per gli investitori che nell’ambito delle obbligazioni di elevato merito creditizio, ricercano rendimenti più interessanti rispetto al debito governativo. Possono quindi risultare efficaci i portafogli cosiddetti «aggregate», ossia che selezionano un mix delle più interessanti obbligazioni governative e societarie, come il FF Euro Bond Fund, o soluzioni esclusivamente orientate alla selezione dei bond societari con il miglior profilo rischio-rendimento, come il FF Euro Corporate Bond Fund” è la prima indicazione formulata da Paolo Federici, Managing Director Southern Europe and Latin America di Fidelity Worldwide Investment per il quale gli investitori alla ricerca di soluzioni obbligazionarie capaci di erogare livelli di reddito interessanti possono invece beneficiare delle soluzioni obbligazionarie gestite attivamente e con mandato globale.
“In particolare FF Global Income Fund è un fondo obbligazionario flessibile, con esposizione internazionale, che mira a distribuire cedole nell’ordine del 4% annuo attraverso l’investimento in obbligazioni governative e societarie, incluse le obbligazioni high yield e quelle dei Paesi emergenti, mantenendo comunque sempre un rating medio elevato, cioè l’investment grade” puntualizza Paolo Federici che, infine, spiega cosa dovrebbero fare i risparmiatori alla ricerca della stabilità: “Risulteranno premianti le soluzioni obbligazionarie flessibili orientate specificamente a questo obiettivo. FF Global Strategic Bond Fund è il fondo di Fidelity capace di stabilizzare i rendimenti dei portafogli grazie ad un andamento che si è storicamente dimostrato particolarmente stabile e, cosa molto importante, sostanzialmente non correlato con l’azionario”.