absolute return
Rendimento assoluto, i dettagli che fanno la differenza
23 Aprile 2015 10:00
tratti di fondi obbligazionari governativi piuttosto che di fondi obbligazionari corporate bond investmente grade, che si parli di fondi high yield invece che di inflation linked, che si analizzino i fondi obbligazionari convertibili o quelli emerging market debt, cambia l’asset class sottostante ma resta comunque valido un punto: le performance dipendono in larga misura dall’andamento del mercato di riferimento.
Per esempio, il rendimento di un fondo obbligazionario high yield sarà frutto in misura principale della riduzione dei tassi di interesse e della contrazione degli spread dei tassi rispetto a quelli dei titoli a più alta qualità di credito. Una precisazione che consente di ribadire perché, con gli attuali tassi di interesse (in tutte le tipologie di titoli) e con gli spread già molto sacrificati tra i differenti rating degli emettenti, risulta molto complesso immaginare performance generose per i fondi obbligazionari per i prossimi 12 mesi. È qui che entrano in gioco i fondi obbligazionari absolute return, i prodotti del risparmio gestito che, pur investendo in titoli a reddito fisso, hanno l’obiettivo di generare un rendimento positivo in tutti i contesti di mercato.
Tuttavia, sebbene questi fondi rappresentino un indiscusso polo attrattivo per molti risparmiatori italiani disorientati nell’attuale scenario di mercato, è necessario sapere che esistono delle differenze tra un prodotto e l’altro. Alcuni adottano dei filtri in termini di tipologie di titoli o mercati da utilizzare. Altri impongono un azzeramento assoluto del rischio valutario. Alcuni di questi fondi indicano un obiettivo di rendimento ma senza un livello massimo di volatilità della quota mentre altri, al contrario, fissano una soglia massima di standard deviation (variabilità del valore della quota) senza tuttavia stabilire un target per il rendimento. Si tratta di dettagli che possono avere implicazioni niente affatto secondarie.
Paul Nicholson, Senior Portfolio Manager di Vontobel e gestore del Vontobel Fund Absolute return bond, per esempio, punta a generare una performance positiva annuale rolling (cioè a distanza di 12 mesi) in tutti i contesti di mercato, pari a 200 punti base (2,0%) al di sopra del Libor a tre mesi. Poi garantisce la massima diversificazione assicurando che utilizzerà soltanto strumenti del mercato obbligazionario estremamente liquidi: per esempio, non assume mai posizioni di portafoglio in singoli emettenti corporate bond ma utilizza soltanto CDS (Credit Default Swap), cioè contratti derivati liquidi che permettono di puntare sul mercato dei bond societari in modo indiretto e facilmente liquidabile.
Per esempio, il rendimento di un fondo obbligazionario high yield sarà frutto in misura principale della riduzione dei tassi di interesse e della contrazione degli spread dei tassi rispetto a quelli dei titoli a più alta qualità di credito. Una precisazione che consente di ribadire perché, con gli attuali tassi di interesse (in tutte le tipologie di titoli) e con gli spread già molto sacrificati tra i differenti rating degli emettenti, risulta molto complesso immaginare performance generose per i fondi obbligazionari per i prossimi 12 mesi. È qui che entrano in gioco i fondi obbligazionari absolute return, i prodotti del risparmio gestito che, pur investendo in titoli a reddito fisso, hanno l’obiettivo di generare un rendimento positivo in tutti i contesti di mercato.
Tuttavia, sebbene questi fondi rappresentino un indiscusso polo attrattivo per molti risparmiatori italiani disorientati nell’attuale scenario di mercato, è necessario sapere che esistono delle differenze tra un prodotto e l’altro. Alcuni adottano dei filtri in termini di tipologie di titoli o mercati da utilizzare. Altri impongono un azzeramento assoluto del rischio valutario. Alcuni di questi fondi indicano un obiettivo di rendimento ma senza un livello massimo di volatilità della quota mentre altri, al contrario, fissano una soglia massima di standard deviation (variabilità del valore della quota) senza tuttavia stabilire un target per il rendimento. Si tratta di dettagli che possono avere implicazioni niente affatto secondarie.
Paul Nicholson, Senior Portfolio Manager di Vontobel e gestore del Vontobel Fund Absolute return bond, per esempio, punta a generare una performance positiva annuale rolling (cioè a distanza di 12 mesi) in tutti i contesti di mercato, pari a 200 punti base (2,0%) al di sopra del Libor a tre mesi. Poi garantisce la massima diversificazione assicurando che utilizzerà soltanto strumenti del mercato obbligazionario estremamente liquidi: per esempio, non assume mai posizioni di portafoglio in singoli emettenti corporate bond ma utilizza soltanto CDS (Credit Default Swap), cioè contratti derivati liquidi che permettono di puntare sul mercato dei bond societari in modo indiretto e facilmente liquidabile.
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