esportazioni
Mini euro, 12 miliardi di export in più negli USA
24 Aprile 2015 10:35
ll’ottobre 2012 che non si vedevano performance dell’export italiano extra UE così importanti. Nel mese di marzo, infatti, le esportazioni delle nostre merci al di fuori dell’Europa hanno registrato un incremento del 13,2% trainate dal boom verso gli Stati Uniti dove il risultato mensile si è attestato ad uno straordinario +44,1%. In virtù di questo dato mensile, il risultato trimestrale delle esportazioni del made in Italy negli USA vola a un +39,5%: gli analisti hanno calcolato che se si riuscisse a mantener questo ritmo per tutto il resto dell’anno, il fatturato aggiuntivo toccherebbe i 12 miliardi di euro.
Grazie al mini euro (che da giungo 2014 ha perso il 30% circa rispetto al dollaro USA e parecchio terreno anche rispetto al franco svizzero e ad altre monete internazionali), le merci del nostro paese hanno conquistato anche altri importanti mercati quali l’Opec (+18,3%), la Svizzera (+9,1%), e la Turchia (+7,3%): stabile l’export verso Giappone (+0,8%) e Cina (+0,8%) e in contrazione, come peraltro immaginabile, l’export verso la Russia (-24%).
A livello complessivo, come rivela l’Istat, a marzo 2015, rispetto al mese precedente, entrambi i flussi commerciali hanno mostrato un’espansione, con un incremento più marcato per le importazioni (+4,8%) che per le esportazioni (+2,2%). La crescita congiunturale dell'import è diffusa a tutti i raggruppamenti principali di beni, esclusi i beni strumentali (-0,6%). Gli acquisti di energia (+7,7%) e di beni di consumo (+7,0%) sono in rilevante espansione.
Il più contenuto incremento congiunturale dell'export è sostenuto dall'energia (+19,1%), dai beni di consumo non durevoli (+5,9%) e dai beni intermedi (+2.4%). Le vendite di beni di consumo durevoli (-4,0%) e di beni strumentali (-0,4%) sono invece in flessione. Nel terzo mese dell’anno, l'avanzo commerciale è risultato pari a 3,6 miliardi di euro che si confronta con i +2,7 miliardi del 2014 (+33,3%).
Grazie al mini euro (che da giungo 2014 ha perso il 30% circa rispetto al dollaro USA e parecchio terreno anche rispetto al franco svizzero e ad altre monete internazionali), le merci del nostro paese hanno conquistato anche altri importanti mercati quali l’Opec (+18,3%), la Svizzera (+9,1%), e la Turchia (+7,3%): stabile l’export verso Giappone (+0,8%) e Cina (+0,8%) e in contrazione, come peraltro immaginabile, l’export verso la Russia (-24%).
A livello complessivo, come rivela l’Istat, a marzo 2015, rispetto al mese precedente, entrambi i flussi commerciali hanno mostrato un’espansione, con un incremento più marcato per le importazioni (+4,8%) che per le esportazioni (+2,2%). La crescita congiunturale dell'import è diffusa a tutti i raggruppamenti principali di beni, esclusi i beni strumentali (-0,6%). Gli acquisti di energia (+7,7%) e di beni di consumo (+7,0%) sono in rilevante espansione.
Il più contenuto incremento congiunturale dell'export è sostenuto dall'energia (+19,1%), dai beni di consumo non durevoli (+5,9%) e dai beni intermedi (+2.4%). Le vendite di beni di consumo durevoli (-4,0%) e di beni strumentali (-0,4%) sono invece in flessione. Nel terzo mese dell’anno, l'avanzo commerciale è risultato pari a 3,6 miliardi di euro che si confronta con i +2,7 miliardi del 2014 (+33,3%).
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