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Utili nell’Eurozona trainati dal settore bancario

29 Aprile 2015 09:25

financialounge -  euro Europa James Sym petrolio settore bancario
che della zona euro, che in aggregato hanno riportato utili di circa 40 miliardi di euro nel 2014 anche alla luce degli accantonamenti attuati in vista della Asset Quality Review della BCE, dovrebbero riuscire a raddoppiare i profitti portandoli a circa 80 miliardi di euro. Questa è la previsione formulata da James Sym, gestore European Equities, Schroders, per il quale ci sono le condizioni affinchè i profitti delle società dell’Eurozona possano segnare per il 2015 una crescita a doppia cifra in virtù di tre fattori: il calo dei prezzi del greggio, l’euro più debole e i più bassi costi di finanziamento.
“Secondo i nostri calcoli, il calo del prezzo del petrolio rappresenta un incremento di circa 1.000 euro per il budget di ogni famiglia europea. Un aumento di questa portata può trainare un vero rialzo della spesa dei consumatori. La debolezza della domanda è stata, storicamente, un problema per l’Eurozona, ma ci sono segnali di un possibile cambiamento: la Germania ha reso noti negli ultimi mesi dati molto solidi sulle vendite al dettaglio. Al contempo, sebbene il calo del prezzo del greggio sia certamente negativo per i produttori di oil&gas dell’area, il settore conta per una parte relativamente piccola del mercato azionario rispetto a quanto accade negli Stati Uniti” fa presente infatti James Sym che subito dopo spiega gli impatti positivi della moneta unica debole e dei costi di finanziamento più economici: “L’euro si è indebolito sostanzialmente rispetto al dollaro, in gran parte perché la Federal Reserve ha posto fine al suo programma di Quantitative Easing mentre la Banca centrale europea lo ha appena avviato. A nostro avviso, la debolezza della moneta unica di per sé ha il potenziale per far aumentare gli utili delle società dell’Eurozona del 5-8% quest’anno, sebbene chiaramente alcune società beneficeranno più di altre di questo scenario. Nel frattempo, un altro effetto del programma di Quantitative Easing della BCE è stato spingere al ribasso i rendimenti dei titoli di Stato, riducendo così i costi di finanziamento sia per le aziende sia per i consumatori”.

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