Fondi obbligazionari

Bond emerging markets, tanti rischi ma molte opportunità

4 Maggio 2015 11:09

financialounge -  Fondi obbligazionari Koon Chow mercati emergenti UBP
a due anni quasi dalla forte correzione dei mercati obbligazionari, generata dall’annuncio a sorpresa del possibile tapering (la riduzione dell’acquisto da parte della Fed di bond in dollari USA a medio e lungo termine). Da allora i rendimenti dei fondi obbligazionari Paesi emergenti sono stati molto oscillatori: una perdita di quasi nove punti percentuali in soli quattro mesi, oltre un anno per recuperare i valori di aprile 2013 e un rendimento da allora del +5,3%: nello stesso arco di tempo l’indice generale dei fondi obbligazionari ha messo a segno un +8,1%.
Guardando gli ultimi 12 mesi e dall’inizio di quest’anno, le performance dei fondi obbligazionari paesi emergenti mostrano però un ritrovato smalto e si piazzano ad un livello superiore a quello dell’indice generale dei fondi obbligazionari. Sono in molti, tra sset manager e investitori, a chiedersi se questi fondi potranno ancora dare soddisfazioni nei prossimi 12 mesi.

“Sui Mercati Emergenti ci sono ancora molte incertezze politiche ed economiche. Tra queste ci sono la frenata del Brasile e le ripercussioni a livello sociale; le elezioni in Turchia; il rischio che il conflitto in Ucraina torni a infiammarsi; le tensioni economiche nei più deboli Paesi produttori di materie prime. Una ripresa lenta dei prezzi delle commodity, che rappresenta il nostro scenario di base, potrebbe far sì che tali Paesi fatichino a onorare i pagamenti sul proprio debito: un esempio di questo rischio è il Venezuela” fa presente Koon Chow, Senior Macro e FX Strategist EMD di Union Bancaire Privée (UBP) che, però, subito dopo precisa: “Anche alla presenza di tali rischi, i rendimenti dei Mercati Emergenti restano attraenti (al 15 aprile 2015, l’indice JP Morgan EMBI Global Diversified sovereign Eurobond bond segna una performance del 5,35%, mentre l’indice CEMBI Diversified corporate Eurobond offre un 5,19%). I punti di forza delle economie possono dare sostegno ai ritorni e sebbene i rialzi potrebbero non essere gli stessi del primo trimestre del 2015, gli investitori dovrebbero essere in grado di sfruttare almeno il carry sugli Eurobond dei Mercati Emergenti”.

Koon Chow si dichiara infatti positivo sull’obbligazionario dei Mercati Emergenti e vede l’effetto delle politiche a favore della crescita filtrare attraverso una più stabile attività economica nella seconda parte dell’anno: ciò, per lo strategist, dovrebbe favorire i prezzi degli asset dei Mercati Emergenti. “Ci aspettiamo che la situazione economica e globale darà sostegno agli Eurobond dei Mercati Emergenti denominati in dollari, in particolare per il segmento di mercato medio-alto. Al contrario, gli strumenti denominati in valuta locale potrebbero rimanere indietro in termini di rendimenti totali in dollari” conclude Koon Chow.

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